Osteria Mozza arriva a Washington DC: il fenomeno di Nancy Silverton, dalla California al locale di cucina italiana.
La storia
Galeotta fu la focaccia di Recco e chi la mangiò. A far innamorare Stephen Starr - proprietario del gruppo Starr Restaurants - della cucina della celebre e blasonata chef californiana Nancy Silverton, è stata proprio la prelibatezza ligure che Starr è solito gustare quando frequenta Osteria Mozza, uno di locali della Silverton a Los Angeles. “Avevamo un normale rapporto di conoscenza, ci è capitato di chiacchierare quando veniva al ristorante, ma nulla di più. Quando mi ha chiamata per collaborare mi sono stupita, ma non ha dovuto convincermi”, racconta Nancy al Washingtonian. Da quella telefonata sono passati circa tre anni perché, da grandi professionisti quali sono, Silverton e Starr amano fare le cose per bene, ma, finalmente, lo scorso 10 Novembre, al 3276 M St NW di Washington si è accesa l’insegna di Osteria Mozza a Georgetown.
"La maggior parte dei ristoranti apre prima che tutto sia pronto, mentre Stephen si confronta con tutti i professionisti e si prende tutto il tempo per assicurarsi che il ristorante sia veramente pronto al momento dell'inaugurazione. C'è stata una formazione intensiva di quasi un mese, sia in cucina che in sala", spiega Nancy. Nonostante il nome sia lo stesso di Osteria Mozza a Los Angeles - ristorante che detiene una stella Michelin e una verde - il menu del locale a Washington DC “ruba” alcune ricette anche dalla proposta di “Chi Spacca” e di “Pizzeria Mozza”, altri due tra i locali firmati dalla Silverton. Inutile dirlo, tra le proposte non può mancare la focaccia di Recco, come racconta anche Robb Report.
"Stephen ha voluto creare questo ristorante dall’investimento multimilionario in modo da poter mangiare la focaccia di Recco in qualsiasi momento. Gli dico sempre: questa è la tua focaccia da 10 milioni di dollari", scherza Nancy. Imperdibile, poi, il pollo arrosto piccante su pane tostato, uno dei piatti più popolari di “Chi Spacca”: "A volte ci scherzo e ai clienti dico: 'Dovreste ordinare il pollo sul crostone, ma lasciate da parte il pollo', perché quel pane tostato che assorbe tutti i succhi è davvero delizioso". Tra le insalate va assolutamente menzionata la Nancy’s Ceasar, la sua celebre cesar salad destrutturata con lattuga, accompagnata da un toast con aioli, porri brasati, uovo sodo e acciughe.
Tra i primi la pasta fresca come le orecchiette con salsiccia e bietola e le tagliatelle con ragù di coda di bue; mentre per quanto riguarda i "secondi" il branzino intero con limone carbonizzato, il tortino di manzo e midollo e la costata di manzo grigliata con porcini. Immancabile il forno a legna dove cucinare la pizza, ma la più grande attrazione del nuovo locale della Silverton è il bancone della Mozzarella - grande passione di Nancy - a cui la chef ha dedicato un’intera sezione nel menu, esattamente come accade nella West Coast. Tra le proposte incentrate sulla mozzarella il Nancy's Favorite Trio, ovvero, mozzarella di bufala abbinata ad acciughe del Cantabrico, pomodori secchi e peperoni, serviti con “fett'unta” un pane croccante all'aglio; la burrata con porri brasati e vinaigrette alla senape e la burratina pugliese affogata nell'olio d'oliva con peperoni cruschi dolci essiccati e fritti.
La proposta drink prevede vini provenienti da Piemonte, Toscana, Campania e Sicilia oltre allo Champagne e a una selezione di drink. Rispetto a Osteria Mozza Los Angeles, la sede di Georgetown è molto più grande, tanto che nei 20.000 piedi di superfice trova spazio pure un mercato con ingredienti minuziosamente selezionati e utilizzati dalla chef per realizzare il menu. Si possono, quindi, acquistare: acciughe del Cantabrico, fagioli secchi, carciofi arrostiti, olio d’oliva, spezie… Lo stabile che ospita Osteria Mozza Washington DC, risalente al 1865 e che precedentemente ospitava Dean & Deluca, è stato interamente ristrutturato dallo studio Roman and Williams; è uno spazio moderno con finestre ad arco, pavimenti in graniglia, tavoli e banconi in marmo, legni scuri, finestre ad arco, una sala da pranzo privata al piano mezzanino e un solarium pieno di luce. La focaccia di Recco arriva alla Casa Bianca.