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Forno di Ranzano: la coppia che riscopre pani ancestrali in una frazione di 200 anime

di:
Chiara Marando
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copertina forno di ranzano

Nella piccola frazione di Ranzano, in provincia di Parma, c’è un piccolo panificio di montagna che recupera le antiche ricette, sostiene la comunità, l’inserimento lavorativo e sforna bontà da scoprire: si tratta del Forno di Ranzano e questa è la sua storia.

LA STORIA

Le zone di montagna, quelle maggiormente fuori dal via vai turistico, rappresentano un avamposto di resilienza e amore per la propria terra di appartenenza. Luoghi che godono di una tranquillità e silenzio preziosi ma che, talvolta, possono rappresentare un limite per quelle piccole attività commerciali che ancora sfidano i tempi coraggiosamente, costituendo dei punti d riferimento per chi quelle aree le abita ancora. Sono storie di vita quotidiana, di coraggio, di intraprendenza, di un legame con il territorio e la fierezza di rimanervi attaccato con le unghie e con i denti. E sì, facendo anche qualcosa di buono.

insegna
 

Quella che raccontiamo è una di queste storie. Siamo a Ranzano, frazione di passaggio del comune di Palanzano, in provincia di Parma, sulla strada che porta a svelare l’appennino a 609 metri sul livello del mare. Qui risiedono poco più di 200 persone e le giornate scorrono lontano dal ritmo caotico cittadino. Un tempo c’era la pizzeria, il bar e qualche locale, oggi le esigenze hanno portato alla loro chiusura e la conseguente rassegnazione che una saracinesca abbassata porta inevitabilmente con sé.

Pane di Ranzano
 

Ma c’è chi resiste e, anzi, ha saputo reinventarsi e fronteggiare il nuovo che avanza, divenendo un nodo focale di Ranzano, della sua popolazione e della montagna in generale. Il Forno di Ranzano, non è solo una bottega fornaia di paese, è il racconto di un territorio e delle sue tradizioni; l’unione che fa la forza; la volontà di proporre qualcosa di particolare; l’aiuto a persone e famiglie.

produzione
 

È stata la cooperativa sociale Biricca di Parma a rilevarlo nel 2014, coniugando il desiderio di fare inserimento lavorativo e sostenere le comunità periferiche dell’appennino. Si tratta dell’unica risorsa lavorativa rimasta in paese, a parte una piccola tabaccheria, che conta 6/7 famiglie all’attivo tra produzione e vendita. Da sempre punto di incontro e aggregazione per la gente del posto, oggi il Forno è ancora di più: un angolo conosciuto in tutta la provincia di Parma, che sforna delizie e i cui prodotti vengono distribuiti in modo capillare con tre camioncini in partenza ogni giorno, alle 4 del mattino, carichi di fragrante profumo per servire mense scolastiche e aziendali, alcune strutture di assistenza e GDO. 

Focaccia di Ranzano
 

I responsabili sono Matteo Negri e sua moglie Erica. Lui alla parte di panificazione e gestione di acquisti e personale, lei impegnata nella distribuzione del pane, vendita e aspetti del marketing. Anche se, come specificano, “qui ci diamo una mano e tutti possono fare tutto, ci passiamo informazioni e conoscenze. Portare avanti un forno di montagna è molto impegnativo, ma anche di grande soddisfazione”.

Matteo ed Erica
 

Le storie che si intrecciano tra una lievitazione e l’altra fanno ben comprendere quel senso di collaborazione e sostegno di cui il Forno, e chi lo vive, si fanno portavoce. Già, perché insieme a Matteo ed Erica ci sono ormai da anni Rashid e Bright, due ragazzi ghanesi richiedenti asilo che, tramite la cooperativa Biricca, sono riusciti ad arrivare a Parma e trovare proprio a Ranzano la loro nuova vita: una formazione con corsi di specializzazione e l’esperienza di Matteo li hanno resi panificatori provetti, uno più portato verso gli impasti, l’altro esperto nella cottura. La casa, la residenza e ora, finalmente, il ricongiungimento con le famiglie, sono il lieto fine di questo lungo e complesso cammino.

I PRODOTTI

Micca di Ranzano
 

La ricetta di una volta, quella tradizionale del pane di montagna, qui è stata recuperata ed esaltata in quella che rappresenta il prodotto simbolo del Forno: la Micca di Ranzano. Pochi ingredienti, semplici e genuini, senza fronzoli inutili. “È una ricetta tramandata, il tocco in più ovviamente un segreto.  – spiega Matteo Negri – Una micca casalinga che può rimanere ottima da gustare anche dopo 4 o 5 giorni. L’aria e l’acqua della nostra montagna fanno la differenza, poi ci sono la scelta di un’ottima farina, lo strutto, il lievito, il sale e una attenta lievitazione naturale. Ci vogliono tempo, pazienza e mano d’opera perché il risultato sia eccellente come lo conosciamo noi del posto e chi ha avuto la possibilità di provarlo”. C’è anche l’opzione in “Miccone”, per chi desidera qualche fetta in più, poi il pane integrale preparato con cruschello tostato – in percentuale alta, tanto da farlo sembrare un pane nero –, quello ai cereali e una versione di filone tipo francese che Matteo ci tiene a specificare “non va chiamata baguette”.

Tipologia di Crostata
 

Tutto rigorosamente preparato a mano e artigianalmente. Tutto presente anche nella linea biologica, realizzata sempre con la medesima metodologia tradizionale e ingredienti certificati: dalla farina, fino alla carta con cui vengono confezionati. Perché sì, il Forno di Ranzano, quello che abbiamo definito il piccolo avamposto di montagna, è certificato Biologico. Poi ancora focacce, pizza e torte, “partite timidamente come tentativi e diventate molto richieste.  – racconta Matteo - Noi facciamo così: proviamo un prodotto, lo studiamo, lo assaggiamo e, piano piano, iniziamo con delle piccole produzioni. Nel caso delle torte è Alessandra, la sorella di Erica, a idearle e prepararle”.

IL PANETTONE ARTIGIANALE DI RANZANO

Panettone di Ranzano
 

Già dalla metà di novembre, quando il Natale comincia ad avvicinarsi, il Forno diventa la fucina di un’altra golosa fragranza che lo ha reso noto e apprezzato: il Panettone di Ranzano. Una produzione artigianale, fatta con maestria e passione da Matteo ed Erica che, quasi per magia, ne riescono a sfornare un numero considerevole: lo scorso anno sono arrivati a ben 5500 pezzi. “Tutto è iniziato quasi in sordina, il panettone doveva essere un regalo natalizio della cooperativa Biricca, poi la produzione si è allargata fino a quella odierna. Non ce lo saremmo mai aspettati”. Più di 24 ore di lievitazione, lavorazione a mano, materie di primissima qualità come il burro da prima scrematura che viene dalla Normandia, canditi selezionati, uova da galline allevate a terra, per un grande classico della tradizione rielaborato dal maestro fornaio.

Matteo ed Erica verticale
 

E non ci sono confronti o paragoni da fare, questo panettone profuma di quel sentimento di condivisione e semplicità che solo le cose genuine sanno racchiudere. “Tutto il nostro agire, quello che facciamo, parla della nostra montagna, dell’amore che abbiamo per essa e per il nostro lavoro, dei rapporti di amicizia. Perché non va dimenticato che dove vendiamo il pane, ci sono prima di tutto ascolto e amicizia”.

INDIRIZZO

Panificio di Ranzano

Piazza dei Cavalieri, 4 – Ranzano (PR)

Tel. 0521 898188

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