Dalle nebbie di Varese ai profumi esotici di Zanzibar: la sorprendente ascesa di Giacomo, chef globetrotter a soli 23 anni.
La storia
Un cambio di scenario radicale, dal paesaggio familiare di Varese alle spiagge di un'isola tropicale, ha segnato la trasformazione di un periodo di apprendistato in una brillante ascesa professionale nel mondo della cucina. No, non è la sceneggiatura di un film, bensì la vera storia di Giacomo Bongiovanni, un giovane e promettente chef di soli ventitré anni che ha saputo conquistare il palato di Zanzibar grazie al suo estro e al suo profondo amore per la tradizione culinaria italiana. Ancora giovanissimo, appena maggiorenne, con un bagaglio di sogni nel cuore e la determinazione che contraddistingue la sua età, Giacomo oggi dirige con maestria le cucine di un'esclusiva isola privata. Un vero leader che coordina un team di cinquanta collaboratori e sei diverse proposte ristorative, incantando una clientela internazionale con un'offerta lussuosa e personalizzata che non dimentica le radici del gusto italiano.

"Quando i clienti, che qui arrivano da tutto il mondo, sanno che la regia della cucina parla italiano, le pretese cambiano. E noi li accontentiamo anche con dei fuori programma", confida il giovane chef al Corriere in una recente intervista. Esempio tipico? Un ospite nostalgico che desiderava un piatto di melanzane alla parmigiana. Nonostante non fossero presenti in menu, Giacomo ha avuto la premura di proporle facendo una gradita variazione, solo per soddisfare il commensale. E ancora: "Qui posso esprimermi al meglio, dando un tocco di stile italiano a quello che faccio. Come a Capodanno, quando abbiamo servito cotechino e lenticchie". Un sapore familiare che, sulle rive dell'Oceano Indiano, ha saputo donare calore ai cuori di tutti, evocando radici profonde dall'altra parte del globo.

Giacomo ha mosso i primi passi nel settore della ristorazione grazie al corso di cucina del "Cfp" di Bizzozero, a Varese. Il 2021, anno segnato dalla pandemia, ha rappresentato un punto di svolta cruciale nella sua vita. L'incontenibile passione per l'arte culinaria lo ha spinto, infatti, a cercare consiglio presso un suo docente, il quale gli ha aperto le porte a un'opportunità professionale all'estero. È stato lui a metterlo in contatto con Giovanni De Ambrosis, uno chef di fama internazionale, anch'egli proveniente da Varese e con una lunga esperienza a Dubai: "Dopo un incontro in Italia, sono partito alla volta delle Maldive."

Era il dicembre del 2021 quando il giovane varesino si ritrovò immerso in un ambiente completamente nuovo, dai ritmi di lavoro intensi e una cultura differente. L'accordo iniziale prevedeva un periodo di prova di tre mesi. "Sono rimasto," dichiara ancora con una nota di orgoglio al Corriere. "Ero l’ultima ruota del carro, l’italiano diciottenne che arriva e sa poco l’inglese, a digiuno di cucina internazionale, ed asiatica in particolare". Inizia dunque nel resort di Cocoon collection per poi entrare nel team del Joy, sempre alle Maldive. Infine, dal marzo 2024 si insedia a Bawe Island, a Zanzibar, ricoprendo attualmente il ruolo di assistant corporate chef.

L'incontro con De Ambrosis si è rivelato un momento chiave, un vero e proprio trampolino di lancio per la sua carriera. Talvolta, confessa Giacomo, la voglia di tornare a casa fa capolino fra i numerosi impegni, ma i genitori hanno modo di raggiungerlo e alleviano la fatica, nonché la poca autonomia nel concedersi delle serate di divertimento con gli amici. Un'esperienza decisiva, quella a Zanzibar, che gli ha permesso di esprimere pienamente il suo talento, infondendo un tocco di italianità in ogni sua creazione.
