Un ex dirigente prossimo al burnout ha scelto di ritirarsi “per voltare pagina” in campagna. Ora alleva animali e si dice rinato grazie al contatto con la natura.
La storia
“Non è mai troppo tardi per essere chi avresti potuto essere” scriveva George Eliot, pseudonimo di Mary Anne Evans, una delle scrittrici britanniche più importanti dell’Età vittoriana. Quattro anni fa Marco Bosia -oggi 57- sembra proprio aver fatto sua la celebre frase, voltando definitivamente pagina. Allora Bosia gestiva con successo diversi negozi in franchising per una nota azienda di arredamento; tuttavia, quella vita lo consumava.
“Ricevevo almeno 200 e-mail al giorno ed ero continuamente bombardato da messaggi. Non potevo più lavorare in quelle condizioni, ero stanco, mi stavo ammalando sempre più gravemente, soffrivo di esaurimento nervoso. Alla fine, ho deciso di cambiare completamente vita; volevo staccare da quella routine che mi stava logorando, quindi ho colto la palla al balzo acquistando una cascina vicino a quella della Madonna del Bosco, e in due anni l’ho ristrutturata. La salute è subito migliorata, è bastato stare a contatto con la natura per rendermi un uomo nuovo… non sono mai stato meglio in tutta la mia vita", racconta alla testata Prima Treviglio.
La svolta è arrivata in un giorno specifico, mentre Marco sta guidando e sente il bisogno di fermarsi per “rallentare” la frenesia da cui è circondato. Getta, così, telefono e tablet in un fosso a bordo strada, un gesto emblematico che segna l’inizio della sua nuova vita a Spino d’Adda, nel cremonese. Circondato da quattro galline, un asinello e qualche pecora, Marco da, quindi, vita alla “Fattoria Primaluce”, dove oggi vivono cinque asini, quattro mucche, due vitelli, quindici pecore, un gatto, tre cani, oche, anatre e oltre 300 galline.
"Ho una regola ferrea, lascio gli animali in pace, devono vivere secondo la loro natura, io non intervengo mai se non per dare del cibo e costruire qualche riparo. Non svezzo i vitellini, non obbligo le galline a deporre le uova in un determinato luogo. Tutti convivono in armonia nonostante siano di specie completamente diverse. Noi esseri umani invece spesso facciamo differenze sulla base dell’etnia, ed è molto triste se ci riflettiamo per un attimo. Spesso mi vengono a trovare dei bambini e quando mostro loro come vivono gli animali nella natura, mi guardano sempre con un sorriso e un’espressione di stupore che mi riempie il cuore", prosegue.
Negli anni trascorsi a Fattoria Primaluce Bosia ha scoperto anche la passione per la produzione di formaggi, così come quella per la distillazione e l'apicoltura. "Ogni giorno metto in vendita miele e uova, posti sopra un piccolo carretto: chi passa può prendere ciò che vuole e fare un’offerta mettendo i soldi nella cassetta, che è sotto la strettissima supervisione delle mie fidate galline!" Il prossimo step? "Sto pensando a un bel progetto: l’”Apiterapia”: un insieme di trattamenti mirati al recupero del benessere con i prodotti raccolti, trasformati e secreti dalle api. Dove è già presente so che ha ottenuto eccellenti risultati".
Foto di Fattoria Primaluce