Aurelio Morales, ex chef del Cebo e di ABYA, decide di prendersi una pausa dall’alta ristorazione mentre aspetta il momento giusto per rimettersi seriamente in gioco, ha infatti riscontrato che non si lavora più come quando ha cominciato. Nel frattempo, per tenersi occupato, gestisce la sua società di consulenza e dispensa ottimi consigli ai colleghi in difficoltà.
La notizia
Aurelio Morales, per anni braccio destro di Paco Pérez, nel 2022 decide di lasciare il Cebo nell'hotel Urban di Madrid, dov’è riuscito a guadagnarsi la prima stella Michelin, per dedicarsi ad ABYA fino allo scorso 11 ottobre: “È un posto a cui sono molto affezionato, ma ho comunque ritenuto opportuno interrompere la collaborazione”, dichiara lo chef a Infobae.
Il progetto, situato in un’antica dimora francese a Madrid - il Palacio de Saldaña -, ha da subito attirato l’attenzione del pubblico, soprattutto per i suoi interni poliedrici e ricchi di dettagli. Tanto che per aprirlo non si è badato a spese: 50 milioni di euro sono stati investiti per restituire alla città più di 1.000 m², sviluppati su quattro piani, un luogo unico simbolo di eleganza e modernità. “Attualmente offro consulenze, è questo che faccio mentre cerco di prendere una boccata d’aria fresca attendendo l’occasione giusta per rimettermi in pista”.
Attraverso la sua società Goncodi Gastro, Aurelio è stato incaricato di curare il menu del Mena (presso LaFinca Grand Café), ideando una selezione di piatti che rispecchiassero l’essenza dell’attività, fortemente legata alle cotture alla brace e a forno a legna, e formando il personale. “Per ideare è fondamentale possedere la conoscenza, senza di essa si rischia di cadere nel banale: le persone non cercano ciò che già esiste, ma desiderano essere sorprese dalla novità. Me l’ha insegnato il mio amico Ferran Adrià. Quindi studiate! Non basta sfruttare capacità innate come la curiosità, il talento e l’inventiva”.
E continua: “Quando ho cominciato, a 16 anni (24 anni fa), eravamo nel boom della creatività assoluta, lavoravamo a ritmi incredibili. Quel tipo di processo ha cominciato a rallentare gradualmente, dopo la chiusura di ElBulli nel 2011. A me non dispiaceva affatto, però capisco che al giorno d’oggi non abbiamo bisogno di correre”.
Il madrileno ha addirittura firmato la nuova Quinta Gamma della Central de Carnes Grupo Norteños: “Utilizzo i tagli migliori di una delle più grandi aziende della Spagna, esclusivamente di origine asturiana, e li preparo con tecniche moderne e avanzate. Perché non cucinare con un ottimo prodotto, sia a casa che al ristorante”.