Piatti tipici campani e lombardi, destrutturati o rivisitati in chiave originale e giocosa, dall’abbinamento terra-mare al nome delle ricette: accade alla tavola de La Cucina - Non il solito Ristorante, nel centro storico di Rho.
Un angolo “gourmet” inaspettato alle porte di Milano
La Cucina - Non il solito Ristorante si trova nel centro storico di Rho, Comune a nord-ovest del centro di Milano, famoso per il nuovo quartiere fieristico del capoluogo lombardo. Il locale, aperto il 15 ottobre 2020, nasce dall’idea di Gaetano Marinaccio e Nadia Petronio che, dopo mesi trascorsi a suggerire indirizzi gastronomici agli ospiti della propria struttura ricettiva, hanno deciso di dare vita a una propria “meta del gusto” locale adeguata ad alberghi di livello aperti in zona, rilevando una vecchia caffetteria e trasformandola dapprima in un bistrot e poi in un vero e proprio ristorante gourmet, che oggi propone rivisitazioni moderne dei piatti tradizionali della cucina italiana con contaminazioni campane.
Di nome, di fatto: la proposta non è “la solita”
Lo dice il nome: La Cucina a Rho non è il “solito” ristorante: nel cuore pulsante dell’industria lombarda, a due passi dalla Fiera e dal quartiere MIND, propone piatti che uniscono Milano e il Mediterraneo, allontanandosi dalla scontata ristorazione “fieristica”. Merito dello spirito innovativo dei proprietari, ma anche dell’estro dello chef Alfonso Daviducci, campano classe 1989, che dopo una lunga esperienza in tutti i ruoli della cucina, anche presso ristoranti stellati (come Le Trabe a Capaccio e il Terra Santa a Nocera Superiore, in provincia di Salerno, il San Pietro Barisano a Matera, nonché tre ristoranti stellati a Como, Verona e Bolzano), da gennaio 2023 è alla guida de La Cucina.
Qui egli punta molto su piatti tipici (campani e lombardi), destrutturati o rivisitati in chiave originale e giocosa, dall’abbinamento terra-mare al nome delle ricette: si vedano Oyster Mule (ostrica della Sardegna con lime, vodka biologica e zenzero), La Giovenca in Primavera (battuta a coltello di scottona, shiso, cipolla fermentata e limone salato, verdurine affumicate in agrodolce e brodo freddo di finocchio), La scarpetta (polpetta e pomodoro), Lievi(t)...azioni (spaghettone di Gragnano IGP, burro d'alpeggio affumicato, limone, lievito di birra e bottarga di tonno).
Tradizionalità provocatoria
Presso La Cucina, lo spirito ludico-provocatorio e la volontà di stupire si sposano con i gusti più tipici delle ricette tradizionali italiane, perfettamente riconoscibili nonostante la loro forma innovativa (si vedano amuse bouche come la caprese 2.0, un antipasto da bere come uno “shottino” che fa esplodere in bocca il sapore di pomodoro, basilico, olio EVO e mozzarella affumicata).
Le origini campane dello chef e del patron del locale emergono in piatti dalla chiara vocazione mediterranea come La genovese nascosta (tortelli di pasta fresca all’uovo che racchiudono un cappello del prete stracotto con cipolle, arricchiti con peperone crusco e pecorino), mentre la commistione con la cucina del Nord dà vita a piatti come il Risotto Giallo, un classico della tradizione lombarda, riproposto nella sua sontuosità autentica (con uno zafferano prodotto nella vicina Cornaredo e un Parmigiano 100 mesi) ma con piccole aggiunte “moderne” (come il polline che gli conferisce un impatto olfattivo e un gusto del tutto originali, l’olio al cipresso fatto in casa e la fava tonka) che lo hanno reso degno di figurare tra i piatti signature dello chef e del locale, proposti in carta tutto l’anno. Non è da meno il Bab(b)a’... miSU’ (nocciola, caffè, mascarpone e bagna leggermente alcolica, come vuole la tradizione).
Focus sulla degustazione
Nonostante la presenza di un menu à la carte (due portate 60 € a persona, tre portate 75 € a persona), per consentire ai suoi ospiti di gustare e comprendere al meglio la proposta culinaria del locale, La Cucina punta molto sui menù degustazione. Ce ne sono ben cinque tra cui scegliere (di cui uno interamente vegetariano), pensati per soddisfare diverse tipologie di clientela e che cambiano totalmente ogni tre mesi circa (ma qualcosa varia ogni mese).
Per chi è alla prima esperienza nel locale sono stati ideati i percorsi Conosciamoci (disponibile da lunedì a giovedì a cena, oppure il sabato a pranzo, a 50 € a persona, con 3 portate scelte a sorpresa dallo chef e un calice di bollicina in abbinamento) e A Mano Libera Secondo Me (70 € a persona, tre portate a scelta dal menù à la carte e due calici in abbinamento). Per chi invece sa già qualcosa del ristorante e vuole conoscere meglio lo chef le sue proposte ci sono Degusterò e Bosco e Natura (7 portate a 75 €) e Materia (9 portate a 90 €), a cui aggiungere un abbinamento da 3, 5 o 7 calici (rispettivamente a 35 €, 55 € e 65€ a persona), scelti tra una cantina di livello curata in prima persona da Gaetano, che ha selezionato oltre 250 etichette (tra cantine con presenza fissa e selezioni stagionali o del mese), di cui un’ampia varietà di vini italiani (rossi, rosé, bianchi e bollicine) provenienti da quasi tutte le Regioni, più uno spazio dedicato ad alcune annate solo per veri intenditori, nonché alle bollicine francesi, ai sidri e alle birre artigianali, oltre a circa 50 opzioni diverse per il fine pasto, dai whisky agli amari, senza far passare inosservati i gin.
Le “attenzioni” dello chef: dall’olio, al pane, al caffè
Ogni cena, in degustazione o à la carte, include sempre con una selezione di “Benvenuti della cucina” in linea con il percorso scelto: una giocosa introduzione alle meraviglie culinarie dello chef, che si avvale di tecniche all’avanguardia come il processo di attrazione molecolare inversa per creare consistenze e forme sorprendenti in pietanze in cui “nulla è come sembra”, ma ispirate pur sempre al concetto di resutàr e compartìr (“rilassarsi e condividere”).
Seguono in tavola anche il vassoio dei panificati fatti in casa e un’interessante proposta di degustazione di diverse tipologie di olio extravergine d’oliva (nel caso in cui si opti per un percorso degustazione), selezionate di volta in volta tra un panel di una decina di monocultivar e blender, che attinge da piccoli produttori di tutte le principali Regioni italiane produttrici e varia periodicamente. In chiusura non possono mancare le “coccole finali” (o petit four): una selezione di piccola pasticceria da accompagnare alle proposte incluse nella Carta dei Caffè, in collaborazione con Nespresso.
Un locale che …“pensa in piccolo”
Risultato vincitore nel 2022 degli Hospitality Social Awards di Rimini come migliore attività sui social media, nella realtà non digitale, La Cucina è un locale intimo, pensato per accogliere al massimo 20 ospiti, con luci soffuse e dall’atmosfera raccolta e calorosa, frutto di una recentissima ristrutturazione. La capienza ridotta della sala, non è dettata solo da necessità spaziali, ma è una scelta voluta per garantire a ogni cliente di sentirsi coccolato e per distinguere concretamente l’offerta, declinandola davvero sul fronte dell’“alta cucina” e rendendola capace di attrarre tanto gli avventori locali in cerca di qualcosa di diverso dal "solito", quanto una clientela internazionale (quella stagionale assicurata dalle manifestazioni fieristiche per circa 150 giorni all’anno) attratta da una proposta fine dining paragonabile a quella dei migliori ristoranti della vicina metropoli milanese, ma più personalizzata e attenta.
Esperienze culinarie uniche e memorabili
L’obiettivo è quello di creare un luogo in cui vivere un’esperienza culinaria unica e memorabile, un viaggio sensoriale che catturi l’essenza della materia prima (sempre di altissima qualità e per lo più “a km Italia” per sfruttare ciò che il nostro territorio ci offre esaltandolo al meglio), declinandolo in piatti che distillano ogni stagione, con gusto e originalità, e si trasformano nel racconto di una storia.
Ogni portata diventa un’opera d’arte culinaria, che riflette la passione, la sperimentazione e l’abilità dello chef che la crea e del team di sala che riesce a farne rivivere l’ispirazione a tavola, restituendone il ventaglio di sfumature e di possibili interpretazioni. Sì perché il mix tra ingredienti tipici e approccio innovativo nella loro lavorazione, insieme alla reinterpretazione creativa dei piatti tradizionali, al superamento della canonica distinzione tra antipasti, primi e secondi piatti in favore di portate di pari dignità, nonché all’attenzione estetica dell’impiattamento, consente ai commensali di abbandonarsi senza preconcetti a un’occasione in cui ogni senso è soddisfatto da sapori autentici e il cervello stimolato a riflettere e lasciarsi stupire da ciò che non ha mai provato prima.
Contatti
La Cucina- Non il solito ristorante
Via Porta Ronca, 86, 20017 Rho MI
T. 338 829 7415