Un ristorante segreto tra le montagne dell’Alto Adige con soli 9 tavoli e un grande fuoco centrale, su cui lo chef Roland Lamprecht costruisce un percorso gastronomico di circa quattro ore.
Celato nel cuore della montagna che lo ospita e lo ispira, a pochi passi dal luxury retreat FORESTIS, dal 21 giugno ha aperto le sue porte YERA, un luogo raro e suggestivo, uno spazio sospeso nel tempo, dove ogni dettaglio invita a riscoprire i sapori e i silenzi del bosco. Il nome, che in lingua celtica significa “raccolto”, richiama le popolazioni che quasi tremila anni fa scelsero queste terre come casa.

Un sentiero breve, ma suggestivo, tra alberi secolari, conduce a una grotta scavata nella montagna: un luogo invisibile dall’esterno, custodito dal divieto di smartphone che invita a vivere l’autenticità del momento, senza distrazioni. All’interno, le pareti e il pavimento sono rivestiti della tipica terra rossa del Peitlerkofel, mentre il soffitto in legno ricorda l’interno di una barca rovesciata. Solo nove tavoli – appena diciotto coperti – si dispongono attorno a un grande fuoco centrale, che scalda l’atmosfera e diventa il “fornello naturale” su cui lo chef Roland Lamprecht costruisce un percorso gastronomico di circa quattro ore.


Gli ingredienti provengono dal bosco e dai ricordi d’infanzia dello chef: acqua di betulla, germogli di abete rosso, bacche selvatiche, ortiche, liquirizia di montagna, barba d’albero, funghi, sambuco macinato, varietà di crescione... Forte di un bagaglio di esperienze raccolte all’estero e affinato in cucine internazionali, Lamprecht ha scelto di tornare tra le sue montagne per dare forma a una filosofia che mette al centro la vicinanza, il rispetto e la passione per la natura. Il percorso, dal valore di 650 euro a persona, è accompagnata da bevande fatte in casa - dove il grado alcolico non supera mai il 5%, frutto di fermentazioni naturali e sempre sotto il 5% di alcol - pensate per integrarsi armoniosamente con le portate e amplificarne i sapori. Non solo il menu segue il ritmo delle stagioni e dei doni del bosco, ma anche la mise en place abbandona le convenzioni: i piatti vengono serviti su tronchi di legno e gustati con piccoli bastoncini, ciotole di pietra o semplicemente con le mani, per un ritorno all’essenziale e all’ancestrale.

“Negli alimenti si cela l’essenza della vita. Questa è la filosofia che guida FORESTIS, tra coltivazioni in pieno campo, ingredienti raccolti nel bosco e lavorazioni naturali. Qui i quattro elementi dialogano con l’architettura, dando vita a qualcosa di profondo e irripetibile”, scrivono i fondatori, Teresa e Stefan Hinteregger, per descrivere FORESTIS. Un principio che in YERA trova la sua massima espressione: un ristorante che non è solo un luogo, ma un rituale di riconnessione con la terra, il tempo e se stessi.