Il direttore del suggestivo 7Pines Resort Sardinia, Vito Francesco Spalluto, racconta i momenti più significativi della stagione appena passata, riflette sui risultati ottenuti e anticipa alcuni dei progetti in divenire per l’anno prossimo.
La notizia
Il nord della Sardegna è di straordinaria bellezza, la natura qui si esprime selvaggia: il litorale è dipinto da una fitta sabbia perlacea, le calette si nascondono fra le rocce, mentre il mare, cristallino, cambia colore quando i raggi vi si riflettono contro. Dall’altro lato i monti e le sinuose colline della Gallura, casa di uliveti e vigneti, da cui si ricavano materie prime di altissima qualità.
A dominare il paesaggio è la maestosa Costa Smeralda, dalle sfumature turchesi, meta turistica ambita del Mediterraneo, nota per località come Porto Cervo. Paradiso per chi ama esplorare l’incontaminato, le tradizioni millenarie, e una cultura popolare estremamente vivace. Nell’inquadratura appena descritta si riesce a intravedere un’oasi di lusso e relax, il 7Pines Resort, realtà ormai consolidata. La formula vincente? Il comfort incontra un ambiente bucolico, generando un’aura suggestiva e ricostituente.
Vito Francesco Spalluto, il Managing Director della struttura, definisce la stagione appena volta al termine “meravigliosa”, “nel senso che ha suscitato meraviglia”.
D’altronde le soddisfazioni ottenute sono numerose: “Ho capito sin dall’inizio della progettazione che questa sarebbe stata un’estate diversa dalle solite. Innanzitutto, quando Franco Pepe ha accettato la collaborazione, dando vita a Spazio by Franco Pepe. Persona stupenda a livello umano, grandissimo professionista, il numero uno al mondo! Il suo impasto è incredibile, pensare che grazie a lui la pizza è schizzata in vetta alle tendenze, sorpassando di gran lunga il sushi, un cliché ormai prevedibile”.
“Solitamente un’attività per affermarsi impiega dei mesi, se non addirittura degli anni. Invece noi siamo partiti e abbiamo fatto centro! Il Capogiro ad esempio ha cambiato design, rinnovandosi completamente. Lo chef ha studiato e stilato un nuovo menu, attirando così l’attenzione degli ispettori della Guida Michelin; quest’ultimi hanno poi ritenuto opportuno recensirci positivamente. Aldilà della gioia immensa che abbiamo provato quando ce l’hanno comunicato, mi ha fatto particolarmente piacere il riscontro da parte degli ospiti, molti sono venuti appositamente per assaggiare la pasta mischiata ai 12 pomodori, diventata un evergreen”.
Il ricco hub gastronomico ha fatto breccia nel cuore delle persone; alcune delle iniziative proposte hanno favorito la curiosità dei visitatori: “Durante l’evento con Gucci Giardino e la bartender Martina Bonci, il Cone Club ha rivelato la sua vera identità, forte e caparbia. I piatti marinareschi, realizzati con solo pescato del giorno, abbinati a cocktail signature e alla selezione di vini e champagne, l’hanno designato come un luogo dove poter andare oltre. Il percorso culinario e gli sport d’acqua lo trasformano in un rifugio estivo per chi ama socializzare, rinfrescarsi all’ombra oppure godersi il sole. Ogni occasione è buona per riposare, da soli o in compagnia, lettini e cabanas private sono sempre a disposizione”.
Insomma, l’impegno è quell’ingrediente che non è mai mancato in questi mesi caldi, il personale ha operato con dedizione e dinamicità per adattarsi e rispondere a qualsiasi tipo di esigenza. “Quello che ha sorpreso, soprattutto la giovane clientela – che fra parentesi sta già riprenotando per la riapertura – è l’approccio friendly: il mio team è disposto a dare il 110%. Non rischiamo di sembrare spersonalizzati, nonostante gli standard elevati, questo perché seguiamo le regole rimanendo noi stessi”.
Il 7Pines è cresciuto in pochissimo tempo, sia in termini di revenue che di profittabilità, ma a maggior ragione la costante volontà di migliorarsi è una priorità. “Stiamo lavorando senza tregua per il 2025, vorremmo aggiungere ulteriori facilities rivolte al settore esperienziale; inoltre, stiamo cercando di ridurre gli sprechi al minimo, impattando il meno possibile sull’ecosistema e sull’economia locale. D’Ambrosio ha già avviato il processo fra le mura del ristorante, a breve creeremo addirittura un orto per salvaguardare il territorio e offrire prodotti a chilometro zero”.