Il noto chef madrileno non nasconde le difficoltà del mestiere: per lui la carriera ad alti livelli può portare a sacrificarsi fino a venir letteralmente risucchiati dallo stress.
Lo chef
Il prezzo del successo, nel caso di Dabiz Muñoz, ha il sapore dell'ossessione. Il celebre chef madrileno, tre stelle Michelin, si confessa nel documentario Netflix UniverXODabiz, dove racconta senza filtri il peso schiacciante che il suo ristorante, DiverXO, ha avuto sulla sua vita. "Sono mentalmente molto stanco di DiverXO", ammette senza giri di parole, come riporta qui 7Canibales. Un'affermazione forte, che apre uno squarcio dietro le quinte di un universo fatto di sacrifici, disciplina estrema e ricerca ossessiva della perfezione.

A soli 27 anni, Muñoz ha dato vita a un "mostro" che negli anni gli ha regalato gloria e premi prestigiosi, ma anche ansia e insoddisfazione. Se DiverXO è diventato un tempio dell'alta cucina, lo si deve alla sua dedizione assoluta, al controllo meticoloso di ogni dettaglio e alla capacità di orchestrare un menu degustazione in cui fino a 300 ingredienti si intrecciano in un equilibrio esplosivo. Ma a che prezzo? "Se avessi saputo quanto avrei sofferto, non lo avrei fatto", confessa Muñoz, aggiungendo che lui è "la persona che soffre di più mangiando da DiverXO". Un'affermazione che suona quasi paradossale, eppure chiunque abbia lavorato nell'alta ristorazione sa quanto sia alto il prezzo dell'eccellenza.

Nel documentario, Muñoz si mostra per la prima volta nel suo lato più vulnerabile. Sua moglie, la presentatrice Cristina Pedroche, ha avuto un ruolo fondamentale nel supportarlo, portandolo persino da uno psicologo per aiutarlo a gestire la pressione. Perché dietro il glamour delle tre stelle, dietro i riconoscimenti come "Miglior Chef del Mondo" (conquistato per tre anni di fila, dal 2021 al 2023), si cela un ritmo di lavoro spietato, che assorbe ogni energia e impone continui sacrifici.

E il futuro? Qui le certezze si fanno nebulose. DiverXO avrebbe dovuto trasferirsi nella lussuosa zona di La Finca, a Madrid, con un investimento di 14 milioni di euro. Poi, l’improvviso passo indietro: "Dopo aver valutato attentamente, ho deciso di non portare avanti il progetto". Nel frattempo, il contratto con NH Collection Hotel Madrid Eurobuilding scadrà ad aprile 2025, lasciando un grande punto interrogativo sul destino del ristorante. Muñoz stesso si chiede se valga ancora la pena sottoporsi a un tale livello di stress: "Sono disposto a restare altri dieci anni a questo ritmo?".

Durante una conversazione con lo chef Ricard Camarena, alla cerimonia dei World's 50 Best Restaurants, Muñoz ha risposto senza esitazione alla domanda più temuta: "Quello che fai a DiverXO è ancora ciò che ti piace di più?". "No, non più", ha detto senza mezzi termini. Anzi, ha rivelato che se mai dovesse arrivare al primo posto nella classifica dei migliori ristoranti del mondo (attualmente occupa il quarto), potrebbe persino decidere di chiudere DiverXO e dedicarsi ad altro.

Ma una cosa è certa: la sua felicità passa attraverso la cucina. Anche se DiverXO dovesse cambiare forma o trovare una nuova casa, il suo spirito innovativo continuerà a vivere altrove. Muñoz sta già guardando al futuro con il suo concept di street food d’autore, StreetXO, che potrebbe presto espandersi in altre città, tra cui Tokyo. "Ma ci sarà un solo DiverXO", sottolinea lo chef. Dove e per quanto tempo? Ancora nessuno lo sa, forse neanche lui.