Chef

Michael Jones, lo chef che usa i social per vietare l’accesso ai clienti sgraditi

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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copertina michael jones

Non solo Michael Jones traccia l’identikit dei suoi clienti attraverso apposite ricerche sul web: il noto chef californiano vieta anche l’accesso a quelli che tendono a postare spesso recensioni negative. Ecco il suo metodo spiegato passo passo.

La notizia

Da tempo, ormai, le recensioni e le varie piattaforme social vengono utilizzate da chef e proprietari di ristoranti per reperire informazioni sui clienti e cercare di soddisfare quanto più le loro esigenze. Lo chef della Carmel Valley Michael Jones, però, ha deciso di adottare questo espediente per smascherare clienti maleducati e identificare potenziali brutte situazioni prima che si manifestino o evitare che si ripetano.

Crediti Mark C. Anderson



Chi viene nel mio ristorante sta venendo a casa mia, dei miei camerieri, dei miei cuochi e di tutti quelli che lavorano qui. Non tollero comportamenti scorretti”, dichiara lo chef a sostegno della sua politica. Negli anni Jones ha stilato una vera e propria lista con appunti che descrivono i suoi commensali, le loro preferenze e chi è “bannato” a vita dal suo locale. Il suo approccio all'ospitalità, ovviamente, è controverso. Alcuni utenti di TripAdvisor hanno definito questi atteggiamenti "estremi ed eccessivi”, mentre qualcuno pensa che contribuiscano a fare di Jones un personaggio, se non affascinante, decisamente peculiare

Crediti Nic Coury per il Chronicle



L’idea è nata in Spagna quando nel 2005 era in vacanza con la moglie e stavano cenando in un ristorante raffinato. “Il cameriere ci disse: "Cosa vi piace ragazzi?" Rispondemmo: “mangiamo di tutto". Il menu che ci è arrivato mi ha fatto capire che ci avevano cercato su Google perché era personalizzato per ognuno di noi. È stato stupefacente. Da allora ho deciso di fare anche io così: più informazioni abbiamo, migliore è il lavoro che possiamo fare”. Quell’idea si è trasformata, poi, in un metodo per lasciare gli ospiti indesiderati fuori dal ristorante, specialmente dopo il 2015 quando un gruppo di persone ha pubblicato delle recensioni negative palesemente false.

Crediti Nic Coury per il Chronicle



Bene, se è una recensione davvero negativa, contattiamo le persone e ci scusiamo. La cosa che mi fa impazzire è se le persone non mi dicono in tempo reale quando qualcosa non va. Voglio mettere un questionario su ogni tavolo per invitarle alla critica. Se qualcosa non è all'altezza degli standard, voglio saperlo.  Prendiamo appunti, buoni e cattivi. Tipo: "Questa persona è stata fantastica". O "Questo ragazzo adorava lo Chenin Blanc". Se qualcuno è sgarbato con il personale e io non sono completamente sepolto in cucina, esco e lo butto fuori all'istante. Altrimenti vieto l’accesso la volta successiva”, conclude Jones, portando avanti la sua causa.


Fonte: bonappetit.com

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