Il Darjeeling Express di Asma Khan a Kingly Court, Londra, si è fatto notare come l’unico ristorante indiano al mondo, dove in cucina lavorino solo donne, comprese tre nonne. Una scelta controcorrente, che corrisponde a un impegno preciso per l’emancipazione femminile.
La notizia
Siamo abituati a brigate di cuochi giovanissimi e arrembanti, specie quando si tratta della competitiva scena londinese. Per il suo Darjeeling Express, a Londra, la chef indiana Asma Khan ha compiuto una scelta diametralmente opposta: solo donne, mediamente sulla cinquantina, comprese tre nonne, tutte autodidatte e spesso arrivate in cucina al termine di un percorso doloroso.
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“Nessun successo nella vita potrebbe neppure sfiorare il modo in cui mi sono sentita quando ho visto queste donne spezzare le proprie catene", spiega a BBC. "Venendo dal nulla, da memorie di fame, deprivazione, razzismo conclamato, si sentivano libere e questa è secondo me la ragione per cui abbiamo successo. Entrando nel mio ristorante, senti questo potere. È l’energia cosmica, la forza delle donne. Se ognuna qui ride e sorride, è perché per lei non è lavoro. È una liberazione”.
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Il ristorante ha aperto nel 2017 e si è subito fatto notare per la sua cucina tradizionale indiana, di impronta casalinga, attirando un pubblico di vip. Spesso si ispira ai piatti che Asma mangiava da bambina a Kolkata, nel palazzo nobiliare dove è cresciuta. I suoi genitori infatti provenivano da stirpe reale, Bengali da parte di madre e Rajput da parte di padre, ma avevano cresciuto i figli secondo un ideale egualitario, riducendo il privilegio a un accidente del caso e incitandoli ad adoperarsi per i meno fortunati.
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È stato dopo il trasferimento nel Regno Unito nel 1991, in seguito al matrimonio con un docente di Cambridge, che Asma si è ritrovata a mangiare da sola, rimpiangendo il cibo di casa. Rientrando in visita, si è quindi chiusa in cucina con la madre, per carpirne i segreti. “Quando sono tornata a Cambridge, mio marito era steso. Non riusciva a credere che fossi la stessa persona: la regina della cucina”. Tanto che anche mentre si laureava, compiva il dottorato in legge e diventava mamma, continuava a pensare alle spezie che sfrigolavano come alla sua vera vocazione. Eppure non vedeva nessuna donna come possibile modello da seguire.
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La prova generale furono le cene per beneficenza in casa a partire dal 2012, approntate con l’aiuto di bambinaie del quartiere, per le quali un imprenditore offrì uno spazio; sono seguiti un pop up nel 2015 e una tappa a Soho. Fino al trasloco a Kingly Court con l’apertura di un ristorante stabile, che nel 2023 ha ampliato i suoi spazi in una nuova location, dotata di cucina a vista. Nel frattempo Asma diventava una celebrità, scrivendo libri e partecipando alla serie Chef’s Table, fino a essere chiamata alle Nazioni Unite.
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Il suo impegno, tuttavia, non si è fermato alla selezione del personale: una percentuale dei profitti del ristorante va a finanziare la sua fondazione “Second Daughters Fund”, attiva nel contrastare la discriminazione delle figlie femmine in India e favorirne l’educazione. “Siamo un grido di battaglia per la giustizia, perché in ogni casa, dall’Afghanistan allo Sri Lanka, sono le donne a cucinare. Mentre nei ristoranti, in Oriente e in Occidente, sempre uomini. Abbiamo fatto ciò che nessuno prima aveva osato. È un progetto politico, non un business”.