Pregiudizi, discriminazione, salario basso: ecco cosa deve subire una donna in cucina. L’ex chef stellata, nata in Texas e cresciuta a Bangkok, si ritira dall’alta ristorazione e chiude il suo ristorante a Berlino. Lascia la scena con rammarico, stanca di dover combattere per affermarsi.
Foto di copertina: Robert Rieger -Courtesy of Freunde von Freunden
Ritratto nell'articolo: Robert Rieger
La notizia
“Sono stanca di dover costantemente giustificare il mio successo e lottare per delle battaglie già perse in partenza” queste le esatte parole di Dalad Kambhu, riportate da Rolling Pin. La trentottenne, vittima del sistema patriarcale insinuatosi anche nel mondo della ristorazione, decide oggi d’interrompere la sua carriera per sempre. A provocare l’istintiva reazione sarà stata la perdita della stella Michelin? Oppure lo stress e le continue pressioni psicologiche? Pensare che nel 2023 Dalad, e il suo ristorante Kin Dee, occupavano il settantesimo posto tra i Rolling Pin 100 Best Chefs Germany.
Il locale, concepito esclusivamente per “mangiare bene” (significato di Kin Dee in tailandese), apre nel 2017 a Berlino. Onora le tradizioni culinarie degli antenati della giovane chef, e nel 2019 consolida il proprio successo ottenendo una stella Michelin (persa l’anno scorso), solo dopo tre anni di attività. Qual era il sogno delal cuoca? Quello di portare la cucina autentica tailandese al pari di quella occidentale, che attualmente regge ancora sugli standard francesi, riferimento di qualità per molti cultori. Nonostante gli sforzi, il magnifico periodo trascorso a New York, l’utilizzo di materie prime di altissima qualità a km 0 e i piatti curati nei minimi dettagli, alcune dinamiche sono state estenuanti e difficili da sostenere, soprattutto emotivamente e mentalmente.
La chef cita infatti diverse ragioni personali per la chiusura, affermando che lo stress degli ultimi anni aveva gravemente compromesso la sua salute. Va anche detto che, dopo la pandemia, i turisti non sembravano particolarmente interessati alla proposta di Kin Dee, il che ha avuto un impatto negativo sui profitti. “Quanti ristoranti nel mondo hanno l’opportunità di servire cibo tailandese come facevamo noi, con una cucina che non ha più di tre o quattro persone che lavorano (me compresa), senza abusare del tempo del personale? Siamo stati in grado di servire 4 menu da 10 piatti (o più) utilizzando i migliori prodotti, sostenendo i piccoli agricoltori e stabilendo i prezzi adeguandoci al reddito locale.
Ho lavorato instancabilmente per migliorare, formare nuovi talenti e offrire alle donne una grande opportunità. Sono dovuta rimanere saldamente con i piedi per terra, rifiutandomi di piegarmi allo stile occidentale, il tutto con lo spirito imprenditoriale che mi contraddistingue”. Parole che riflettono la personalità di una guerriera, ormai esausta di sfoderare le armi, dure e schiette, pubblicate in un post di ringraziamento e addio alla clientela, risalente al 27 febbraio 2024, sulla pagina Instagram ufficiale di Kambhu. “Spero che il mio impegno possa ispirare molti giovani chef thailandesi e altre minoranze, anche se non sarà la via più facile o la più redditizia”.
Prima di tutto viene la salute, questo è indiscutibile. Tuttavia, è davvero un peccato che un prodigio così straordinario abbia scelto di chiudere i battenti e tornare a lavorare come modella. Berlino ha definitivamente perso uno dei suoi astri più luminosi.
