Raffaele Lenzi rende ancor più unico il Lago di Como tra le mura de Il Sereno: un talento che cresce di anno in anno, unendo gusto e pensiero nel piatto.
L'hotel
Descrivo e giudico i paesi che visito partendo dal loro popolo; ho lo stesso approccio con i ristoranti, cocktail bar e hotel. Ho trascorso del tempo di qualità nell’Hotel Il Sereno, a Torno sul Lago di Como, dove la squadra è eccezionale. La bellezza di questo posto rimarrebbe solo un bel dipinto senza l’accoglienza che qui viene riservata al cliente, così invece diventa bellezza viva, condivisa e ricordo. E lo stesso vale per il ristorante Il Sereno al Lago al suo interno.

L’eterno giovane Raffaele Lenzi che è qui dall’apertura (quasi un decennio) e ha il timone di tutto, con il tempo è stato capace di mettere in piedi una brigata e una proposta solide, efficaci, di altissima piacevolezza e contenuto. Cenare cullati dal lago sarà sempre meraviglioso, ma farlo con i piatti di Lenzi è tutta un’altra storia, appunto. Benvenuti in un posto dove si sta molto bene.

Lo chef e la ristorazione
Un talento tra sport, viaggi e cucina, questo è Raffaele Lenzi. Classe 1984, originario di Napoli, ha coltivato il suo talento con rigore e curiosità. Dopo le prime esperienze tra Inghilterra e Stati Uniti, in Italia ha affinato la propria visione sotto la guida di nomi come Bruno Barbieri ed Elio Sironi, fino ad approdare al Grand Hotel Villa Feltrinelli accanto a Stefano Baiocco, dove nasce la sua passione per il mondo vegetale. Competitivo per natura, amante dello sport – dal ciclismo alla pesistica – e della disciplina, Lenzi oggi è corporate chef del gruppo Sereno Hotels, seguendo anche la struttura gemella nei Caraibi, Le Sereno a St. Barths.

Ma è sulle rive del Lago di Como che ha trovato la sua dimensione, un luogo dove il pensiero si fa piatto e ogni piatto racconta una visione: quella di una cucina etica, sostenibile e parecchio evoluta. Nel 2017, l’assegnazione della stella Michelin ha consacrato (ma non definitivamente) un percorso coerente, che continua a crescere stagione dopo stagione. E lo fa in un luogo dove la bellezza naturale del Lago di Como incontra l’eleganza dell’ospitalità e la profondità della cucina d’autore. È Il Sereno Al Lago, ristorante all’interno del lussuoso Il Sereno. Qui ha creato una visione gastronomica che è insieme sofisticata e autentica, contemporanea ma saldamente radicata nella tradizione italiana e incline a contaminazioni di pensiero derivanti dai suoi viaggi e fantasie in grado di viaggiare attraverso le diverse culture.

Una cucina identitaria che guarda al mondo: “La mia cucina racconta l’essenza dell’Italia attraverso un linguaggio personale e contemporaneo”, afferma Lenzi. Ed è proprio questa sintesi di radici e apertura che si riflette nei piatti: un viaggio di ritmo e gusto dove il mondo vegetale riveste un ruolo importante, accompagnato da suggestioni multiculturali e da una leggerezza meditata, mai banale. Il pensiero dello chef si fonda sulla conoscenza e l’uso rispettoso della materia prima e la continua ricerca di un equilibrio gustativo attraverso ricette ed esperimenti riusciti e spesso avvincenti. Il risultato è una proposta gastronomica capace di emozionare con sobrietà, che rinuncia ai virtuosismi fini a sé stessi per concentrarsi sull’essenziale.

Ricordate di essere di un hotel, dunque un luogo (magico) da vivere durante tutto il giorno. A pranzo l’esperienza prende forma sulla terrazza affacciata direttamente sul lago. L’atmosfera è rilassata, la cucina immediata ma curata: piatti ispirati alla tradizione regionale lombarda, pensati per accompagnare un momento conviviale senza rinunciare alla precisione esecutiva. La sera, invece, l’appuntamento si sposta nella suggestiva darsena in pietra di Moltrasio, dove prende vita un vero e proprio rituale dedito all’alta cucina, fatto di ritmi scanditi, alta piacevolezza e un’ospitalità degna di nota a cura della meravigliosa brigata di sala. Qui Lenzi si esprime con piena libertà e si diverte anche parecchio, si nota, proponendo preparazioni che uniscono tecnica, estetica e stimolo per il palato, in un crescendo durante l’intera cena.
I menu e i piatti

Potrete scegliere tra tre percorsi degustazione, ognuno con la propria identità e accompagnati dei percorsi liquidi sensati e stimolanti del giovane sommelier Francesco Martinello. Il menu “A modo mio” è il manifesto maturo e consapevole dello chef Lenzi: una cucina essenziale, personale e in continua evoluzione, dove ogni piatto nasce da una riflessione profonda.

Contrasti e contraddizioni non sono ostacoli ma strumenti per raccontare una visione originale e coerente. Qui si osa con eleganza, si fondono culture gastronomiche diverse attraverso accostamenti audaci. Il vegetale è una presenza costante, trattato con la stessa dignità delle proteine animali. Al fianco di questo percorso personale, Lenzi propone il menu “Omaggio alla Tradizione”, un inno alla cucina italiana più autentica. La semplicità servita è un ritorno consapevole all’essenza del gusto. Ogni ingrediente è rispettato e valorizzato, senza eccessi né reinterpretazioni forzate. La tecnica cede il passo all’emozione, al ricordo, alla verità del sapore.


Dal 2017, poi, il menu “Vegetali, tuberi e radici” rappresenta un pilastro dell’offerta de Il Sereno Al Lago. Più che una scelta vegetariana, è il gusto di Lenzi che dice di nutrirsi all’80% con vegetali e ne ama sapore e usi, dando così nuova voce alla (sua) cucina vegetale. “È quasi ricorrente per me accostare sapori concettualmente agli antipodi, a volte forse è anche un po' troppo ripetitivo, però è ormai per me un po' come una firma di fabbrica. In menu c'è per esempio un cervo marinato in tè servito con un gambero rosso crudo. Un agnello semplicemente cotto alla brace con una terrina di zucca e fiarielli, servito con una sriracha a base di crostacei. Potrebbe diventare “normale” per chi viene spesso ma in realtà noi lo leggiamo in mille chiavi diverse”.


C’è un motivo per cui ti affascina questo tipo di convivenza di sapori? Gli chiediamo. “Forse no, perché in primis io cucino quello che mi piace mangiare". E allora da dove arriva questo piacere nell’accostare i due mondi? "Io sono molto istintivo, personalmente, quindi non mi sono mai posto la domanda. Il lavarello in cassola per esempio, è l'unico piatto che io in dieci anni non ho mai tolto dal menu, nella sua semplicità è molto complesso perché ha un sacco di ingredienti. È sempre rimasto in carta perchè credo fortemente che alcuni pesci e carni si possano sposare bene, una buona parte di questi può avere una sorprendente assonanza”. Un cuoco istintivo, a dir poco virtuoso e sognatore, con il viso da ragazzo ma la mano di un veterano che mette un’alta e concentrata dose di pensiero nei suoi piatti. Come il nuovo fish and meat.

“Quando ho detto al mio chef di cucina che volevo fare un piatto chiamato “fish and meat” mi ha risposto con una risata e mi ha detto, ma perché cosa facciamo di solito?! Abbiamo sempre giocato molto con i sapori ma in questo caso non voleva solo essere un piatto temporaneo, come di solito avviene, bensì qualcosa che potesse avere vita propria duratura in carta. Non so se tutti i miei ospiti lo accetteranno, ma mi piace molto”, afferma, e la conferma è totale. Un capitolo a parte lo merita la sua squadra, quella ai fornelli che intravedrete attraverso un’ampia vetrata che da sulla sala e di cui assaggerete la bravura, e quella in sala, elegante, sorridente, sobria, affabile però sempre equilibrata e soprattutto preparata.


Da metà novembre a metà marzo l’hotel è chiuso, ma Lenzi da metà gennaio è già in cucina impegnato nella sue prove, così da garantirvi la meraviglia che troverete alla riapertura. Per capire se una cena vi ha davvero entusiasmato dovrete ripensarci dopo un paio di mesi. Quanti piatti ricordate? Io tutti, e voi?
Contatti
Il Sereno Al Lago
Via Torrazza, 10, 22020 Torno CO
Telefono: 031 547 7800