Il centro storico di Parma anche quest’anno si è trasformato in un ristorante gourmet a cielo aperto con l’attesa Cena dei Mille. Ospiti d’eccezione, Davide Oldani e Iginio Massari. Ad affiancarli, ALMA, Parma Quality Restaurants e Chef to Chef.
Crediti fotografici: Foto Carra
L'evento
Sullo sfondo di una serata di fine estate, sotto il cielo stellato del centro storico di Parma trasformato in ristorante gourmet, è andato in scena uno degli appuntamenti più attesi sicuramente per la città ducale, ma divenuto evento di punta dell’alta gastronomia italiana: La Cena dei Mille. Il format è ormai più che collaudato, ovvero una tavolata di ben 400 metri imbanditi tra Piazza Garibaldi e parte di Via Della Repubblica e 1000 commensali pronti a condividere una esperienza culinaria, ma non solo. Una esperienza unica nel suo genere, da assaporare e vivere in modo immersivo, che ha visto al lavoro oltre 200 persone tra cuochi, camerieri, sommelier e personale di sala.
Una iniziativa corale, frutto di grande collaborazione, organizzata da Fondazione UNESCO Parma Creative City of Gastronomy assieme al Comune di Parma, la regia di Parma Alimentare e il contributo dell’associazione Parma, io ci sto!. Ospiti d’eccezione di questa edizione sono stati lo chef due stelle Michelin e stella verde per la sostenibilità, Davide Oldani, e il Maestro di alta pasticceria Iginio Massari, che si sono occupati rispettivamente del primo e del gran trionfo di dessert finale.
“Sfoglia di pasta, ragù vegetale, pomodoro, anguria e vino passito” è il piatto ideato dallo chef Oldani, una vera e propria “dedica a Parma, tra stagionalità e tradizione, con il richiamo alla cucina pop che mi rappresenta, ovvero la leggerezza di un ragù vegetale, coperto da una sottile sfoglia di pasta e completato dal tocco di freschezza dell’anguria a salutare l’estate. Un piatto che vedo come l’espressione della convivialità moderna rappresentata da questa lunga tavolata, dove si respira la leggerezza della condivisione. E per me è un vero onore poter essere presente. Questa iniziativa si conferma ancora una volta al passo con i tempi: qui ci sono storia e contemporaneità, un progetto che continua ed evolve, capace di incuriosire dando la possibilità di godere del bello di un’atmosfera accogliente, simbolo di un grande territorio del gusto”, spiega lo chef.
Per quanto riguarda il dolce “Sorpresa”, un tripudio di bontà che celebra l’Italia, dove il classicismo si è fregiato dell’inconfondibile tecnica di alta pasticceria che lo contraddistingue, è lo stesso Massari a spiegarne la composizione: “I nostri sforzi nel ricercare un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione creativa hanno trovato in questa serata una vetrina unica. Ecco perché ho voluto far assaggiare agli ospiti una selezione delle nostre produzioni, quindi un mini panettone da 50 grammi, la versione classica, che io destagionalizzo dal 1975; un mini maritozzo, per la lunga storia che lo contraddistingue, e quattro tipi di mignon”. Quali mignon è presto detto: tiramisù, alla nocciola, Setteveli, Piemontesina e Sacher.
IL MENÙ COMPLETO
Questi però erano primo piatto e dolce finale, c’è stato un inizio e un durante che hanno comportato lavoro di squadra, di ideazione e collaborazione veramente importanti. ALMA, La Scuola della Cucina Italiana si è occupata dell’antipasto, proponendo il Rosso Carpaccio in un gioco di spiccate acidità, consistenze e delicatezza: carpaccio di pomodoro essiccato, cipolle borettane, cetriolo barattiere crudo e maionese di mandorle.
Il secondo piatto ha portato la numerosa firma del Parma Quality Restaurants: Filetto di vitello dei 1000, “nomen omen” si può dire, dove la morbidezza della carne è stata esaltata da una raffinata ‘salsa Farnese’. Una portata dai gusti semplici e definiti, nonché un preciso pensiero alla storia del territorio. Per prepararsi all’arrivo del dolce, ecco il pre-dessert curato dall’associazione Chef to Chef, ovvero “Meringa, limone e basilico. Pensando a Parma”, ideato insieme a Gino Fabbri, pluripremiato pasticciere bolognese e membro dell’Associazione.
E se questo era il menù, anche l’attesa prima di sedersi a tavola si è confermata un’occasione di benvenuto degna di una serata da “mille e una notte”. Già, perché ad anticipare la cena è stato un ricco e goloso aperitivo con le specialità della Food Valley, a cura del Parma Quality Restaurants. Un totale di 12 postazioni di cui, nella prima area, 6 dedicate alle più importanti filiere di Parma: Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, latte (Parmalat), pasta (Barilla), pomodoro (Mutti e Rodolfi Mansueto) e alici (Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti). Le altre 6 postazioni della seconda area con eccellenze di Consorzi del Culatello di Zibello, della Coppa di Parma e del Salame Felino, dei Salumi Piacentini, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia e del Fungo di Borgotaro, oltre a Coppini Arte Olearia.
Non poteva mancare il beverage, con 3 postazioni in ognuna delle due aree. Una legata ai vini, con i migliori prodotti di Destinazione Turistica Emilia, mentre il Consorzio dei Vini dei Colli di Parma, oltre ai vini del territorio, ha organizzato anche una degustazione legata al mondo della mixology.