Da Napoli a Roma, la pizza fritta della Masardona compie 80 anni. Tra autenticità e ricerca è la celebrazione di una storia di famiglia.
Era il 1945 quando in Via Giulio Cesare Capaccio, a Napoli, nasceva La Masardona. Oggi, ottant’anni dopo, nulla è cambiato. Dalle sedi storiche di Napoli fino alla più recente di Roma, la famiglia Piccirillo sa sempre come tenere l’olio in caldo. Pizze fritte ripiene, montanare, frittatine di pasta e crocchè raccontano la cultura partenopea autentica attraverso la storia di un’antica friggitoria di famiglia.
LA STORIA

Il bello dei progetti di famiglia è che iniziano sempre con il racconto di una storia, proprio come questa. Anna Manfredi (nonna dell’attuale titolare Enzo Piccirillo), ogni domenica mattina, era solita friggere le pizze proprio fuori dalla porta di casa. Lo faceva per arrotondare e portare qualche soldo in più alla famiglia. In fondo, all’epoca, friggere nell’olio costava davvero poco e certamente era più accessibile che cuocere le pizze in un forno, che non tutti possedevano.


Anna col tempo affinò la sua tecnica e divenne abilissima, rendendo le sue fritture ancor più buone. Decise così di condividere la sua arte con la nuora Carmela Pintauro che, anche sulla scia della sua tradizione di famiglia, divennein poco tempo famosa non solo per la pizza fritta ma anche per i taralli, i roccocò, il tortano. Ma perché La Masardona? Proprio Anna, da piccolina, in qualche occasione aveva portato dei messaggi da un quartiere all’altro così, come era solito dirsi di chi faceva da tramite tra i briganti in collina e gli abitanti dei paesi, le venne affibbiato questo soprannome.
LA MASARDONA OGGI

Nel tempo La Masardona ha resistito a cambiamenti ed evoluzioni pur mantenendo intatta la sua essenza. Oltre alla sede storica guidata da Enzo Piccirillo, nei pressi della stazione ferroviaria, La Masardona ha aggiunto nel 2019 una location più moderna in piazza Vittoria, proprio vicino al lungomare, guidata dal figlio Salvatore. Nel 2020 è stato invece il turno del secondogenito Cristiano che ha portato a Roma il nome di famiglia a pochi passi da Castel Sant’Angelo, proponendo per la prima volta anche la pizza al forno.


“Non siamo un franchising. Alla quarta generazione diretta possiamo dire di essere la vera pizzeria storica napoletana gestita totalmente in famiglia!” dice Cristiano. Si perché se negli indirizzi di Napoli ci sono papà Enzo e Salvatore, in quello di Roma c’è sempre lui.

Quella della famiglia Piccirillo è una storia legata a doppio filo alla città Napoli e alla pizza fritta, rigorosamente servita senza posate e mangiata con le mani, nel pieno rispetto della tradizione centenaria. Alla domanda “Qual è il segreto del vostro fritto?” Cristiano risponde “È il tempo, la ricerca, lo studio. Non c’è un segreto vero e proprio se non quello di imparare a controllare le variabili, a partire dal tipo di acqua, dal tempo fino all’olio (di semi di girasoli e sempre ad una temperatura di 180 gradi circa)”.

È così che la pizza fritta da street food povero è diventato, attraverso La Masardona, un comfort food di grande qualità grazie certamente all’utilizzo di ingredienti di prima scelta e alle preparazioni come una volta. Il risultato è un morso fragrante, leggero e digeribile con sapori veraci e identitari. “La mia bisnonna riempiva la pizza fritta in maniera un po' grossolana e con ciò che aveva in casa. Oggi lo stesso accade non solo nei ripieni ma anche con le montanare o con le tonde” dice Cristiano.


I PERCORSI DEGUSTAZIONE D’AUTORE
Il menu propone ben quattro differenti percorsi degustazione:
- La Masardona è: un omaggio al fritto in tutte le sue dorature con frittatine di pasta e la pizza fritta dedicata alla nonna Masardona;
- In giro per Napoli: un racconto della napoletanità attraverso un percorso tra fritti fragranti e pizze tonde al forno, per far riaffiorare i ricordi di una volta;
- Veggie: una selezione di fritti con sapori tutti vegetali, dalla montanara primavera al crocchè di patate;
Da ultimo - “Affidati a Cristiano” – il percorso degustazione che in via esclusiva (è presente solo nell’indirizzo romano) regala un affaccio sul trascorso di Cristiano Piccirillo, tra Napoli e il mondo ma sempre in simbiosi con la sua famiglia.

Si inizia con un bouquet di ottimi fritti serviti su un mosaico di mattonelle in ceramica: la Montanara Primavera con pomodori datterini, rucola e mozzarella di bufala di Napoli; Nonna Pizza con ragù napoletano cotto 12 ore a bassa temperatura, parmigiano e basilico per omaggiare la bisnonna Anna Manfredi e il suo ragù “vero” e ricordare dolcemente come veniva chiamata da tutto il quartiere; Genovese con stracotto di cipolle, manzo, pecorino e basilico. Non manca naturalmente il tris di fritti: arancino rosso con ragù di carne e piselli; frittatina di pasta del Pastificio Gerardo di Nola; crocchè di patate, pepe e pecorino.

Arriva poi la declinazione di pomodoro al forno con spicchi di pizza tonda: marinara (pomodoro, basilico, aglio e origano); Tonino, in una parmigiana di melanzane scomposta (provola fresca affumicata, pepe, basilico, carne, melanzane fritte); margherita con mozzarella fiordilatte, pomodoro San Marzano e basilico; Vesuvio con pomodoro datterino fresco, basilico e bufala.

Con le pizze fritte ripiene poi si prende letteralmente tra le mani l’iconicità e la storia di Napoli. C’è la Don Vincenzo - con ripieno di ricotta di pecora, cicoli, provola, pepe e basilico – che racconta della povertà nel dopo guerra e di come questi ingredienti all’epoca fossero accessibili a tutti permettendo a chiunque un piatto gustoso. Simbolo di Napoli è invece la Zio Gennaro con friarielli, provola e salsiccia a punta di coltello.



Scenografico e forse meno campanilista è “Luna park”, letteralmente una ruota panoramica che arriva in tavola con straccetti di pasta fritta, sei diverse creme e dolci guarnizioni, dalla nutella al pistacchio fino al cioccolato bianco.

CONTATTI
Masardona dal 1945 by Cristiano Piccirillo
Piazza dell’Oro, 6, Roma
Tel: 06 8698 1973
www.instagram.com/masardonaroma/ - https://masardonaroma.it/