Ha appena aperto l’ultimo locale dei fratelli Roca a Girona: un wine bar super democratico chiamato Vii, la cui proposta culinaria, ispirata alla tradizione catalana, ricalcherà quella dell’originario bar di famiglia negli anni ’70, con l’accompagnamento di una selezione di “vinos natura”.
La notizia
Sono inarrestabili i fratelli Roca, tanto tetragoni nel rifiutare qualsiasi replica del Celler, quanto inventivi nei format e nelle attività. Ora è il momento di Vii, wine bar appena inaugurato nella centralissima Plaça del Vi a Girona, dentro gli spazi di un esercizio consimile, Plaça del Vi 7, diretto dal celebre sommelier Roger Viusà, di cui erano già azionisti dal 2019.
Josep Roca, sommelier del Celler, ne ha raccontato la genesi a La Vanguardia: “Viusà ci ha chiamato questo mese, spiegandoci che voleva lasciare per dedicarsi completamente al suo progetto personale di viticoltura, quindi abbiamo raggiunto un accordo. Abbiamo deciso di riaprire con un altro nome, rendendo il locale più nostro e cercando di rinnovare la sua energia. Abbiamo conservato anche la vecchia squadra di Plaça del Vi 7 e assunto nuovo personale”.
La direzione è stata affidata a Audrey Doré, capo sommelier del Celler, reduce da un decennio abbondante al fianco di Josep, mentre in cucina è stato confermato David Freijomil, già chef del locale. Curerà una proposta super semplice di cucina catalana, ispirata a quella del bar di famiglia negli anni ’70. “Quando abbiamo aperto Normal nel 2021, siamo stati sul punto di creare un’enoteca con cucina catalana e vini andalusi. Vogliamo che il nuovo locale diventi un po’ questo”.
Vii (nome giocato sulla piazza e sul civico in cifre romane) sarà aperto tutti i giorni dalle 13 alle 23, con una proposta di tapas dalle 16 alle 19. Ci saranno fritti, escabeche, cotture confit, panini, i tipici dolcetti cocas e piatti storici della casa come i calamari alla romana, il panino di rognone allo Sherry e i cannelloni di Can Roca, di cui i tre fratelli andavano ghiottissimi. E ancora la tortilla di gamberi, l’ombrina marinata e fritta e le acciughe all’aceto. Capitoli vini, si privilegeranno referenze naturali, o meglio “vinos natura”, come li chiama Josep. “Trovo questo termine molto più conciliante, abbraccia meglio tutte le persone che sono connesse alla viticoltura, qualunque sia la religione osservata. Non sempre un vino naturale è migliore di un altro addizionato di solfiti”.
