Grazie alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, il brand tedesco Yorma’s riduce la settimana lavorativa, ma non gli stipendi. Il trattamento è però riservato a un numero contenuto di persone.
La notizia
L’azienda tedesca Yorma’s, leader tra le catene gastronomiche teutoniche (il cui approccio ricorda, per certi versi, quello di una bakery moderna su larga scala), è sicuramente una grandissima precorritrice dei tempi. Se, infatti, già da gennaio 2023, i 30 dipendenti della sede centrale di Plattingen, nella Bassa Baviera, lavoravano 4 giorni su 7, ora il consiglio di Amministrazione ha avanzato la proposta di ridurre ulteriormente la settimana lavorativa a soli tre giorni, mantenendo, però, inalterato lo stipendio (come racconta qui Rolling Pin).
L’approccio adottato a Gennaio dello scorso anno è, quindi, solo il primo passo per una vera e propria rivoluzione resa possibile, in gran parte, dall’ausilio dell’intelligenza artificiale e dal contributo dei dipendenti. “Stiamo già utilizzando l’intelligenza artificiale per replicare certe formule e per scrivere testi. Risparmiamo un'incredibile quantità di tempo”, racconta a Merkur, Tamara Eberl, figlia del fondatore e responsabile del dipartimento creativo dell’azienda. È da oltre vent’anni che Yorma’s opera nel settore in modo completamente digitalizzato ed ora, grazie ai consigli e ai feedback dei dipendenti, vuole procedere a un'ulteriore automatizzazione dei sistemi.
“I nostri dipendenti ci segnalano in piena autonomia cosa può essere tralasciato o cosa può essere semplificato, sia che si tratti dell’intelligenza artificiale, che di digitalizzazione”; prosegue Tamara. Al team della sede centrale è stata data, quindi, la responsabilità di studiare metodi per aumentare l’efficienza. Numerosi sono già i consigli ricevuti e implementati: “In definitiva ogni dipartimento conosce a fondo i propri compiti, l’ambiente di lavoro, le sue potenzialità e le sue lacune”. Il personale della sede di Plattingen, dove vengono svolte le mansioni amministrative, da quest’estate o dal prossimo autunno si troverà, perciò, a lavorare dalle 26 alle 28 ore settimanali continuando a percepire il 100% dello stipendio.
Lo stesso, purtroppo, non potrà avvenire per gli altri 1.200 dipendenti dei 61 punti vendita sparsi in tutta la Germania (per lo più nelle stazioni ferroviarie). Se, infatti, con l’organizzazione degli opportuni turni, l’ufficio potrà rimanere aperto dal lunedì al venerdì nonostante la settimana lavorativa “corta”, ciò non è possibile per le sedi commerciali dove vengono venduti panini, dolcetti e altri lievitati di qualità assortiti, più insalate, coppe di frutta fresca per i viaggiatori, snack e bevande calde espresse. "Purtroppo nei punti vendita non è possibile passare a una settimana lavorativa di quattro o tre giorni", spiega la Eberl.
I dipendenti delle filiali, infatti, vengono pagati su base oraria e una riduzione del turno lavorativo impatterebbe sullo stipendio. Per chi sostiene che la famiglia Eberl possa adottare orari simili nella sede centrale in quanto i dipendenti “non hanno molto da fare”, oppure che gli svantaggi di un tale approccio siano troppi, la risposta è chiara e decisa: “Con questo sistema lavoriamo semplicemente in modo più efficiente...Non vedo nessun svantaggio. I nostri dipendenti sono felici e più produttivi perché hanno più tempo libero da trascorrere con la famiglia e gli amici”.