Plantastic Indy nell’occhio del ciclone: il ristorante vegano dell’Indiana alla gogna mediatica perché non permette l’allattamento al seno e l'ingresso di bimbi sotto i 5 anni.
Foto di copertina: Getty Images
La notizia
È polemica nel mondo veggie d’Oltreoceano e non solo. Nelle scorse settimane, infatti, ha fatto grande scalpore, alzando un polverone mediatico, la decisione presa dai proprietari di Plantastic Indy - un ristorante vegano dell’Indiana - di vietare l’allattamento al seno e di non ospitare bambini al di sotto dei cinque anni nel proprio locale.
Inaugurato nel 2022, Plantastic Indy ha riscosso da subito i favori del pubblico; numerosi erano i clienti più o meno fidelizzati desiderosi di provare specialità vegane ispirate alle varie cucine del mondo. Tutto sembrava andare per il meglio fino a qualche giorno fa, quando i proprietari hanno postato su Instagram una comunicazione per tutti i clienti, ripresa da yourtango.com: “Gary e io abbiamo investito i nostri risparmi di una vita, la nostra carriera, la nostra salute e i nostri sogni in sospeso per realizzare una missione più grande di noi. Combattere il cambiamento climatico attraverso il cibo. Per grazia di Dio, abbiamo questo locale sull'Avenue, un posto super elegante, pulito e ordinato per assicurarci che chiunque decida di venire si senta benvenuto nel nostro accogliente spazio. Purtroppo, non possiamo più accogliere bambini piccoli, neonati o chiunque abbia meno di 5 anni per mantenere e preservare i nostri standard sanitari.
So che molte mamme si arrabbieranno, ma non dovete indignarvi con noi, bensì con quelle che mamme sono venute e hanno lasciato i pannolini sporchi sul tavolo o esposto i seni in pubblico per allattare il loro bambino. Questa non è l'esperienza Plantastic Indy che vogliamo per il resto dei nostri clienti". Inutile dirlo, il web si è scatenato accusando di discriminazione Tania e Gary Bartlett, proprietari del locale. "Questa scelta mi spezza il cuore come mamma che allatta. La discriminazione è al suo apice in questo caso", ha commentato un utente di TikTok. "Aspetta, sono a bocca aperta... E’ un loro problema, più che il problema di un bambino. È disgustoso", scrive un altro. Anche alcuni colleghi dei Bartlett - ovvero altri proprietari di locali vegani - si sono detti del tutto contrari rispetto alla scelta dei due coniugi. "Non direi mai a una madre che deve coprirsi. Non le direi mai che non può portare suo figlio nel mio locale", ha dichiarato Heather Dame, del Lucky Lemon Bakery, locale che vende prodotti da forno vegani.
Gary e Tania hanno cercato di giustificare la loro scelta asserendo che si tratta di una questione d'igiene; le loro parole, tuttavia, si sono rivelate del tutto vane. Nonostante il tentativo di placare gli animi con l’esposizione del proprio punto di vista, le polemiche non sono cessate e i proprietari sono stati addirittura costretti a chiudere il locale il giorno successivo per le minacce di morte ricevute. A livello legale la decisione dei Bartlett è in linea con le normative vigenti, infatti -secondo la costituzione dell’Indiana- chiunque abbia un’attività commerciale può scegliere di non servire persone al di sotto di una certa età. "Non ci sono conseguenze legali per un proprietario privato che impedisce alle famiglie con bambini inferiori ad una certa età di entrare nel proprio locale. Quindi, se un'entità privata ha vietato l'allattamento al seno ai bambini al di sotto di una certa età, e si presume che di solito si finisce di allattare un bambino all'età di 5 anni, allora questo non è di per sé un divieto esplicito di allattamento al seno, ma è un divieto pratico di allattamento al seno", ha spiegato il professore di legge Jody Madeira a Wish TV8.