La ristorazione? Secondo Samantha Vallejo-Nagera è una bolla sul punto di scoppiare, per mancanza di manodopera, in un momento al tempo stesso di boom e di crisi. La risposta non è fossilizzarsi sulle otto ore, come se un cuoco dovesse timbrare il cartellino. “Chi fa questo lavoro per scelta, se lo goda senza guardare l’orologio”.
L'opinione
Alla testa del ristorante Casa Taberna Pedraza, nei pressi di Madrid, Samantha Vallejo-Nagera manda avanti anche un catering, segue i social ed è presentatrice di Masterchef, oltre che madre di una prole numerosa. Ha prestato il suo volto alla promozione della mela cotogna per il marchio gourmet Santa Teresa, con punti vendita a Madrid e Avila, stilando un ricettario per utilizzarla in modo creativo, disponibile anche sui social: la propone affettata dentro un panino, in poke, tartare e insalata.

“La verità è che mi ha sempre fatto impazzire e ne sono grande consumatrice, sia personalmente che nel mio catering. Sono molto esigente riguardo la qualità del cibo e ho sempre preferito la cotognata scura e cremosa. Si tratta di un frutto molto versatile, pratico, che si può tenere molto tempo in frigorifero”, spiega a El Mundo.

È una vita sempre di corsa, anzi in moto: così si sposta, lavorando al ristorante, in casa o altrove dalla mattina fino al momento in cui finalmente si corica. Il settore, però, lo vede oggi come una bolla, sul punto di scoppiare per i problemi giganteschi dovuti alla carenza di manodopera.

“La ristorazione non sono otto ore al giorno: significa farti assorbire in un progetto, spaccarti la schiena, essere responsabile e rendere il lavoro parte della propria vita, non andare a timbrare il cartellino e tornare a casa. L’hôtellerie è molto più di questo. Credo che chi fa questo lavoro per scelta, debba goderselo senza contare le ore. Non dico che si debba lavorare più del necessario, ma bisogna responsabilizzarsi, vedere oltre ed è un atteggiamento che oggi manca. Per questo ritengo che la gastronomia stia attraversando un periodo di boom e di crisi, contemporaneamente”.

Anche la televisione può giocare un ruolo, stimolando le persone a oltrepassare i soliti petti di pollo e tranci di salmone, per curare meglio la propria alimentazione e diventare più esigenti al ristorante. “Ma di piatti cattivi ne ho mangiati da Masterchef! Non so neppure come possa essere sopravvissuta, dopo averli assaggiati”.
