The Alston è il nuovo progetto gastronomico firmato Jenner Tomaska, chef di Esmé, ristorante una stella Michelin. Con un club privato riservato a una clientela selezionata, una quota d’iscrizione da capogiro, e una proposta culinaria che sfida ogni convenzione, l’esclusiva steakhouse, situata al terzo piano del grattacielo One Chicago, è destinata a diventare il santuario indiscusso della carne.
La notizia
Situato al terzo piano del prestigioso grattacielo One Chicago, The Alston debutterà nella tarda primavera grazie alla visione innovativa dello chef Jenner Tomaska. Già finalista ai James Beard Awards e celebre per il suo ristorante stellato Michelin, Esmé, Tomaska punta a riscrivere le regole con un progetto che fonde il rigore delle tecniche francesi con un tocco di modernità.

Vanterà una sala da 350 posti, completata da una terrazza aperta tutto l’anno. Grazie alla collaborazione con il Fifty/50 Restaurant Group, il nuovo locale rappresenta un omaggio all’era grandiosa degli anni ‘20, un periodo in cui la cucina francese era sinonimo di eleganza e innovazione. “Ci sono tantissimi spunti creativi e divertenti in quell’epoca. Pensiamo a piatti iconici come la Peach Melba, dedicata a una persona reale. Riprendere questa tradizione è affascinante”, racconta Tomaska a Eater Chicago.

The Alston non sarà una steakhouse qualunque. Tomaska promette un’attenzione maniacale ai dettagli, con tecniche di cottura al legno per carni e pesce e un focus particolare sul lavoro delle salse, preparate direttamente al tavolo per un’esperienza scenografica e coinvolgente. Uno dei piatti di punta sarà l’anatra pressata, servita con un rituale che celebra la maestria culinaria e il coinvolgimento degli ospiti.

“Spesso nelle steakhouse la tecnica passa in secondo piano a favore dei numeri. Noi vogliamo ribaltare questa idea, concentrandoci sulla qualità assoluta di ogni piatto”, afferma lo chef, che punta a superare le aspettative di un pubblico abituato a standard elevati.

Oltre al ristorante, The Alston ospiterà anche un esclusivo club privato, pensato per chi cerca un ambiente raffinato dove incontrarsi e scambiare idee. Con una quota annuale compresa tra 2.400 e 3.600 dollari, e una quota iniziale di 7.500$ a 12.500$, che fa anche parte del processo di candidatura, secondo il sito web del ristorante, il club offrirà non solo pasti e cocktail, ma anche esperienze culinarie uniche, come menu degustazione e corsi esclusivi.

“È un modo per dare spazio alla creatività dello staff e per offrire ai membri qualcosa di veramente speciale”, spiega Tomaska, sottolineando come il progetto rappresenti un punto di incontro tra tradizione e avanguardia.

Il percorso di Tomaska verso The Alston è frutto di una carriera costruita con dedizione e talento. Nato nei sobborghi a sud di Chicago, lo chef ha iniziato la sua avventura gastronomica in una steakhouse locale, per poi farsi notare al Next Restaurant, celebre per i suoi concept rotanti. Proprio lì ha stretto legami con Greg Mohr e Scott Weiner, fondatori del Fifty/50 Restaurant Group, che hanno creduto nella sua visione.

“Quando abbiamo iniziato a parlare di questa idea, non abbiamo avuto dubbi: Jenner era la persona giusta per realizzarla”, racconta Weiner. Il progetto segna un traguardo ambizioso per il gruppo, già noto per locali iconici come Roots Pizza e Utopian Tailgate.

Con The Alston, Tomaska mira a ridefinire il concetto di steakhouse, trasformandola in un luogo dove la tradizione incontra l’innovazione e ogni dettaglio racconta una storia. L’attesa è alta, ma se c’è una cosa certa, è che questo progetto ha già iniziato a far parlare di sé.