Una storia di viaggio e trasformazione che parte da Mosca per arrivare a Parma: da programmatore di robotica a Chef, questo il percorso che contraddistingue Alex Lu Sell. Oggi, nel suo ristorante Lu Experience, fonde la tradizione emiliana con quella nipponica, proponendo dai grandi classici a piatti più ricercati, fino a un sushi innovativo e realizzato a regola d’arte.
LA STORIA
Passione per la fisica e passione per il cibo, possono coesistere in cucina? Per lo Chef Alex Lu Sell, al secolo Alexey Ilin, sì. La sua è una storia di viaggio e trasformazione. Da Mosca a Parma oltre trent'anni fa, ha lasciato la programmazione per seguire la vera vocazione: quella culinaria. Studi alberghieri nella città natale e poi un'opportunità in Italia, inizialmente a Reggio Emilia, hanno segnato l'inizio di questo viaggio. Una scelta audace che tempo dopo ha dato vita a Lu Experience, un ristorante che riflette le sue esperienze uniche e la sua visione del cibo.

“Cucinare è un modo per trasmettere emozioni, per raccontare ciò che conosco, il mio modo di apprezzare il cibo. E bisogna sempre ricordare che se le emozioni sono negative, immancabilmente il risultato sarà un piatto sbagliato”, confida lo Chef. Parma, con la sua ricca tradizione gastronomica, è diventata il palcoscenico ideale per esprimere la filosofia che lo rappresenta, una unione di sapori emiliani da una parte e delicati tocchi nipponici dall’altra.


DALLA TRADIZIONE EMILIANA AL SUSHI
La cucina di Lu Experience è una fusione sapiente di tradizioni, un connubio nato da anni di studio tra Italia e Giappone. Ogni piatto è frutto di una meticolosa selezione delle materie prime e di una ricerca approfondita. "La mia cucina è un viaggio tra due mondi," afferma Alex Lu Sell. "Credo che la semplicità sia la chiave per esaltare i sapori. Un piatto come gli spaghetti al pomodoro fresco può sembrare banale e facile, ma la selezione degli ingredienti e la tecnica di preparazione sono fondamentali per ottenere un risultato straordinario".

La proposta del menù è esattamente questo, un incontro tra i grandi classici della tradizione parmigiana, primi e secondi votati al gusto e all’eccellenza tra mare e terra, una sezione dedicata alla brace e poi la particolarità che non ti aspetti e che si differenzia ulteriormente: il sushi. E qui Alex, va detto, lascia il segno. Ma la vera domanda è: da dove deriva questo grande interesse, tanto da farlo diventare una nota distintiva? Da un soggiorno formativo in Giappone, questa è la risposta immediata. Poi, però, c’è tutto un mondo di vissuto, convinzioni e desiderio di imparare che comincia a scorrere mentre racconta. Perché, già vent’anni fa, aveva compreso quanto fosse difficile trovare un sushi autentico in Italia.

“Mi cimentavo nel sushi anche prima andare in Giappone, senza sapere che ciò che facevo non era veramente sushi. Il viaggio, l’osservazione dei maestri e della vera tradizione mi hanno fatto capire che stavo sbagliando. Solo dopo tante prove, notti in bianco, ci sono riuscito. Ho compreso il riso, come lavorarlo, la sua struttura e di conseguenza tutti gli altri ingredienti. Ad esempio, non tutti gli aceti vanno bene, perché danno diverse reazioni nei confronti del riso. Il sushi è un'arte che richiede precisione e passione – spiega - Ho imparato a rispettare ma anche a innovare, inserendo elementi che riflettono la mia esperienza italiana”.

Il menu offre creazioni che riflettono la sua filosofia. L’apprendistato in terra giapponese, direttamente con uno chef nel quartiere di Ginza, è stato cruciale. La dedizione lo spinge alla continua sperimentazione, curando ogni dettaglio per sapore e digeribilità, esplorando diverse maturazioni del pesce e riducendo al minimo gli sprechi. E sì, ogni dettaglio viene anche spiegato al cliente - che ha voglia di ascoltarlo - invitandolo a scoprire le sfumature dei diversi bocconi.

"A seconda della preparazione, e di come sistemo le materie prime, il cliente sentirà prima un ingrediente di un altro, anche il sesamo". La sua precisione è maniacale e la sua analisi sul riso lo ha portato a sviluppare un metodo per abbassarne l'indice glicemico, in collaborazione con scienziati italiani. Anche la soia è selezionata con attenzione. Insomma, un equilibrio perfetto tra sapere giapponese e reinterpretazione personale. Ma soprattutto, di studio che non finisce mai, alimentato da una grande curiosità.


“Questa estate, andrò ancora un mese in Giappone per apprendere altre tecniche, altre informazioni. E sto mettendo a punto nuove idee che mi girano in testa da un po’. Fare la differenza vuol dire anche questo, osare e mettersi in gioco”.
INDIRIZZO
Lu Experience
Via la Spezia 222, 43126 Parma
Telefono: 0521 959207