Il web si divide ancora una volta: in Spagna una recensione negativa - l’ultima di una lunga serie - suscita reazioni discordanti. Fra chi tutela il diritto al riposo dei dipendenti e chi chiede maggiore flessibilità, il ristorante non esita a rispondere a tono e a difendersi, ecco le motivazioni nell’articolo.
Foto in copertina: @pexels
La notizia
Nonostante la campagna portata avanti - ormai da lungo tempo - da Soy camarero, l’account spagnolo (con profili su tutti i social network e con un folto seguito) paladino dei diritti dei lavoratori del settore dell’ospitalità, sia ben chiara e determinata il messaggio lanciato non sembra essere stato recepito da tutti. Appena qualche giorno fa, nella Penisola iberica, è scoppiata l’ennesima polemica, dopo una recensione negativa pubblicata da alcuni potenziali commensali che lamentavano di non essere riusciti a cenare in un ristorante, lo riporta La Vanguardia.
A detta del gruppo, mano della recensione, è stato impossibile essere ospiti del locale per la svogliatezza del personale poco dedito al lavoro. “Servizio disastroso, sembrava che non avessero voglia di lavorare”, hanno scritto sul web. Le carte in tavola, tuttavia, si sono presto rimescolate, quando i proprietari del ristorante hanno esposto la loro versione dei fatti raccontando la dinamica dell’accaduto. “Vogliamo sempre lavorare, ovviamente, rispettando gli orari e i diritti dei lavoratori”.
Stando ai proprietari i “mancati-clienti” si sono presentati nel locale dopo le dieci di sera - orario in cui i tavoli non sono più accettati - per di più senza prenotazione. Il web, per la maggior parte sensibile ai diritti degli impiegati nell’ospitalità e a garantire condizioni lavorative ragionevoli, si è da subito schierato dalla parte del personale. “Se il motivo per cui si valuta negativamente un locale è non capire il diritto dei lavoratori ad avere un orario, è meglio non frequentare proprio i ristoranti”, ha commentato un utente. “I dipendenti volevano semplicemente tornare a casa in orario per poter andare a dormire. Maledizione!”, scrive un altro un altro.
Seppure Soy Camarero con le sue denunce abbia portato l’attenzione sulla necessità di tutelare i diritti degli operatori della ristorazione e gran parte del popolo del web si sia reso conto della necessità di agire in tal senso, pare che il traguardo a cui guarda l’account spagnolo sia ancora ben lontano.