Sostenibilità

Apricity, il gourmet che serve acqua del rubinetto: “Abbiamo risparmiato 10.000 bottiglie”

di:
Elisa Erriu
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copertina apricity

L’insegna di Chantelle Nicholson genera il 40% di emissioni in meno rispetto allo standard dell’alta ristorazione e “salva” ben il 98% dei rifiuti dalla pattumiera. Non solo: l’installazione di rubinetti per l’acqua ha consentito alla cuoca di risparmiare fino a 10.000 bottiglie.

Foto del locale: Ben Carpenter

La notizia

A Londra, nel quartiere di Mayfair, si trova un angolo di innovazione che fonde cucina di altissima qualità e una filosofia eco-sostenibile senza compromessi: Apricity. Questo ristorante, guidato dalla chef-proprietaria Chantelle Nicholson, è un esempio perfetto di come la passione per la buona cucina e l’impegno verso la sostenibilità possano camminare insieme senza mai perdersi. Ma cosa rende veramente speciale Apricity? Lo svela la Guida Michelin in un articolo dedicato, che mette in luce l'importanza dei piccoli gesti per ottenere grandi risultati.

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Con il suo approccio rigorosamente eco-consapevole, la cucina di Chantelle non si limita a utilizzare ingredienti freschi e prelibati, ma si preoccupa profondamente del luogo da dove provengono, di come sono stati coltivati e della stagione in cui sono raccolti. Ogni piatto racconta una storia che affonda le radici nella terra e nell’ambiente, con un’attenzione particolare alla provenienza degli ingredienti. In un’epoca in cui la sostenibilità è un tema urgente, Apricity si distingue per l’impegno concreto nel ridurre l’impatto ambientale senza sacrificare la qualità. Nel 2023, la Guida MICHELIN ha insignito il ristorante della stella verde, un titolo assegnato a tutti quei locali che si distinguono per le loro pratiche ecologiche e sostenibili. Ma questo non è che l’inizio di una serie di scelte audaci che investono ogni dettaglio dell’esperienza, dal menù agli arredi, passando per le pratiche di riutilizzo quotidiane. Nulla è lasciato al caso, nemmeno la gestione dei rifiuti. Apricity adotta un approccio zero-waste che sfida la convenzione culinaria.

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Qui, niente va sprecato: bucce, semi, foglie e scarti diventano parte integrante dei piatti, trasformandosi in ingredienti preziosi grazie alla creatività della cucina. È un gioco al ribasso, in cui il ristorante riesce a ridurre al minimo il proprio impatto ambientale pur offrendo piatti deliziosi e raffinati. Inoltre, il beverage merita un capitolo a sé: Nicholson e il suo team hanno infatti installato degli appositi rubinetti per sostituire l'acqua in bottiglia. Si stima che questo abbia già evitato lo spreco di oltre 10.000 bottiglie. Nel complesso, l’insegna genera il 40% di emissioni in meno rispetto allo standard dell’alta ristorazione e “salva” ben il 98% dei rifiuti dalla pattumiera. Ci riesce dando il massimo risalto alla produzione agricola britannica, con ortaggi freschi e locali che occupano un posto d’onore nei piatti. Ogni ingrediente è scelto in base alla stagione e proviene da fornitori che rispettano pratiche agricole rigenerative, quelle che aiutano la terra a rigenerarsi e a mantenere la biodiversità.

Chantelle Nicholson sito ufficiale
 

La carne e il pesce non sono da meno: provengono da allevamenti che praticano metodi rigenerativi e da pesca sostenibile, sempre rispettosi dell’ambiente. Apricity è anche un rifugio per chi desidera un’opzione plant-based, con un menù che offre sia piatti vegani che non, permettendo ai commensali di scegliere un percorso culinario che si adatti ai propri gusti e alle proprie convinzioni. Ma la filosofia eco-sostenibile di Apricity non si ferma in cucina. Ogni angolo del ristorante è stato progettato per riflettere questo impegno. L’architetto d’interni David Chenery ha curato il design del locale, puntando su materiali riciclati, upcycling e il riuso di oggetti e arredi. La filosofia del ristorante si riflette anche nelle scelte di arredamento: sedie realizzate con bottiglie di Coca-Cola riciclate, pareti non trattate e cornici di legno recuperato. Ogni singolo elemento è pensato per ridurre al minimo l’impatto ambientale, senza rinunciare a un’estetica raffinata e accogliente.

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Anche il bar, un angolo fondamentale dell’esperienza gastronomica, segue lo stesso principio di sostenibilità. I cocktail, creati con ingredienti recuperati dalla cucina, sono il perfetto esempio di come ogni parte del ristorante collabori alla missione zero-waste. Un esempio? Il loro Espresso Martini, che utilizza il caramello ricavato dai fondi di caffè. Ogni sorso racconta la passione per la sperimentazione e l’innovazione sostenibile. Il team di Apricity è anche molto attento alla scelta dei vini. Qui, il rispetto per la terra si estende anche alla produzione enoica, con una selezione di referenze provenienti da cantine che pongono la salute del suolo e la biodiversità al centro del loro lavoro. Protagonisti i vini prodotti da vignaioli locali dell’Inghilterra e del Galles, che si inseriscono perfettamente nella filosofia del ristorante. Con il suo impegno verso la cucina eco-consapevole, Chantelle Nicholson ha creato uno spazio dove il cibo è sinonimo di qualità, rispetto e innovazione. Apricity non è solo una tappa gastronomica, ma un vero e proprio manifesto di sostenibilità che invita tutti a riflettere su come possiamo cambiare il nostro modo di vivere e mangiare per il bene del pianeta. E a Londra, nel cuore di Mayfair, questa filosofia prende vita ogni giorno, piatto dopo piatto.

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