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Maman: la coppia partita da un bar che ora ha un impero da 50 milioni a New York

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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La catena di caffè di Elisa Marshal e Benjamin Sormonte ispirata alle ricette della mamma: da un bar al successo capillare.

Foto di copertina: @CNBC MAKE IT

La storia

Passione, sacrificio, fatica e un ingente investimento (che per alcuni aspetti allora poteva sembrare azzardato) sono ingredienti complessi e difficili da dosare perfettamente “in una sola ricetta”, eppure Elisa Marshall e Benjamin Sormonte sono riusciti a calibrarli minuziosamente in Maman, il loro caffè nel cuore della Grande Mela. Nel 2014, quando hanno inaugurato il locale “la ricetta”, che allora si poteva gustare solo nel cuore di Soho, ha da subito riscosso i favori del pubblico e della critica. La storia di Maman, tuttavia, inizia nel 2011 quando Elisa e Benjamin si incontrano: allora lui era un avvocato specializzato in fusioni e acquisizioni, mentre lei lavorava nel marketing e si occupava di interior design.

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Dopo poco essersi conosciuti si trasferiscono a Ibiza per aiutare degli amici nella gestione di un beach club, e proprio in quel periodo nasce il desiderio di aprire un locale tutto loro. L’anno successivo arrivano, quindi, a New York per sondare il terreno e per far sì che il loro sogno diventi realtà. Provenendo da settori lontani dall’ospitalità, Marshall e Sormonte non avevano ben chiaro quale sarebbe stato l’investimento necessario, ma coraggio, passione e determinazione non hanno mai fatto vacillare il loro sogno. ″È stato uno dei più grandi rischi finanziari che potessimo mai correre. Ci siamo davvero presi un bel rischio investendo non solo tutti i nostri soldi, ma anche tutto il nostro tempo e la nostra energia”, spiega Elisa a CNBC Make It.

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Tuttavia non sono stati solo i soldi e il sostegno economico ricevuto da alcuni familiari a determinare la riuscita del progetto, ma, anche, “tanto sudore, lacrime e amore”, racconta Sermonte, ricordando le lunghe giornate passate a dipingere le pareti e a installare la cucina del primo locale. Le difficoltà dell’ inizio possono spesso far nascere dei dubbi o costringere a ripensare certe mosse, ciò che non è mai  stato messo in dubbio nell’avventura della coppia, però, è stato il nome della loro creatura: Maman.Quando, prima di iniziare la nostra avventura, ci siamo chiesti: ‘Chi è il tuo chef preferito?’ Abbiamo risposto entrambi ‘maman’, nel senso che siamo cresciuti entrambi in cucina con le nostre madri. Sono stati i cibi delle nostre mamme, che io gustavo a Toronto e Benjamin nel Sud della Francia, a ispirarci. Ricreare la sensazione di calore e casa è  ciò che abbiamo sempre desiderato. Si viene qui per l’atmosfera e per la bellezza dello spazio. Buon cibo e caffè sono facili da trovare in molti posti, bisogna offrire quel qualcosa in più per distinguersi”, spiega Elisa.

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Fin da subito la coppia si è gettata a capofitto nella gestione e nell’operatività del locale: alle 6 di mattina iniziavano a sfornare i dolci per la giornata e la sera alle 8 preparavano l’impasto per il giorno successivo. “Quando inizi un avventura, vorresti essere lì ogni singola ora del giorno. È stato speciale farlo insieme”. Per studiare il menu di Maman Elisa e Benjamin hanno consultato anche Armand Arnal, chef stellato loro amico, arrivando a concepire una gustosissima proposta di quiche, tartine e biscotti della loro infanzia, ma anche ricette frutto del loro estro come il sandwich di biscotti al cioccolato salato con ganache al cioccolato bianco che rievoca una versione francese più sofisticata di un Oreo.

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Fin dal primo assaggio le creazioni di Maman hanno conquistato i palati della grande Mela, tanto che il blog culinario Grub Street del New York Magazine arrivò a definire il loro “biscotto con gocce di cioccolato il più impressionante di New York”.  Nel 2017, poi, la celebre Oprah Winfrey ha inserito i biscotti di Maman nella “lista delle cose preferite dell'anno". In soli dodici mesi il caffè di Elisa e Benjamin è arrivato a fatturare 2 milioni di dollari costringendo la coppia ad assumere personale e a ricorrere a finanziatori esterni come  l'investimento di 1,5 milioni di dollari da parte di Julien, fratello di Sormonte, socio amministratore di un gruppo alberghiero con sede a Parigi. Nel 2020, poi, quando Maman contava già diverse sedi tra New York e Canada, hanno stretto un accordo con TriStan, società di private equity, per un finanziamento compreso tra $ 10 milioni e $ 20 milioni, espandendosi ulteriormente in Florida, Washington, DC, Connecticut, Maryland, New Jersey e Pennsylvania.

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Secondo un portavoce della catena di caffetterie, Elisa e Benjamin oggi detengono il 50% dell’azienda, e Maman, che ora vanta un fatturato di 49,5 milioni di dollari, si posiziona come competitor sia per i torrefattori locali che per Starbucks. Maman non è solo una semplice caffetteria, ma anche uno spazio per eventi e catering (20%dei ricavi) e un vero e proprio marchio, firma di un libro di cucina e di abbigliamento per bambini grazie ad una partnership con  Lalo. “La mia visione per Maman è molto più di un semplice ristorante con quattro pareti e mattoni. Vorrei trasformarlo in un marchio di stile di vita poliedrico”, confida Elisa parlando di Maman, che il prossimo anno dovrebbe arrivare a 65 milioni di dollari di fatturato e a creare una linea di stoviglie, vasi e candele, ovviamente, ispirati alla “mamma”.

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