Ali Elreda ha 47 anni e ha imparato a cucinare in prigione: ora il suo ristorante in California fattura oltre 1 milione di dollari all’anno, mentre gli altri proseguono l’ascesa fidelizzando sciami di clienti.
Foto di copertina: @CNBC Make It
La storia
Ali Elreda, nel 2009, ha subito una condanna per spaccio di cocaina, e gli anni tra il 2007 e il 2013 li ha trascorsi tra la prigione e le case di accoglienza. Oggi, però, la sua vita è radicalmente cambiata, come racconta un bellissimo speciale di CNBC Make It dedicato alla figura dello chef. Infatti, l’ormai quarantasettenne gestisce un ristorante a Downey, in California, chiamato Fatima’s Grill (in nome della figlia di 19 anni). La sua passione per la gastronomia si è sviluppata sin dall’infanzia quando, ancora bambino, aiutava sua madre ai fornelli. È stato in prigione, tuttavia, che Elreda ha avuto modo di prendere lezioni per diventare cuoco professionista, tanto da iniziare a lavorare nella cucina del penitenziario.
La sua storia personale e professionale ha preso una strada inaspettata quando nel 2011 suo cugino (nonché proprietario di una bancarella al mercato della carne a Bell) gli ha offerto un lavoro come cuoco e responsabile di una piccola cucina, proprio come quella che gestiva in prigione. Tutto è cambiato, però, quando Elreda e suo cugino, che nel frattempo si era trasferito all’estero, hanno stipulato un accordo per l’acquisto della bancarella per un valore di 80.000 dollari. È qui che ha iniziato a muovere i primi passi da padrone di casa, sperimentando e unendo le cucine legate alla sua giovinezza tra piatti mediterranei e tacos alla griglia. Incrementato il valore della bancarella, Ali ha messo a punto un vero e proprio investimento: la vendita del chioschetto a ben 125.000 dollari, così da poter aprire il suo primo ristorante.
Dal 2016, dunque, Fatima’s Grill propone ai suoi clienti una cucina fusion che mixa i sapori mediterranei, ma anche quelli messicani-americani: si possono provare i “shawarma crunch wrap” con carne, formaggio e uno strato di Flamin’ Hot Cheetos. Il menu omaggia il background libanese e americano di Elreda così come è lampante il forte attaccamento alla comunità latina della vicina Bell, in California. I piatti creativi quali la salsa piccante “Lebamex” (abbreviazione di libanese e messicano), sono subito diventati virali sui social. “La gente ha iniziato a guidare da Las Vegas, Chino Hills, da San Fernando pur di venire a trovarci. Il cibo ha il potere di unire persone di culture diverse” dice Elreda.
Infatti i colori vivaci e le ricette dagli spiccati sapori hanno portato al successo di questa insegna, non solo garantendo ogni giorno il tutto esaurito, ma anche conquistando ben 1,4 milioni di follower che, tra le piattaforme social di Tik Tok e Instagram, seguono Elreda. Tutto ciò ha portato poi all’apertura di ben sei nuove sedi tra il sud della California, New York e il Texas mettendo a punto una vera e propria attività di franchising nel 2021. Secondo i documenti esaminati da CNBC Make It, la sede originale lo scorso anno ha fruttato 1,1 milioni di dollari di entrate totali e un portavoce dell’azienda ha dichiarato: “Quest’anno siamo sulla buona strada per incassare fino a 1,8 milioni di dollari”.
Il progetto Fatima’s Grill punta ad arrivare fino ad Atlanta e Cleveland entro il prossimo anno, per poi conquistare il Canada. Un’ascesa inarrestabile, quella di Ali Elreda, che non ha mai smesso di credere nelle seconde possibilità.