Della Calabra gli mancano i profumi, il cibo, la famiglia, ma non quel senso di frustrazione che l’ha fatto partire per inseguire i suoi sogni. Oggi lo chef Paolo Dodaro è un’autentica star in Cina. Ecco come ha fatto il grande salto.
La notizia
Dalla vittoria a Masterchef Cina nel 2016 ad ambasciatore nel mondo del Food and Beverage Europa Asia, l’avventura professionale di Paolo Dodaro, chef calabrese oggi di stanza a Shangai, sembra una bella favola a lieto fine, dove i sogni custoditi nel cuore sono stati realizzati con tenacia. Di fatto è così; anche se ovviamente non sono mancanti i momenti di sfiducia e non mancano attualmente. Shangai, dove risiede e lavora Dodaro, al momento è sotto lockdown per la paura delle autorità cinesi che l’epidemia possa esplodere di nuovo per una variante di covid-19.
Quello che per noi in questo preciso momento sembrerebbe essere solo uno spiacevole ricordo, nell’Estremo Oriente è un’ossessione che non abbandona la società e che da più di un mese costringe il mondo dell’horeca cinese, o meglio di Shangai, a stare fermo. Una cosa certamente non piacevole per Dodaro, che nel 2016, vincendo il format cinese di Masterchef, è diventato uno degli chef più famosi del Paese.
Con la vittoria ha dimostrato da una parte che la genialità italiana, unita naturalmente alla capacità di gestire e trasformare gli ingredienti e le materie prime, ci rendono unici e in grado di cogliere e riadattare le caratteristiche gastronomiche mondiali. Dall’altro, che Cina e Italia forse sono più vicine di quello che si potrebbe pensare, presentando gusti per certi versi similari. È lo stesso chef Dodaro a dirlo, in una bella intervista rilasciata alla giornalista Alessia Principe e apparsa su “La C news 24”, testata calabra che giustamente mette in evidenza le eccellenze da esportazione della regione. “Ai cinesi”, ha infatti svelato Paolo Dodaro, “piacciono i piatti particolarmente saporiti”, aggiungendo che le affinità con la terra d’origine proseguono anche sul versante del piccantezza. E chissà che il peperoncino calabro non sia stato un valido lasciapassare per lo chef e la sua cucina.
Le similitudini però si spingono oltre, fino a coinvolgere anche l’uso delle interiora nei piatti. La trippa, ad esempio, un elemento che è di casa in diverse ricette regionali italiani, la si ritrova anche nella cucina cinese, la quale avrà certamente goduto delle nuove e appetitose proposte presentare da Dodaro, grazie agli input e agli spunti forniti dalla nostra varietà regionale. La trippa è amata e cucinata anche in Cina, ma “i cinesi non credevano che anche noi italiani utilizzassimo le interiora tutte insieme, come fanno loro”. Per lo chef, dunque, è stato facile stupire i suoi ospiti, ma anche farsi apprezzare: “Nella provincia di Sichuan ho cucinato, per un festival, la mia personale e piccantissima versione del Morzeddhu, un tipico piatto della cucina calabrese, originario della provincia di Catanzaro, preparato con le interiora del vitello, con cui ho farcito una pitta creata con un filone arrotolato all’olio d’oliva. La ricetta è stata apprezzata e molto richiesta”.
La sua è una cucina contaminata da numerose influenze. C’è la mano italiana, specie per gli impasti; c’è il mare che unisce il gusto mediterraneo con le spezie orientali; ci sono le verdure cotte in differenti maniere; le carni. Della Calabria sente la mancanza di tante cose: del clima, dei profumi, delle materie prime. “Soffro la lontananza da mio padre, mia madre e mia sorella. Però alcune cose no, non mi mancano, come ad esempio quel senso di frustrazione che sentivo per non poter realizzare nella mia terra i sogni che cullavo. Adesso ho un progetto, tornare e incontrare i cuochi calabresi, parlare con loro, condividere la mia esperienza e magari, perché no, aprire un’attività nuova, qualcosa che non c’è ancora. Alla fine, posso dire che il bello del cibo è che ti porta lontanissimo e poi ti riporta indietro, alla vecchia cucina della nonna”.
Foto dalla pagina Facebook di Paolo Dodaro
Fonte: La C News 24
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