Crosticina invitante, profumi di tostatura e una consistenza che nobilita il pane raffermo: la magia del pain perdu nella ricetta originale di Hélène Darroze.
Ricetta tratta da Les recettes de mes grands-mères, edito da Le Cherche Midi ed illustrato da Pierre-Louis Viel.
Foto del piatto di Pierre-Louis Viel
Il dolce
Esistono poche ricette tanto appaganti, quanto virtuose come il Pain Perdu, tipico esempio di riutilizzo del pane dei giorni passati che altrimenti andrebbe “perso” tra gli avanzi da dispensa. Nato proprio per “salvare” le fette dure grazie a uno strategico passaggio in padella, dove la parte zuccherina caramellizza (sulla scia del French toast statunitense), si conferma un dessert capace di indurre in tentazione anche chi solitamente ama poco i dolci al piatto. Lo sa bene la pluripremiata Hélène Darroze, che ha rispolverato i quaderni di famiglia per proporne una versione d’autore ghiotta e aggiornata nel metodo: “Questo dolce è la mia Madeleine di Proust, una costante dell’infanzia”, confessa a Le Figarò.
“Mia nonna lo preparava spesso con il pane raffermo. Tornando a casa da scuola, quando sentivo il profumo della merenda in cottura già in fondo alle scale di casa sua, non stavo nella pelle per la felicità! Da noi non si gettavano mai i lievitati residui: a volte li davamo alle galline, ma soprattutto li reimpiegavamo in zuppe, fine pasto o insalate, profumando con l'aglio la mollica ‘vecchia’ per realizzare dei crostini. Il pain perdu era comunque la mia opzione preferita. Una pietanza sostanziosa e nutriente per i bambini, ma anche educativa, poiché insegna loro il valore profondo del cibo. Non ricordo esattamente la ricetta di mia nonna; io, però, ho ideato un mix di latte e panna per una versione più rifinita”.
La ricetta del Pain Perdu di Hélène Darroze
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
- 8 fette da 1,5 cm di pane o brioche raffermi
- 50 cl di latte
- 25 cl di panna liquida
- 1 bacca di vaniglia
- 2 tuorli d'uovo
- 55 g di zucchero
In un pentolino unire il latte, la panna e il baccello di vaniglia tagliato a metà nel senso della lunghezza, quindi portare tutto a bollore. È necessario lasciare la spezia in infusione affinché la vaniglia diffonda appieno i suoi aromi.
Versare lo zucchero nel latte caldo con panna in modo che si sciolga.
In una ciotola sbattere i tuorli, poi aggiungervi il composto di latte, panna e zucchero. Lasciar raffreddare.
Una volta freddato, versare il composto in un piatto così da potervi tuffare le fette di pane, girandole e lasciando che si imbevano bene. Disporre il pane inumidito in una padella dopo avervi fatto scaldare una noce di burro non salato.
Aspettare che il pane acquisti colore su tutti i lati, fino a quando il composto latte-uova non si sarà rappreso. (“Fate attenzione a controllare la cottura, perché le fette possono bruciarsi!”, consiglia la chef). Mantenere il fuoco basso. Una volta pronte, togliere le fette dalla padella, disporle su un piatto e cospargerle di zucchero, possibilmente a velo. Per renderle ancora più golose, è possibile aggiungere un po' di zucchero già durante la cottura innescando la “caramellizzazione” del pane in superficie.
Nota della chef: abbinamento e topping
“Quando preparo i French toast nel mio bistrot Joia, affino la ricetta realizzando io stessa la brioche. Il toast può essere servito con marmellata o gelato alla vaniglia. A me piace anche con frutta grigliata o leggermente cotta. Un esempio? Mele e pere scaldate in padella con poco burro e zucchero, più qualche scorza di lime fresca e decorativa.
Amando il tè giapponese, abbino il piatto al genmaicha (tè verde con riso tostato), ma sposa bene anche un sidro per l’acidità a fine bocca”.