A 25 anni Eva Furletti ha già un curriculum di tutto rispetto e delizia i californiani con i suoi piatti trentini. Ma perché lavora all’estero? “Oltreoceano le cuoche sono più apprezzate: in Italia ‘grande chef’ vuol dire ‘uomo’”.
La notizia
Cittadina del mondo, ma indissolubilmente legata ai sapori della sua terra, il Trentino-Alto Adige, Eva Furletti da un po’ di tempo esprime l’amore per la cucina e i prodotti della tradizione altoatesina a San Diego, in California. Da quando ancora frequentava la scuola alberghiera a Tione, Eva ha sempre viaggiato per il mondo, curiosa di scoprire e vivere nuove realtà gastronomiche all’estero. Così, subito dopo il diploma, è partita alla volta della Nuova Zelanda, poi del Canada e oggi della California, lavorando spesso nelle brigate di chef pluristellati. Ad oggi Eva è geolocalizzata a San Diego, dove si trova da tre mesi."La difficoltà maggiore è sempre quella di ottenere il visto d’ingresso, ma una volta superato lo scoglio il lavoro è molto bello, anche se impegnativo. A differenza dell’Italia, dove grande cuoco vuol dire uomo, all’estero questo problema non esiste affatto; anzi, il ruolo della chef donna è molto apprezzato”, confida Eva. Oltreoceano la mission della Furletti è quella di valorizzare l’italian food e in particolare i cibi trentini.
“Anche i californiani, persone che viaggiamo molto e che molto spesso vengono nel nostro paese, hanno imparato a mangiare italiano e pretendono piatti fatti con alimenti e ricette autenticamente italiani”, continua la giovane chef. Così Eva studia e reinterpreta molti cibi tradizionali per portare il vero sapore italiano sulla West Coast, dalle tagliatelle fatte a mano ai dolci sino ad arrivare a confezionare panettoni artigianali a Natale e colombe a Pasqua. Con la polenta e il coniglio, gli gnocchi e lo strudel come li faceva sua nonna Eva porta il Trentino in California dove, fortunatamente, riesce a reperire senza problemi tutti gli ingredienti necessari.
“Ci sono agricoltori italiani che si sono messi a produrre qui in California prodotti molto simili ai nostri. Ad esempio, trovo tutti i tipi di farine e questo è molto importante per fare i dolci, la pasta fresca e gli gnocchi, che sono la mia specialità. Lavoro in un ristorante di 80 coperti e svolgo un ruolo poliedrico che va dalla preparazione dei primi piatti ai secondi, fino ai dolci. Tutto è sempre e solo rigorosamente italiano. Non disdegno neanche fare la pizza, particolarmente apprezzata, ma il mio punto di forza sono i lievitati", spiega Eva.
Eppure, la giovane chef venticinquenne non ha nessuna intenzione di fermarsi qui; d’altronde la sua missione è quella di diffondere la cultura gastronomica italiana nel mondo. La prossima meta? “Sono indecisa fra Australia e Sudafrica, dove la ristorazione italiana è poco conosciuta. C’è sempre il problema del visto…quello per gli Usa, ad esempio, l’ho ottenuto per un anno poi dovrò decidere cosa fare”.
Fonte: giornaletrentino.it
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