Guy Fieri è uno chef, personaggio televisivo e patron di 92 ristoranti. Pochi, però, conoscono le sue umili origini, da cui ha mosso i primi passi per realizzare un sogno di successo.
La storia
Conoscete Guy Fieri? È uno chef nato in una cittadina del nord della California in una famiglia modesta, con madre casalinga e padre impiegato in una pelletteria, che ha iniziato a lavorare in un ristorante messicano a soli 12 anni per fare gavetta. Ora possiede 92 ristoranti e, oltre al successo come chef, è anche noto nel mondo dello spettacolo: conduce 4 diversi programmi televisivi, una food competition e vanta amicizie vip come quella stretta con Sylvester Stallone e con Al Pacino, due degli attori più famosi del mondo.![](/upload/multimedia/Guy-Fieri-Food-Network.jpg)
“Ho cominciato facendo il lavapiatti, per poi laurearmi in gestione alberghiera all'Università del Nevada”, racconta lo chef. La folgorazione? Dopo aver lavorato duramente sin da quando era un ragazzino, è partito per un programma di scambio culturale in Francia e nel paese più elegante del pianeta si è completamente innamorato della cucina. Così, al ritorno negli Stati Uniti, ha dato vita a una carriera brillante. Nel 1996 apriva finalmente il suo primo ristorante, Johnny Garlic’s, e nel 2008 guidava già quattro locali più una catena di sushi e barbecue chiamata Ted Wasabi’s.
![](/upload/multimedia/Guy-Fieri-Getty-Images.jpg)
“I miei genitori hanno ipotecato la casa per prestarmi 50.000 £ e dare vita alla mia attività”, prosegue Fieri, che con una punta di umiltà attribuisce i suoi successi anche ai dipendenti, e non manca mai di portare in dono prodotti pregiati ai suoi amici attori quando lo invitano a casa loro. Stallone, ad esempio, lo ha recentemente chiamato per vedere una partita e lui si è presentato alla porta con bistecche di wagyu e tartufi, per poi cucinare per tutti gli ospiti una delle sue ricette. Ora i ristoranti sono 92 e lui è una star della tv, seppur spesso giudicato e criticato.
![](/upload/multimedia/guy-fieri-downtown-flavortown-restaurant-KATY-SERGENT-PHOTOGRAPHY.jpg)
Tatuaggi, piercing e collane d’oro lo fanno sembrare un bad boy, ma la sua storia è proprio tutto il contrario. È quella di una brava persona volenterosa che ha cresciuto, oltre ai figli, anche il nipote quando sua sorella è morta di cancro, e che di fronte agli attacchi ancora si rattrista. Come la volta in cui un critico gastronomico ha detto che il suo margarita aveva il sapore del liquido del radiatore.
![](/upload/multimedia/guy-fieri-Scott-Gries-GettyImages.jpg)
“Non conosco il giornalista Pete Wells, non so se ha un ristorante o è se è stato un cuoco. Quello che so è che ero nel mio ristorante di New York insieme al New York Times per raccogliere fondi per l’uragano Sandy e il giorno dopo ho letto la recensione. Ma non ho intenzione di abbattermi.”
![](/upload/multimedia/guy-fieri-Food-Network-1.jpg)
Fonte: nypost.com
Trovi qui l'articolo cliccabile
Foto di copertina: @David Yallen