Immergetevi in un viaggio culinario per scoprire il lato godereccio di Jesolo. Vi attendono tappe gastronomiche imperdibili, dove tradizione e creatività sono un tutt'uno. Dai sapori del mare alle delizie venete, ogni ristorante racconta la passione per la buona cucina. Un'esperienza autentica per i palati più raffinati.
Dove mangiare a Jesolo? 11 ristoranti imperdibili per gourmand
Jolà, la cucina fusion di un ristorante unico nel suo genere a Jesolo
Si parte molto bene già dal contesto: J44 Lifestyle, l’hotel che ospita Jolà al piano terra, è infatti un luogo di grande accoglienza nel quale tecnologia e design sono al servizio dell’ospite e rendono originale ogni dettaglio del soggiorno, improntato a un’informalità rilassata di alto livello. Il claim che estende il nome a Emotional Cuisine, così come quella J che -ci spiegano – vuole rappresentare un concetto di “esclusiva inclusività” testimoniano un’ambizione importante, ma le aspettative non vengono deluse, anzi. Aperto al pubblico esterno, con una bella cucina a vista e i tre giardini verticali a regalare freschezza all’ambiente, elegante e piacevolmente colorato, Jolà è infatti una tappa gastronomica che nel panorama jesolano non può mancare.
Materie prime selezionate in modo meticoloso e piatti ispirati a uno stile fusion che garantisce la giusta dose di creatività senza perdere il gusto dell’ingrediente caratterizzano una cucina che convince. Si può affidarsi allo chef con il menu “a mano libera” che prevede una degustazione a sorpresa oppure scegliere da una carta che raggruppa proposte di terra e d’acqua ma non dimentica piatti tutti a base vegetale.
Qualche esempio? Crudi di mare secondo mercato; il cervo con senape, mela verde e blu di capra o ancora le verdure dell’orto secondo stagione tra gli antipasti. Risotto scampi, zafferano e olio al dragoncello oppure spaghetti con piselli, pomodorino semisecco, oliva di Cerignola e mandorla tra i primi. Vitello, ceci, teriyaki, sesamo nero e cipollotto o ancora tempeh con mini pak choi, salsa agrodolce e salsa di arachidi piccante come secondi piatti. Si chiude in fresca dolcezza con fragola, beurre noisette, olive, finocchietto e fave di tonka o con “tabacco, sambuca e caffè”.
Barbabolle, l’osteria contemporanea vista mare che fa impazzire Jesolo
Barbabolle è una realtà golosa e divertente, a partire dal nome. Nata dalla passione di tre soci che pochi mesi fa ne hanno trasferito la sede da via Bafile proprio di fronte alla spiaggia. Un’osteria contemporanea curata con attenzione da Andrea Bergantin, Alan Tradati e Giovanni Ballarin: gli spazi sono ora più ampi e luminosi, la mise en place rimane piacevolmente essenziale e la qualità alta.
A partire dalla notevolissima selezione di vini, tra i quali gli Champagne che con circa trecento etichette la fanno da padroni e vanno ad accompagnare la cucina di Ballarin che si muove agile tra una cicchetteria di ottima varietà che soddisfa l’appetito anche fuori dagli orari canonici e i piatti più elaborati che testimoniano le ottime esperienze pregresse dello chef ai fornelli: ecco allora ostriche per tutti i gusti, i crudi di mare che arrivano dai mercati di Caorle e Chioggia, le saporite verdure e la frutta dagli orti della vicina zona di Cavallino.
Se la portata principe è l’ormai celebre spaghettino freddo proposto nelle versioni più disparate come quella con crema di piselli, battuto di scampi, limone candito ed emulsione al wasabi, vale la pena assaggiare anche la battuta di manzo che proviene da un allevamento non distante servita con avocado marinato, cipolla agrodolce e pesto di foglie di ravanelli. Ancora, i tentacoli di piovra scottati accompagnati da curry verde ‘thai’, asparagi saltati e in tempura, oppure lo squisito carpaccio di cappasanta con leche de tigre, latte di cocco e gel di lime.
Buonissimi anche i maccheroncini con salsa al nero di seppia, seppie confit, aglio e peperoncino fermentato, così come tra i secondi il trancio di branzino con rosti di patata, cozze in escabeche, maionese all’erba cipollina e cozze in tempura.
Alla scoperta di Michelangelo, il ristorante di uno splendido resort “adults only”
Il ristorante di Tino Vettorello si trova all’interno del Resort Michelangelo Yachting Club, un bell’albergo ‘adults only’, immerso nella pineta tra la foce del fiume Sile e il mare. L’accoglienza è gentile e professionale e un recente rinnovo dei locali ha reso il luogo ancora più piacevole, con la suggestiva cucina a vista che consente di osservare i cuochi al lavoro e le vetrine nelle quali vengono esposte le materie prime selezionate dallo chef, si tratti del pesce che qui la fa da padrone o di salumi, verdure e formaggi che poi verranno usati nelle preparazioni.
Lo stile di cucina è classico con l’utilizzo di tecniche e impiattamenti moderni. Non mancano naturalmente diverse proposte di crudi, come nel caso del ‘gran crudo di mare’ che comprende scampi della Croazia, gamberi di Sicilia, mazzancolle, ostriche Kristal, salmone e tonno, tutti accompagnati da vari tipi di frutta. Vale la pena assaggiare anche il carpaccio di corba rossa, pesce del Gargano, con asparagi verdi e bianchi, lamponi e un crumble di olive nere. Oltre a questi, antipasti caldi come l’ottimo gransoporo. Passando ai primi ecco gli spaghetti alla busara di scampi o ancora i ravioli ripieni di melanzana serviti con pomodori datterini e gamberi.
Tra i secondi, oltre al classico pescato del giorno proposto con le verdure di Cavallino, si può scegliere il croccante ‘gran fritto dell’Adriatico’; c’è anche qualche alternativa per chi non ama il pesce. Anche i dolci non sono da meno e vanno assaggiati. La cantina è ben fornita con un interessante assortimento di etichette italiane ed estere.
Terrazzamare, l’angolo di gusto perfetto per godersi il pesce al tramonto
È davvero bello raggiungere la suggestiva zona del faro di Jesolo: in particolare al tramonto la vista è spettacolare, soprattutto accomodandosi a uno dei tavoli di questo elegante ristorante con il suo ampio dehors per la bella stagione. Luminoso e accogliente, il Terrazzamare è infatti anche un luogo dove oltre a mangiar bene si celebra il rito dell’aperitivo al tramonto con musica e ottimi assaggi.
Il locale fa capo al Marcandole di Salgareda, uno dei migliori ristoranti di pesce della provincia di Treviso gestito da una famiglia che di questo mondo se ne intende, incluso il fatto che anche qui la cantina è molto ben fornita. Va da sé che il menu non può che essere orientato alla cucina di mare, con una materia prima di alta selezione e piatti che vanno dal famoso trittico di crudi con tartare di tonno, scampo marinato e gambero rosso all’insalata di mare tiepida. Ancora tra gli antipasti la tenera piovra cotta a bassa temperatura con topinambur arrosto e puntarelle.
Molto buoni tra i primi piatti i paccheri di Gragnano accompagnati da gamberi rossi, pomodoro datterino, burrata e pesto di basilico, così come i fusilli integrali con tartare di mazzancolla, nduja e lamelle di bottarga di muggine. Tra i secondi vale la pena assaggiare seppie e calamari grigliati e serviti con purea di rapa, carota marinata in aceto di mirtilli e miele, oppure, nella stagione giusta, il rombo scottato con purè di patata affumicata e ‘castraure’ di Sant’Erasmo. Un bel finale dolce e goloso è rappresentato dal gelato alla nocciola con nocciole caramellate e cioccolato caldo.
Ristorante Rossi, le bontà del litorale veneziano a portata di forchetta
“Eccellenze sostenibili” è un’interessante idea di alcuni ristoratori, i quali hanno pensato di destagionalizzare un’offerta tipicamente concentrata sull’estate per far conoscere il litorale veneziano anche per il resto dell’anno. Questo ristorante ne fa parte e Nicola Rossi che gli dà il nome ha come scopo quello di far scoprire attraverso i suoi piatti quelli che sono i cicli naturali della meravigliosa laguna, in un’ottica legata al concetto di sostenibilità. Questo avviene in un ambiente luminoso, informale e accogliente, che si affaccia sulla centralissima via Bafile e nella bella stagione si trova fronte mare sulla Terrazza Parioli.
L’offerta è a tutto tondo, spaziando dal mare alla terra fino alla pizza, con una proposta enologica all’altezza, perciò vale la pena assaggiare ciascuna espressione della cucina e del forno. Tra gli antipasti le cappesante scottate servite con chips di guanciale e maionese fresca ai piselli, oppure la carne affumicata di Black Angus con misticanza e scaglie di formaggio Pecorino dolce.
Molto buone le tagliatelle alla carbonara di gamberi con bottarga di muggine, così come le pappardelle al ragù d’anatra arricchite dal Castelmagno. Se non manca la classica frittura di pesce, si trova il baccalà alla vicentina con polenta bianca alla griglia, oppure ancora il “Dambuger” selezione Damini con purea di patate. Completa anche la proposta delle pizze che vanno dalle classiche a quelle che qui definiscono ‘sfiziose’ o ‘speciali’ fino alle ‘arrotolate’.
Al Torcio: i piatti comfort di un locale ispirato alle antiche case venete
È un bel posto, il ristorante al Torcio, che proietta l’ospite in una dimensione accogliente con il suo ambiente rustico tipico dell’antica casa veneta che lo ospita nelle sue sale dalle dimensioni differenti, adatte tanto a una cenetta intima quanto a occasioni conviviali; non manca anche una spaziosa terrazza per la bella stagione. La proposta gastronomica è ampia, perché varia dai piatti di pesce sempre fresco a buoni tagli di carne, fino alle pizze realizzate anch’esse con cura nel forno a legna.
Buona anche la cantina, alla quale è dedicato un ampio spazio, dove si possono trovare etichette sia italiane sia francesi. Tra i piatti di apertura, oltre all’immancabile crudo, c’è la degustazione di tartare e sashimi; ancora, il classico antipasto misto e il cicchetto veneziano con dentice e baccalà mantecato accompagnati dalle schie fritte e polenta. Se si preferisce la carne vale la pena provare la tartare di Sorana al coltello con uovo poché. Buone tra i primi la carbonara di pesce spada e l’amatriciana di tonno. Croccante come si deve il fritto misto servito con verdure di stagione, ben assortito “mare sulla griglia”, piccola golosa grigliata mista che varia con la disponibilità del mercato.
Passando alle pizze, oltre a un bel numero di farciture più o meno classiche, è possibile scegliere tra un impasto di frumento e uno più friabile e leggero alla soia. Sul fronte dolci, oltre a una convincente versione del tiramisù, si può assaggiare “Sfera!!”, mousse al pistacchio di Bronte con glassa croccante al cioccolato fondente del Madagascar.
Da Guido, la certezza di un locale trentennale che si rinnova a ogni stagione
La sicurezza di un’esperienza trentennale capace di rinnovarsi una stagione dopo l’altra. Da Guido è una meta che non delude, fuori dal traffico cittadino, in un ambiente elegante e confortevole e ricco di preziosi dettagli che nel periodo estivo si trasferisce all’esterno in un giardino ampio e ben progettato che da quest’anno vedrà attiva anche qualche preparazione a vista.
Andrea Fasan prosegue qui l’attività che i genitori hanno creato nel 1991. In cucina la fa da padrone il mare, con materie prime di grande freschezza e selezionate da occhi esperti: arrivano dal vicino mercato di Caorle o dalle coste della Croazia. Non mancano comunque piatti che soddisfano anche i vegetariani e chi, purtroppo per loro, non ama il pesce.
Si può iniziare con un’ottima selezione di ostriche o con i crudi accompagnati dalle salsine dedicate o ancora la deliziosa insalata di seppie con castraure e patate leggermente piccante. Tra i primi vanno assaggiati gli spaghetti con spugnole e tartare di scampi e pure l’ottima zuppa di pesce. Molto buona la bistecca di branzino alla brace con patate arrostite e carciofi ‘in tecia’, ma vale la pena anche assaggiare l’anguilla, anch’essa alla brace, con cipollotto, crema di peperone e spuma di patate e rafano.
Finale dolce con il tiramisù Guido con caffè espresso o con l’hamburger di mele con crema pasticcera e salsa di fragola. Bella cantina, con bottiglie nazionali ben selezionate e un’ottima varietà di etichette dalla Francia.
Flora, il locale ricercato con bottega per veri gourmet
Flora è un locale di recentissima apertura, con un ambiente elegante, accogliente e molto curato nei dettagli. La formula è orientata alla tendenza moderna di un’offerta polivalente che si comprende dal claim ‘cucina, bottega, vino’. La proposta gastronomica, improntata a un’informalità ben eseguita, dà valore alla materia prima del luogo, laguna e barena quindi, seguendo con attenzione l’andamento delle stagioni.
Tra i piatti, oltre a un immancabile assortimento di crudi di mare, si trovano ad esempio gli ottimi gamberi viola con hummus di melanzana, pomodoro grigliato, burrata e crumble di tarallo oppure i fiori di zucca con ‘ricottina’ di capra e velo di zucchine. Non manca, per gli appassionati del genere, una bella offerta di miscelati, come tra gli altri il Tommy’s Margarita, elaborato dai bartender del Tommy’s Restaurant di San Francisco, vero e proprio tempio del Tequila, accompagnati da cicchetti che qui definiscono ‘gourmet’. Convincono anche i dolci, tutti ben eseguiti.
Se la carta dei vini è articolata a dovere e si può bere bene, è possibile acquistare anche un’interessante gamma di prodotti alimentari e oggettistica di design selezionata con cura.
Al Traghetto, l’approdo sicuro per scoprire la vera cucina veneta
Inizia proprio qui accanto la lunghissima spiaggia che arriva fino al faro di Jesolo e il ristorante della famiglia Capiotto porta questo nome perché le sponde del fiume Piave erano collegate da un traghetto: volendo, quindi, c’è anche un approdo per chi arriva in barca.
Ci si trova a Cortellazzo, in una zona defilata, non distante da Jesolo Pineta ma lontana dalla confusione cittadina e piena di verde, dove i Capiotto portano avanti una tradizione che ormai ha quasi sessant’anni ed è alla terza generazione familiare. Riccardo è in cucina, mentre Sergio sorveglia e conduce il servizio di sala di un luogo che rappresenta sì un’istituzione gastronomica della zona ma allo stesso tempo sa stare al passo con i tempi, in un ambiente molto confortevole che invita alla sosta anche grazie a una carta dei vini molto ben assortita.
Cucina della tradizione quindi, con l’area dedicata alle cotture alla griglia “sue bronse” (sulle braci) del pesce che arriva fresco ogni giorno dal mercato di Caorle e molte specialità venete, e pure piatti più moderni, come ad esempio il sashimi di ricciola adriatica con crema di piselli, latte di cocco e nocciole tra gli antipasti. Ancora, l’ottimo risotto con gamberi rosa, agretti e bottarga di volpina. Buonissima l’anguilla alla brace servita con verdure in agrodolce, così come non può mancare la croccante frittura della tradizione, anch’essa accompagnata da ortaggi di stagione oppure ancora il branzino alla brace con insalatina di castraure e patate alla mediterranea. Vale la pena lasciare lo spazio per un dolce di produzione artigianale.
Da Omar: golosi piatti jesolani con un twist in più
È impossibile raccontare la ristorazione jesolana senza parlare di Omar Zorzetto: ormai sulla breccia da anni, questo abile padrone di casa non perde un colpo nel suo bel locale, poco distante dal mare, moderno e arredato con cura. I posti a sedere non sono molti e soprattutto in estate è abbastanza complicato ottenere un tavolo se non si è prenotato con largo anticipo. Tutto questo grazie a un savoir faire collaudato, una carta dei vini molto ben assortita che prevede anche un largo assortimento al calice ma soprattutto a una cucina di pesce che a una grande finezza unisce la solidità di piatti che non deludono e hanno sempre la giusta dose di creatività.
Accade grazie alla sapienza nella selezione degli ingredienti, per i quali freschezza e qualità sono parole d’ordine imprescindibili. I piatti sono ispirati all’essenza della materia, senza orpelli ma con tutte le componenti gustative al posto giusto, si tratti della ricca selezione di crudi o, ad esempio, della squisita parmigiana al pesto servita con la volpina. Notevoli tra i primi le linguine, perfettamente al dente, con astice blu, così come sono molto buoni i soffici gnocchi di zucca con crostacei e asparagi verdi. Il fritto di barena è croccante e leggero e il guazzetto alla jesolana non delude, così come l’anguilla in umido leggero.
Niente paura per chi malauguratamente non dovesse amare il pesce, perché si trova sempre anche qualche buona proposta di terra. Anche i dolci sono buoni, a partire dai classici sorbetti per arrivare alla golosa focaccina con pere e cioccolato.
Amarmio, la cucina creativa di un angolo di gusto vista mare
Si trova davvero in una posizione invidiabile, Amarmio, su una terrazza che sul filo d’acqua della piscina guarda al placido Adriatico, tanto che sembra di poter letteralmente toccare il mare. L’atmosfera dell’albergo Casa Bianca al Mare, storica proprietà da poco rimessa a nuovo della famiglia Menazza è di elegante rilassatezza e qui al ristorante aperto anche agli esterni un bravissimo cuoco come Paolo Businaro, professionista di lungo corso con esperienze in giro per il mondo, sa come far star bene gli ospiti, coccolandoli con piatti eseguiti con grande cura.
Allo stesso modo anche i fratelli Montagner sono maestri d’accoglienza in sala, grazie anche all’ottima carta dei vini che accompagna un menu improntato a una proposta moderna e ben articolata, non senza grandi classici come i crudi e un eccellente fritto. Si può partire con la tartare di ricciola con ricotta affumicata, emulsione di aneto, lime e pepe Jamaica oppure con le fragranti sarde impanate con mais pan, accompagnate da maionese alla salicornia e insalatina di primizie.
Tra i primi vanno assaggiati i mezzi paccheri con dentice, carciofi viola di Sant’Erasmo e olio al prezzemolo, così come il risotto ‘alla Mirandolina’ con frutti di mare. Anche per i secondi la qualità è alta, a partire dall’anguilla marinata ai tre pepi con spinacini, brodo dashi e funghi shijtake, così come il pesce spada in porchetta servito con asparagi verdi e maionese al peperone crusco. Non mancano, per chi non ama il pesce, proposte di carne o vegetariane. Molto buoni anche i dolci.
Ristorante Laguna: il pesce locale elevato a potenza
In via Bafile a due passi da piazza Mazzini a Jesolo Lido, ecco un ristorante elegante, luminoso e accogliente con una gestione familiare di lungo corso e aperto tutto l’anno. Mattia Mazzarotto ci racconta di come la cucina del Laguna sia prevalentemente incentrata sul pesce, di provenienza sia dall’Adriatico sia dalla stessa Laguna di Venezia, anche se non manca un’ampia tipologia di ostriche che vanno dalla Francia al delta del Po con la sua squisita ‘perla’.
All’insegna della freschezza il risotto con gambero rosso cotto e lo stesso mantecato in tartare in superficie, una leggera crema di ricotta salata e infine una spolverata di lime. Vale la pena assaggiare anche la catalana di crostacei che cambia in base al pescato: si potranno quindi trovare gamberi, scampi reali, aragoste o astici che vengono grigliati e accompagnati da verdure, come da tradizione. Ottimo il ‘carosello’ di crudo con pesci, crostacei e molluschi: ecco allora le cappesante, i diversi carpacci e tartare, tutto condito semplicemente con sale e olio per dare il massimo risalto alla freschezza della materia prima.
La Barena: l'agriturismo che cucina i suoi squisiti prodotti
Ci si arriva in barca oppure percorrendo otto chilometri di affascinante strada sterrata in mezzo alla natura: questa azienda agrituristica con bed and breakfast e sei belle stanze i cui nomi richiamano animali e vegetali lagunari. Si trova nel comune di Jesolo a Lio Maggiore, affacciata sulla Laguna Nord di Venezia che dal 1987 è patrimonio Unesco. Loredana Simonetto ci racconta di come l’azienda agricola produca e trasformi i suoi prodotti sia per metterli nei piatti sia per confezionarli (ci sono i sottoli, dai cardi di barena ai carciofini, fino agli ottimi liquori). La cucina è tipicamente lagunare e si trovano piatti golosi e saporiti come il filetto di saor di cefalo, la buonissima bosega mantecata, le seppie con la polentina o la pasta con il granchietto e il cefalo alla griglia, cavallo di battaglia che va assolutamente assaggiato. Vale la pena sottolineare come questo sia un luogo pensato anche per i più piccoli, che potranno godere della compagnia di anatroccoli, caprette, un’asinella e un cavallo.
Entrée cucina in serra: come un'ex fioreria è diventata un'icona del pesce fresco
È un’antica fioreria quella che accoglie la nuova sede di Entrée dello chef Michele Nesto in via delle Sirene a Jesolo Lido. Un ambiente affascinante e accogliente in cui viene proposta una cucina originale e molto attenta anche all’aspetto estetico dei piatti. Si gusta quindi una cucina che in prevalenza si basa sul pesce fresco di giornata che arriva dai mercati di Caorle o Chioggia. Come racconta lo chef, si vogliono ricordare le ricette di una volta riproponendole in versione moderna. La materia prima è sempre stagionale, quindi nel periodo giusto si troveranno primizie come gli asparagi o le castraure di Sant’Erasmo. Tra i piatti la battuta di scampi con caviale, frutti di bosco, frutto della passione e cipolla di Tropea caramellata. Ancora, la saporita tagliatella di tonno servita con gelatina di pompelmo e avocado. Tra i primi gli spaghetti al farro in busara ‘scomposta’ con scampi freschi, vellutata di pomodoro, gocce di nero di seppia e formaggio caprino all’aglio olio e peperoncino. Bel finale dolce con la mousse al cioccolato bianco e nocciola, crumble al cacao, frutti di bosco e cocco grattugiato.
Ristorante Quattrocchi: il meglio della carne (e non solo) a Jesolo Lido
Il ristorante Quattrocchi di Damiano Moretto si trova in centro a Jesolo Lido, nella centralissima via Bafile. Intimo e confortevole, con una bella selezione di proposte enologiche, nasce da una passione che il titolare porta con sé fin da giovane, quella di accogliere e far star bene l’ospite. Aperto per gran parte dell’anno, l’idea di cucina del locale si basa su pochi piatti ben selezionati offerti a un numero di coperti limitato. Si parla sia di mare sia di terra, ma il fiore all’occhiello di Quattrocchi sono gli esclusivi tagli di carni proposte con una degustazione di quattro battute al coltello, condite leggermente solo con un filo d’olio e sale di Maldon. Ecco allora quattro diverse tipologie di bovino come la fassona piemontese, il Wagyu itaiiano, l’Angus dalla provincia di Venezia e la Chianina, tutte accompagnate dalle giuste salse e da verdure di stagione. Tra i primi è da non perdere la pasta cacio e pepe arricchita con guanciale croccante e castraure dell’isola di Sant’Erasmo in stagione.
Country House Salomè: le bontà di terra di un locale nel verde della Laguna
Country House Salomè arriva dalla lunga storia di Attilio Scattolin ed è un luogo tranquillo, immerso nel verde della campagna della Laguna di Venezia patrimonio Unesco a soli tre chilometri da Jesolo, circondato da sette ettari di vigneti con cui si producono le uve per tre etichette di ottimi vini. Da qui passa la ciclabile Monaco Venezia e ci si può fermare a dormire nelle accoglienti camere che prendono il nome di diversi vitigni. Salomè Scattolin ci racconta di come il ristorante che ha come immagine cinque oche bianche sia stata la realizzazione di un sogno nel cassetto grazie all’aiuto della sua famiglia. La cucina qui è prevalentemente di terra e si privilegiano i prodotti del territorio con una specializzazione sulle carni, soprattutto d’oca, con ricette della tradizione. Tra i piatti proposti il fresco carpaccio di germano reale, marinato al limone fresco con melagrana, olio e sale, i golosi gnocchi fatti in casa con sugo di lepre e il roast beef d’anatra marinato nella senape, saltato e rosolato in padella, accompagnato da una gelatina di melagrana.
Hoku Restaurant & Lounge Bar: la cucina nikkei che conquista Jesolo
Il Falkensteiner Hotel & Spa a Jesolo è una struttura di lusso che appartiene a un’importante compagnia austriaca.
Il general manager Alessandro Fichera racconta di come qui anche l’offerta gastronomica sia fondamentale. Ecco quindi, accanto a un ristorante improntato sulla tradizione italiana come Artigiani, l’offerta di una cucina nikkei in cui il mondo gastronomico giapponese e quello peruviano si incontrano.
Accade da Hoku, realizzato in partnership con il noto ristorante Mochi di Vienna, dove lo chef Alessandro Dabbicco prepara piatti come l’ottimo ‘beef and crab roll, un uramaki con all’interno del granchio del mare del Nord e all’esterno un carpaccio di scottona, mentre alla base c’è una salsa chimichurri. Ancora, ‘hoku tiradito’, un carpaccio di ricciola con salsa al passion fruit, guacamole e germogli di pisello. Merita l’assaggio anche il ‘sake al pastor’, a base di salmone marinato e servito con salsa allo yuzu, amarillo e olio all’erba cipollina.
Vale la pena accompagnare i piatti con i cocktail pensati dal barman in abbinamento.