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Tala Bashmi, da calciatrice a chef pluripremiata nella 50 Best: una storia di successo

di:
La Redazione
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Senza un inatteso cambio di rotta nel lontano 2009, oggi Tala Bashmi non si troverebbe a tracciare i confini più innovativi della gastronomia del suo Paese.

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Una giovane donna eclettica e talentuosa che con la cucina sa sorprendere e che la vita ha sorpreso quando l’ha costretta a ripensare al futuro e a rivedere le sue passioni. Fino al 2009, per dieci anni, Tala Bashmi - oggi chef-  è stata calciatrice professionista, giocava persino nella nazionale femminile di calcio della sua nazione, il Bahrein. È stato un infortunio imprevisto sul campo di gioco a svelarle l’amore per la cucina, mondo che già conosceva grazie al padre, ma sempre relegato a un ruolo marginale della quotidianità. Così, oggi nonostante il recente cambio di rotta professionale presso il celebre Fusions by Tala, l'astro nascente della cucina bahreinita non smette di stupire. A soli tre anni dalla conquista del prestigioso titolo di Miglior Chef Donna del Medio Oriente e Nord Africa nel 2022, la sua stella brilla ancora più intensamente con la vittoria dell'Estrella Damm NA Chefs' Choice Award 2025, un riconoscimento unico nel panorama dei 50 migliori ristoranti MENA, poiché sancito dal voto unanime dei suoi stessi colleghi.

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Questo premio non è che il riflesso tangibile dell'impronta profonda che Bashmi sta lasciando sulla scena gastronomica regionale, un risultato forgiato da una dedizione incrollabile e da un'ambizione tenace di proiettare la cucina del Golfo in una nuova dimensione. Scorrendo il suo palmarès, appare quasi incredibile che i fornelli non abbiano rappresentato il suo primo orizzonte professionale. Eppure, senza un inatteso cambio di rotta nel lontano 2009, oggi Bashmi non si troverebbe a tracciare i confini più innovativi della gastronomia del suo Paese. "Il calcio ha rappresentato il mio universo per un decennio intero, sette anni dei quali vissuti calcando i campi a livello professionistico", confida Bashmi a 50 Best, rievocando il suo passato nella nazionale femminile del Bahrein, un sogno bruscamente interrotto da un incidente. "Quando ho dovuto dire addio a quella carriera, ho attraversato una sorta di crisi d'identità, perché mi ero sempre definita attraverso quel ruolo: una calciatrice".

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L'amore per la cucina, tuttavia, serpeggiava silente fin dall'infanzia, nutrito dalle esplorazioni al mercato locale in compagnia del padre; riemerse successivamente attraverso il dialogo con lo chef della Riwaq Art Gallery dove lavorava per fare gavetta. Bashmi descrive quell'esperienza come un'epifania, un vero e proprio risveglio sensoriale. "Osservare la gioia che si sprigiona dal preparare cibo per gli altri ha acceso in me una scintilla che ignoravo di possedere. Ho lasciato la galleria e ho dato vita alla mia attività di pasticceria artigianale, 'Baking by T'". Nato come un progetto animato dalla passione, il percorso culinario di Bashmi l'ha condotta attraverso svariate tappe significative: da una fiorente attività di dolci fatti in casa a stage formativi in ristoranti di prestigio, fino alla direzione del suo acclamato ristorante, Fusions by Tala, incastonato nel Gulf Hotel di Manama

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"La sostenibilità va oltre l'acquisto e il consumo di prodotti locali. Per me, si tratta di come preservare e sostenere la tradizione tra le giovani generazioni e di mantenerla viva attraverso la narrazione". Tala è fiduciosa di riuscire a immortalare le ricette tradizionali della sua Terra in un libro per poterle trasmettere a tutti i lettori. "Prima del 2022, molte persone al di fuori del mondo arabo non mi conoscevano, né sapevano che partecipassi a Top Chef Middle East. Con Top Chef il pubblico a livello regionale ha iniziato a conoscermi, ma dopo il riconoscimento di Miglior Chef Donna del Medio Oriente e in Nord Africa nel 2022 si è verificato un effetto valanga: le persone hanno iniziato a comprendere quello che faccio”. Attualmente una delle sue sfide principali è quella di ridefinire la percezione della cucina del Golfo, evidenziando la sua unicità rispetto ad altre espressioni culinarie mediorientali. "Il mio obiettivo è far conoscere la ricchezza della nostra regione e come, pur condividendo radici comuni, ogni Paese del Golfo interpreti i sapori in modo distintivo". Come esempio, evidenzia come la tradizione bahreinita non preveda una rigida divisione tra antipasti e portate principali, ma concepisca un'armoniosa coesistenza di sapori nello stesso piatto. L'interesse di Bashmi spazia con agilità dalla tradizione più radicata all'eccentricità più inattesa, come dimostra la sua curiosità per uno snack stagionale locale dall'aspetto singolare. "Il polline di palma è il mio ingrediente autoctono preferito del Bahrein", rivela. Comunemente impiegato come strumento per l'impollinazione di altre palme, "potrebbe sembrare bizzarro, ma quando è giovane e tenero, si rivela uno stuzzichino delizioso e inaspettato". Questa apertura mentale testimonia la sua volontà di esplorare a fondo il potenziale nascosto del suo territorio.

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Ancora: tra le creazioni emblematiche della chef spicca il suo saloona di granchio, uno stufato che affonda le radici nei ricordi d'infanzia trascorsi al mercato del pesce in compagnia del padre. Questa creazione è una vera e propria sinfonia dei sapori tipici della regione, dove la sapidità marina del granchio in bisque avvolge voluttuosamente il riso, culminando in un tocco sapido e inatteso dato dalle capesante essiccate e finemente grattugiate. Tala ha inoltre intrapreso un'azione sinergica con altri talentuosi chef del Bahrein, proiettando uno sguardo ambizioso sul futuro della cucina autoctona. Ora ha scelto di chiudere il capitolo Fusions by Tala, con la volontà, però, di continuare a raccontare la cucina del Bahrain, soprattutto attraverso la scrittura. "Un ambito che mi ha sempre affascinata è la narrazione. La mia ispirazione è Anthony Bourdain e il modo in cui ha unito comunità e istruito persone di tutto il mondo non solo attraverso il cibo, ma anche con la sua voce e i suoi racconti".

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In questo orizzonte, Bashmi nutre la fervida speranza di immortalare l'eredità culinaria secolare in un volume di ricette. Sebbene questo progetto editoriale rappresenti un traguardo futuro, le sue prossime iniziative promettono già di offrire un assaggio di questa sua profonda passione. Un impegno che ha trovato il suo culmine nel novembre 2024 con la nomina ad Ambasciatrice del Turismo Gastronomico per l'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, un riconoscimento di portata globale per la sua dedizione. "Stare in televisione non è quello che prediligo, preferisco raccontare le storie che amo; mi piacerebbe che la mia futura carriera fosse all’insegna del condividere e tramandare storie locali. Ho sempre desiderato avere questo ruolo per la mia regione, le persone la conoscono ancora troppo poco. Quando avevo una giornata difficile al lavoro mio padre mi diceva sempre: “Sii flessibile, lascia che le cose accadano e non ti spezzerai al vento', questo è quello che farò ora".

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