"È facile puntare sui numeri quando si cresce, ma credo che si possano mantenere alti standard anche se si servono 6.000 clienti alla volta." Tra carisma, intraprendenza e visione internazionale: la storia di una donna che ha trasformato la sua passione in un marchio di successo.
La storia
Chic, appassionata, cosmopolita e intraprendente: così è Johanna Von Müller-Klingspor, che nel calore e nel dinamismo madrileno ha trovato il suo luogo d’elezione. Di origini austro-venezuelane, cresciuta tra Caracas, Vienna, Stati Uniti e Asia, è approdata a Madrid ventitré anni fa per frequentare un master all’Istituto de Empresa (IE). Inizialmente sognava una carriera internazionale, magari alle Nazioni Unite, ma è stata la vibrante energia della capitale spagnola, quel mix perfetto tra cultura europea e passione latina, a rivelarle un destino diverso. “Madrid era ciò che avevo sempre cercato. Non è il Venezuela, non è l’Austria; è l’equilibrio perfetto. Ha ordine e sistema, ma anche gioia e vitalità. Volevo cambiare il mondo. Poi ho scoperto che quelle organizzazioni erano un'enorme burocrazia, ma ho comunque sentito l'istinto di fare qualcosa che si concentrasse sulle persone”, confida a El Pais.

Con lo scorrere del tempo però ha pian piano iniziato a capire che il suo modo di farlo sarebbe stato più diretto: “creare spazi di gioia e di connessione attraverso l’ospitalità”. Con il suo carisma e un talento naturale per le relazioni, ha iniziato organizzando eventi universitari - “Ero una grande festaiola”, confessa - fino a firmare collaborazioni con testate come ¡Hola! Living. Da lì, il passo verso l’imprenditoria è stato naturale: prima un catering casalingo con un’amica, poi, una quindicina di anni, l’apertura di Café Murillo e successivamente di el Velázquez 17, nel cuore elegante di Salamanca.

Oggi Johanna è a capo di Coolinaria, che gestisce insieme alla cugina Katerina, con cui forma un duo complementare e infallibile. La loro firma si ritrova in eventi iconici, come il Mad Cool Festival, dove hanno servito 12.000 persone in tre giorni con una cura maniacale: “Dall’ultimo stuzzicadenti all’ultima oliva, tutto era personalizzato”. Un’impresa resa ancora più solida dalla recente entrata di Ucalsa come partner strategico.

“Ho sempre desiderato costruire qualcosa di mio. Da venezuelana so che bisogna essere intraprendenti: tutto è lì, da creare. A Madrid ho trovato una pagina bianca su cui scrivere la mia storia, senza condizioni", racconta. Una pagina che ha riempito con coraggio e determinazione. “Ho imparato che la paura, se gestita, diventa una forza trainante. Più paura ho avuto, meglio ho fatto. Emigrare significa affrontare il vuoto e scoprire che dall’altra parte ci sono amicizie, alleanze e nuove possibilità”

Il suo impero nella luxury hospitality potrebbe sembrare già imponente, ma Johanna non intende fermarsi: "Finché mi diverte, continuerò. È un lavoro duro, ma è la mia vita, mi dà energia. È come lanciarsi senza paracadute e sapere che atterrerai in piedi. Qui ho imparato che si può partire da zero e arrivare lontano. Il segreto? Non restare mai fermi. È facile puntare sui numeri quando si cresce, ma credo che si possano mantenere alti standard anche se si servono 6.000 clienti alla volta".