Un piccolo ristorante di Rothau proibisce l’utilizzo degli smartphone per ritrovare l’atmosfera dei tempi passati: l’iniziativa è un successo.
La notizia
In un periodo in cui tutti anelano a collezionare il maggior numero di followers o a ricevere quante più menzioni tra storie, post e reel, la decisione di Oliver e Sandra, proprietari del ristorante Les Petits Plats de Mamama, a Rothau, va decisamente controcorrente. I due coniugi, infatti, dallo scorso settembre hanno deciso di vietare l’utilizzo degli smartphone nel loro locale. A un anno di distanza i due si dicono molto soddisfatti della scelta che, da subito, ha incontrato il favore dei commensali.
“Offriamo un’atmosfera familiare e accogliente. La scelta di proibire gli smartphone non era scontata, ma siamo in un luogo pieno di storia e di piccole mani che creano ricette strepitose”, racconta Oliver. La coppia di ristoratori ha, così, deciso di spegnere gli smartphone per mettere sotto i riflettori la sua cucina e il suo territorio, seguendo la strada intrapresa da quando hanno scelto di convertire il locale da pizzeria a ristorante.
“Volevamo valorizzare l’Alsazia e le nostre nonne. Oggi offriamo bolliti. Cuciniamo per i nostri commensali, evitare la distrazione del cellulare significa dar loro la possibilità di scoprire la nostra realtà. Vogliamo ravvivare quell’atmosfera dimenticata quasi ovunque, anche all’interno delle famiglie. Finora ha funzionato! Vediamo clienti chiacchierare di tavolo in tavolo, tavoli dove nascono amicizie e che, magari, poi tornano a trovarci insieme. Non vogliamo che vengano a casa nostra per tirare fuori il cellulare, desideriamo che assaporino a fondo il clima amichevole e familiare”, si legge in una dichiarazione su Actu Strasbourg.
Oliver e Sandra sono davvero soddisfatti della loro iniziativa, che, come attestato dal Times, ha addirittura aumentato il numero di dessert ordinati dai clienti del 30%, con un 95% di persone favorevoli al digital detox. I due auspicano di essere d’esempio per altri colleghi ristoratori per ritrovare quell’aspetto conviviale che tra social network e pandemia è, di frequente, passato in secondo piano. La coppia, tuttavia, è ben conscia che questo sistema non sia replicabile in tutte le realtà del settore ristorativo. “Ci rendiamo conto che questo sistema non può essere applicato ovunque, ma in luoghi piccoli come il nostro si può fare. Abbiamo una ventina di posti a sedere e questa atmosfera amichevole si crea facilmente in un piccolo ristorante”, conclude Sandra.
