Affitti alle stelle: (quasi) impossibile vivere ad Ibiza per chi opera nel mondo dell’ospitalità, spesso costretto a sacrificarsi pur di arrivare a fine mese.
La notizia
Se Formentera rimane l’Isla Bonita, Ibiza, oggi, più che l’Isla Blanca -come è conosciuta- è diventata l’Isla Muy Cara. Negli ultimi anni, infatti, i prezzi alle stelle e l’inflazione hanno reso insostenibile per gli ibizenchi la vita sull'isola delle Baleari. Gli stipendi percepiti dalla maggior parte dei lavoratori della destinazione più movimentata dell’arcipelago, infatti, sono sempre meno in linea con il costo della vita. "Mi mancano le cose basilari che rendono la vita confortevole, come poter stare tranquilli a casa propria, cucinare o persino aprire un cassetto e tirare fuori dei calzini. Queste sono le cose che ti perdi, quando vivi in una macchina", racconta César Nebrera in una cofessione shock alla BBC. Cesar, di professione chef, da tempo è costretto a vivere nella sua vecchia Kia berlina verde. L'aumento esponenziale degli affitti non gli consente, infatti, di pagare un affitto e vivere in modo dignitoso. "A Ibiza l'alloggio è molto caro, e diventa sempre più caro. Il costo dell'affitto è completamente spoporzionato rispetto a quello che si guadagna. Quindi vivere così è un'alternativa. È meno comodo, naturalmente, ma mi permette di continuare a stare sull'isola”, prosegue.
Questa situazione, alquanto critica, coinvolge tutti i settori, non solo quello dell’ospitalità. Già l’anno scorso, infatti, l’IGC - organo rappresentativo delle forze di polizia della guardia civile - aveva rivelato che tre o quattro dei suoi agenti erano costretti a vivere in macchina. Dichiarazioni supportate anche da Daniel Granda, portavoce del Sindicato de Inquilinas de Ibiza y Formentera (organizzazione che rappresenta gli inquilini locali), che afferma: "Molte persone finiscono in condizioni davvero miserabili e stiamo iniziando a vedere baraccopoli in tutta l'isola. Senza la possibilità di trovare un alloggio che ci permetta di vivere normalmente, quelli di noi che vivono sull'isola hanno la sensazione di essere al contempo allontanati da essa”. Va detto che l’aumento dei tassi di interesse e l'inflazione hanno contribuito all’innalzamento degli affitti in tutta la Spagna, con un picco medio nell’ultimo anno del 12% (che alle Baleari si attesta sul 18%, e nella modaiola ibiza, a volte, arriva fino al 40-50%).
D'altro canto, non sono solo i cuochi, ma tutto il comparto food e dell'ospitalità ad accusare il colpo. Questa situazione, infatti, ha impattato duramente anche sulla routine di Isabel María Pérez, cassiera in un supermercato, e del suo compagno, impiegato in un hotel a cinque stelle. Da quando il loro appartamento in affitto è stato venduto sono stati costretti ad andare a vivere dalla suocera di Isabel. Nata in Castilla La Mancha, nella Spagna centrale, Isabel sta pensando di ritornare nella sua terra di origine: "Il problema nelle altre parti della Spagna è che non c'è molto lavoro. Qui c'è tutto il lavoro che si può desiderare, ma non c'è nessun posto dove vivere", spiega. Con un turismo in continua crescita ed un'economia basata per l’84% su questo settore, ad Ibiza il lavoro certo non manca; il problema, però, è costituito dai salari non adeguati al costo della vita e agli affitti esorbitanti. Nonostante la situazione sia davvero insostenibile per la maggior parte dei residenti, il governo regionale conservatore delle Isole Baleari non ha attuato la legge sull'edilizia abitativa approvata dal governo spagnolo, che prevede di limitare gli affitti nelle aree del Paese dove sono aumentati vertiginosamente.
Il Governo locale, infatti, ritiene che la causa di tutto ciò sia da imputare ai proprietari delle case nelle zone residenziali di Ibiza, che infrangono la legge offrendo le loro proprietà in affitto a breve termine, nonostante le leggi prevedano un affitto minimo di sei mesi. ”Il problema è che si guadagna molto di più affittando per giorni o settimane che affittando secondo la legge”, sottolinea Juan Miguel Costa, responsabile del turismo di Ibiza. Nel 2019 il Governo locale afferma di aver imposto 4 milioni di euro di multe per attività illegali nel settore del turismo, ma, nonostante ciò, la situazione continua a degenerare. L’aumento sconsiderato degli affitti, inoltre, è un cane che si morde la coda, andando a danneggiare la stessa industria del turismo -data l’impossibilità degli operatori di garantirsi una vita quantomeno dignitosa.
"Chi vive qui continua a dire la stessa cosa: bisogna cedere qualcosa perché i prezzi continuano a salire. Ovviamente gli stipendi salgono un po', ma non abbastanza. Ho degli amici qui e i loro affitti sono aumentati del doppio nell'arco di un anno. Se continua così, quello che vedrete - e sta già accadendo - è che i lavoratori che ora sono sull'isola sceglieranno di andare altrove”, conclude George McBlain, direttore operativo della discoteca e ristorante O Beach.