Dal 2025, il ristorante guidato dallo chef Nikodemus Berger, il Bonvivant Cocktail Bistro, abbandonerà completamente i prodotti di origine animale, trasformandosi in uno dei pochi stellati al mondo a proporre un menu interamente vegano. Questa decisione, frutto di mesi di lavoro e sperimentazione, rappresenta una sintesi perfetta di sostenibilità, innovazione e gusto.
Crediti foto di copertina: @Sarah Schlopsnies
Un pioniere della cucina vegana
Nikodemus Berger, già insignito di una stella Michelin, è riconosciuto come un innovatore nel panorama della gastronomia tedesca. “È stato un lungo percorso, ma passare a un menu vegano era il passo più logico per noi”, dichiara lo chef a Rolling Pin. Vegetariano fin dall’infanzia, Berger si è sempre ispirato alla natura, raccogliendo personalmente ingredienti stagionali e locali. Per lui, la sostenibilità è molto più di una scelta etica: è un motore di creatività e innovazione.

Innovazione e tecnica in cucina
Trasformare il menu serale in un’esperienza vegana di alto livello ha richiesto uno studio approfondito delle tecniche culinarie. “Abbiamo sperimentato a lungo per creare piatti che fossero autentici e sorprendenti”, racconta Berger. Tra le sue creazioni, spiccano maionesi senza uova a base di aquafaba e Vadouvan, sapori "formaggiosi" ottenuti dal lievito alimentare tostato e meringhe realizzate con proteine di patata. Ogni dettaglio è studiato per garantire consistenze e sapori di altissima qualità.

Verso una cucina accessibile e sostenibile
Con il suo approccio innovativo, il Bonvivant Cocktail Bistro si distingue per una cucina che combina leggerezza e complessità. La trasformazione del menu serale è solo l’inizio: Berger e il suo team stanno già lavorando per sviluppare un brunch completamente plant-based. “Il nostro obiettivo è creare un’esperienza completa che rifletta la nostra visione di cucina sostenibile”, spiega lo chef.

Il futuro della cucina stellata
La scelta di Berger di abbandonare i prodotti di origine animale posiziona il Bonvivant come un esempio di cambiamento nella gastronomia di alto livello. “Ogni piatto può essere un messaggio”, sottolinea lo chef, “e vogliamo ispirare altri a esplorare le possibilità della cucina vegana”. La sua visione dimostra che il futuro della cucina stellata può essere green, senza rinunciare a eccellenza, innovazione e piacere.
