Non solo Michael Jones traccia l’identikit dei suoi clienti attraverso apposite ricerche sul web: il noto chef californiano vieta anche l’accesso a quelli che tendono a postare spesso recensioni negative. Ecco il suo metodo spiegato passo passo.
La notizia
Da tempo, ormai, le recensioni e le varie piattaforme social vengono utilizzate da chef e proprietari di ristoranti per reperire informazioni sui clienti e cercare di soddisfare quanto più le loro esigenze. Lo chef della Carmel Valley Michael Jones, però, ha deciso di adottare questo espediente per smascherare clienti maleducati e identificare potenziali brutte situazioni prima che si manifestino o evitare che si ripetano.“Chi viene nel mio ristorante sta venendo a casa mia, dei miei camerieri, dei miei cuochi e di tutti quelli che lavorano qui. Non tollero comportamenti scorretti”, dichiara lo chef a sostegno della sua politica. Negli anni Jones ha stilato una vera e propria lista con appunti che descrivono i suoi commensali, le loro preferenze e chi è “bannato” a vita dal suo locale. Il suo approccio all'ospitalità, ovviamente, è controverso. Alcuni utenti di TripAdvisor hanno definito questi atteggiamenti "estremi ed eccessivi”, mentre qualcuno pensa che contribuiscano a fare di Jones un personaggio, se non affascinante, decisamente peculiare.
L’idea è nata in Spagna quando nel 2005 era in vacanza con la moglie e stavano cenando in un ristorante raffinato. “Il cameriere ci disse: "Cosa vi piace ragazzi?" Rispondemmo: “mangiamo di tutto". Il menu che ci è arrivato mi ha fatto capire che ci avevano cercato su Google perché era personalizzato per ognuno di noi. È stato stupefacente. Da allora ho deciso di fare anche io così: più informazioni abbiamo, migliore è il lavoro che possiamo fare”. Quell’idea si è trasformata, poi, in un metodo per lasciare gli ospiti indesiderati fuori dal ristorante, specialmente dopo il 2015 quando un gruppo di persone ha pubblicato delle recensioni negative palesemente false.
“Bene, se è una recensione davvero negativa, contattiamo le persone e ci scusiamo. La cosa che mi fa impazzire è se le persone non mi dicono in tempo reale quando qualcosa non va. Voglio mettere un questionario su ogni tavolo per invitarle alla critica. Se qualcosa non è all'altezza degli standard, voglio saperlo. Prendiamo appunti, buoni e cattivi. Tipo: "Questa persona è stata fantastica". O "Questo ragazzo adorava lo Chenin Blanc". Se qualcuno è sgarbato con il personale e io non sono completamente sepolto in cucina, esco e lo butto fuori all'istante. Altrimenti vieto l’accesso la volta successiva”, conclude Jones, portando avanti la sua causa.
Fonte: bonappetit.com
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