Un ritorno sostenibile per il “Don Alfonso 1890”: autentica avanguardia e approccio green raccontano la Famiglia Iaccarino di ieri e di oggi, a ridosso della suggestiva Costiera Sorrentina.
Crediti fotografici: Stefano Scatà
Vivere il Don Alfonso 1890 significa vivere la Famiglia Iaccarino: Livia, Alfonso, Ernesto e Mario. Significa vivere il loro sogno, a partire dalle loro sfide fino al team che li accompagna ogni giorno per rendere maestoso questo progetto. Una storia di famiglia che, dopo cinquant’anni, trasuda ancora autenticità, forza ma soprattutto avanguardia.
COSA È CAMBIATO AL DON ALFONSO 1890?
Un anno di pausa in cui le idee hanno preso il sopravvento per proporre ad oggi una versione del Don Alfonso ancora più legata agli ospiti e alla natura. Ma per spiegare cosa è cambiato è necessario parlare di ecologia integrale: coibentazione degli ambienti, una nuova pompa di calore a recupero, ampliamento del parco fotovoltaico, fonti rinnovabili, la progettazione di cisterne per la raccolta di acqua piovana e un approccio zero waste per ottimizzare lo spreco dei rifiuti (gli avanzi di pane e pasta vengono destinati alle galline dell’azienda agricola).
Infine, un “dry garden” folto e rigoglioso con sole piante che richiedono pochissima acqua e che ha sostituito un vecchio parcheggio per le auto. Un’evoluzione di vedute sempre al passo coi tempi, e forse anche oltre. Proprio come quando, nel 1973, Livia e Alfonso hanno lasciato l’hotel di famiglia per vivere appieno una nuova sfida fatta di amore per il territorio e passione.
Affiancati poi dai figli Mario ed Ernesto sono partiti da Sant’Agata sui due Golfi per scoprire i sapori del mondo, scorgere vedute lontane e arricchire la loro filosofia di ospitalità. L’evoluzione, secondo la famiglia Iaccarino, è una firma identitaria: lo spaghetto al pomodoro fresco e basilico ha rivoluzionato un’idea di cucina che all’epoca innalzava la ridondanza dei sapori, fatti di salse grasse e coprenti. È stata una rivoluzione per sottrazione messa in atto da chi, per primo, ha capito che la semplicità delle grandi materie prime andava accolta e raccontata.
Nasce così il sogno Don Alfonso 1890: mediterraneità in un fine dining ma soprattutto prodotti genuini dell’azienda agricola “Le Peracciole” a Punta Campanella. Una stradina stretta e sterrata conduce a Punta Campanella, il cuore pulsante del mondo Don Alfonso 1890. Immersi nella natura della macchia mediterranea si giunge a scorci suggestivi affacciati ad una vicinissima Capri, che si mostra in tutta la sua bellezza. Qui sette ettari di terreno danno vita a “Le Peracciole” con le sue coltivazioni biologiche le quali, da oltre trent’anni, fanno da fondamenta ai piatti proposti nel ristorante.
In questa oasi della Penisola Sorrentina, Alfonso e Livia hanno portato le api, per favorire il processo di impollinazione e ripristinare una biodiversità vegetale svanita da anni, ma anche le coccinelle per abbattere i parassiti in modo naturale. Un innovativo sistema di domotica evita gli sprechi idrici ed energetici, ci sono anche pannelli fotovoltaici, un impianto per il recupero delle acque meteoriche e reflue, depurate e usate per l’irrigazione, nuovi sistemi di compostaggio.
Alcuni dei prodotti coltivati e realizzati direttamente dall’azienda agricola - dal miele all’olio evo, fino al liquore di limoni – sono poi brandizzati Don Alfonso 1890 e venduti nello shop online, che propone anche le colorate porcellane realizzate a mano da Villeroy & Boch, in pezzi unici e pensati appositamente per il mondo del Don Alfonso.
IL RISTORANTE
Il Ristorante Don Alfonso 1890 riflette la filosofia innovativa ma rispettosa dell’antica tradizione di costiera. Se Alfonso Iaccarino ne è il patron storico - chef visionario e sognatore, nonché fondatore - Ernesto Iaccarino, Chef del Don Alfonso da circa vent’anni, porta avanti la passione di suo padre per la cucina e la curiosità verso il mondo. Ad entrambi è sempre appartenuto però quel forte senso di responsabilità e riconoscenza verso il Sud.
Grandi materie prime dai piccoli produttori locali o coltivate con metodi biologici nella tenuta “Le Peracciole”. Avellino e Benevento per le carni (una materia prima locale allevata nel rispetto del benessere animale), da Positano e Sorrento invece il pesce fresco. Sono tre i menu degustazione, oltre alle proposte alla carta: La Tradizione (190 €); La Degustazione (230 €); Vegetariano (180 €). C’è la ricciola affumicata, in perfetto taglio sashimi con oliva ghiacciata, maionese all’aglio fritto e farina di scorzette di cedrangolo con frullato di fave. Un piatto figlio dell’esperienza asiatica di Ernesto, ma anche delle sue radici, dove tecniche e gusti si racchiudono in un assaggio fresco e vellutato.
Su una salsa di tonno Alalunga c’è poi lo spaghetto aglio, olio, peperoncino con sgombro in carpione e una pioggia di pan grattato, pinoli e cipolla. Corposo, avvolgente e dalle mille consistenze, ma dal sapore unico che si adagia sullo spaghetto cotto a regola d’arte.
Tante le novità in carta, a partire dall’ultimo arrivato, il menu interamente vegetariano. Qui la scelta per il piatto di punta si fa più difficile: c’è la tartelletta di zucchine con scamorza affumicata, limone e gel di miele infusionato al peperoncino. Un piatto dall’estetica suggestiva, con il gel a fare da velo al contenuto dello scrigno.
Decisamente identitario è il cannellone: una sfoglia sottilissima di peperoni ottenuta con del kuzu, farcita con le verdure di propria produzione, il tutto in un brodo di peperoni arrosto. Un esempio del “tradizionalmente campano” con un richiamo al peperone “mbuttunato” (ripieno) ma soprattutto un omaggio alla cucina vegetale o meglio “naturale” del Don Alfonso 1890 che cura la sua terra, il suo orto e lo porta in tavola.
Ovviamente i dolci e la piccola pasticceria accompagnano l’ospite nella tappa conclusiva del viaggio alla scoperta dei sapori partenopei. Proprio l’ospite è poi il protagonista di un servizio di sala elegante, meticoloso, a tratti austero eppure caldo e accogliente.
Le distanze con la famiglia Iaccarino si accorciano, anzi si annullano. Si diventa un tutt’uno, parte integrante della loro storia. Questo è il regno di Mario, lui guida e accompagna l’ospite come un vero padrone di casa. Il suo sguardo fiero e rassicurante è affiancato da Livia che, discreta e dal dolce sorriso, presta la sua voce per narrare un racconto fatto di ricordi, successi e un presente più vivo che mai.
L’ambiente è di un bianco candido, eppure a cena le luci si accendono e le pareti riflettono un più tenue color crema. Il pavimento a lisca di pesce fa da palcoscenico al servizio che fluttua tra i tavoli dei vari ambienti. Sobrietà e raffinatezza incontrano i vivaci toni rosa delle poltroncine.
L’esperienza a tavola non sarebbe però la stessa senza i grandi vini della straordinaria cantina. Lo scavo che l’ha riportata alla luce è durato per anni fino ad arrivare a trenta metri di profondità, a ridosso di una sorgente. Un pezzo di storia che ospita quasi 27.000 bottiglie provenienti da ogni parte del mondo per circa 2.000 referenze con le prime due camere risalenti al ‘700, per poi scendere nel ‘500 e l’ultimo tunnel del VI secolo a.C. A pochi metri dall’acqua la famiglia Iaccarino ha realizzato un vero e proprio caveau incastonato nella pietra dove conservare al meglio vini e formaggi.
IL BOUTIQUE HOTEL DON ALFONSO 1890
Le otto camere (camere standard, junior suite, suite e suite superior) si ispirano ai fiori mediterranei della Costiera Amalfitana ed è a loro che sono dedicati i nomi di ognuna. Situate all’interno della splendida struttura dell’800, conducono in un mondo di colori, tinte vivaci e raffinatezza coniugati ad ogni comfort. Gli arredi originali dell’epoca sono incastonati in un progetto di design contemporaneo firmato dagli artigiani locali.
Fuori dal corpo centrale del boutique hotel c’è poi la Casa del Poeta (fu infatti del poeta Salvatore di Giacomo), una dimora esclusiva con ingresso indipendente e un romantico giardino privato. Al mattino gli ospiti, prima di godere della bella piscina esterna e del grande gazebo adiacente, possono immergersi in una prima colazione che porta in tavola dolci da forno, uova, conserve e tutti i sapori della tradizione dolce e salata campana.
Infine, tra le maioliche colorate di Vietri, sorge la scuola di Don Alfonso 1890 per insegnare la vera cucina mediterranea agli ospiti della struttura o a chiunque lo desideri, attraverso corsi della durata minima di un giorno fino a un massimo di cinque.
CONTATTI
Don Alfonso 1890
Corso Sant’Agata 11/13 – 80061 Massa Lubrense (NA)
Tel. 081 8780026