Jeremy King, acclamato ristoratore britannico, è conosciuto per aver co-fondato il gruppo Corbin & King. Assieme al suo ex socio ha dato vita a locali iconici di Londra quali The Wolseley, The Delaunay, The Ivy. Oggi, a 70 anni, l’imprenditore si è concesso un’altra chance rilanciando sul mercato nuovi progetti, grazie alla sua conoscenza magistrale del settore: a marzo 2024 ha inaugurato Arlington dove una volta sorgeva Le Caprice, il preferito da Lady Diana; poco tempo fa invece ha aperto The Park, a Bayswater, mentre più avanti si è ripromesso di voler riqualificare il Simpson’s in the Strand.
Foto di copertina: @Mark_Anthony_Fox
La notizia
Jeremy King è noto per aver riportato in auge l’atmosfera delle brasserie a Londra, spazi impregnati di storia, convivialità ed eleganza, caratterizzati da lampadari scenografici e specchi d’epoca. Dopo essere stato estromesso dal gruppo di cui era socio, assieme a Chris Corbin, quest’anno ha deciso di tornare sotto i riflettori e di riavviare un paio di attività leggendarie della capitale inglese, finite da qualche tempo nel dimenticatoio.
A cominciare da Le Caprice, in voga fra gli anni ’80 e ‘90, amato dalla principessa di Galles e dalle star di Hollywood, che ha riaperto a marzo 2024 con il nome di Arlington. Fra poco comincerà a lavorare al nuovo look di Simpson’s in the Strand sito a Covent Garden: l’idea è quella di presentarlo al pubblico nel 2025. Mentre The Park, diner americano a nord di Hyde Park, dove si è recato Richard Godwin (giornalista di The Indipendent) per intervistare il ristoratore, è attivo solo da alcuni mesi.
“Quando entrai nell’ex showroom di automobili, che successivamente sarebbe stato rimpiazzato dal Wolseley, capii immediatamente che si trattava del luogo giusto. Per quanto concerne il The Park, costruito in un nuovo edificio, mi colpirono sia la posizione che la veduta sul verde, avevo l’impressione di trovarmi a New York. Non c’era posto migliore per dar vita a un grand cafè in pieno stile americano!”, racconta al quotidiano britannico.
Nonostante l’età (70 anni) King è determinato a perseguire con ambizione i suoi progetti, sicuro di sé e delle proprie conoscenze sul campo. Secondo lui, infatti, ci sono ben 11 regole da rispettare affinché un locale rasenti la perfezione. Fra i vari aneddoti ci tiene a precisare che nonostante vada in giro in giacca e cravatta, guidando una Bristol, si professa un ardente promotore dell’uguaglianza e dell’educazione, e disprezza il dress code. “Tutti dovrebbero essere trattati allo stesso modo, sia chi spende che chi non spende. Pensare che le persone più interessanti sono le meno abbienti! E poi nei miei ristoranti non esiste che l’outfit conti qualcosa, ognuno viene vestito come meglio crede. L’importante è che si sentano accolti e ben accetti. In 45 anni di carriera, l’85% dei problemi sono stati causati da uomini in abito da sera, con tanto di papillon".
Insomma, l’imprenditore, conciso e diretto, si dimostra un uomo particolarmente concreto, che non bada affatto alla mondanità. Il suo obiettivo ultimo è quello di gestire ambienti sofisticati e al contempo accessibili, in cui sentirsi a proprio agio. “Non rimarrò mai seduto dietro a una scrivania a dirigere il mio impero, finirei per prendere le decisioni sbagliate. In questo caso ci rimetterebbero i clienti! In passato giravo tutto il giorno come una trottola per controllare che ogni cosa stesse funzionando al meglio. Oggi non riesco a stare sempre al passo, ma vi assicuro che non mi sfugge nulla!”.