4,95€ all’ora: l’ennesimo annuncio di lavoro che scatena il dibattito sulle pessime condizioni di assunzione in ambito ristorativo.
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La notizia
Non si ferma la lotta di Soy Camarero a tutela dei diritti dei camerieri e di tutti coloro che operano nel mondo dell’ospitalità. Ancora una volta, infatti, l'account spagnolo che vanta profili su tutti i social e un numerosissimo seguito, denuncia condizioni di lavoro inaccettabili per la figura di cameriere. Ad accendere, nuovamente, i riflettori su questo tema è stato un annuncio pubblicato da un ristorante in cerca di personale che propone un impiego a condizioni (quantomeno a livello economico) a dir poco “estreme”. Il locale, che si trova in una famosa località balneare, è alla ricerca di una persona di “bella presenza, con capacità relazionali, con molta voglia di lavorare” e che sappia parlare fluentemente l’inglese e abbia dimestichezza con il tedesco.
Fin qui tutto ok, ma ad indignare il web arriva il “capitolo” compenso. A fronte della richiesta di diverse skills da parte del candidato, infatti, la struttura propone una retribuzione oraria di soli 4,95€ per un impiego a tempo pieno, con orari “da concordare", così come le ore “extra”. Subito è insorto il portale Noticias Trabajo che ha definito semplicemente “ILLEGALE” il salario proposto, sottolineando che attualmente nella Penisola Iberica il salario minimo è di 7,88 euro all'ora e di 8,45 nel caso in cui le ferie siano incluse.
Al commento degli dei più esperti ne sono seguiti molti altri da parte degli utenti del web. "Le catene le porti da casa o te le hanno già messe?" scrive, sarcastico, uno. "Conoscendo inglese e tedesco, sua nonna lavorerà a 5 euro per una tavola calda"; dice un altro. "È strano che non abbiano code di professionisti con quell'enorme stipendio che offrono e con lo scarso curriculum che chiedono", controbatte, ironico, un altro ancora. L’episodio raccontato da La Vanguardia è solo l’ultimo di una lunga serie che dimostra una triste realtà: in un settore che da tempo si trova a combattere la carenza di personale c’è chi, a quanto pare, non sembra essere disposto a scendere a compromessi e continua a offrire condizioni lavorative inaccettabili.