Offerta e lusso del Four Seasons Resort Maldives Landaa Giraavaru diventano ancor più prestigiosi con la presenza dello chef Gaetano Trovato, patron del ristorante toscano bistellato Arnolfo a Colle di Val D’Elsa.
Il progetto
Continua la sinergia tra Four Seasons Resort Maldives at Landaa Giraavaru, iconico resort immerso nella Riserva della Biosfera Unesco dell’Atollo di Baa, e Gaetano Trovato, chef del ristorante due Stelle Michelin Arnolfo, con lo scopo di formare i giovani talenti locali e offrire agli ospiti del resort un’esperienza gastronomica diversa dal solito e molto stimolante.
Giungere alle Maldive è sempre un sogno che si avvera, soprattutto se è la prima volta: quella sensazione di perdere la cognizione spazio-temporale permette di vivere tutto con una leggerezza e un’ottica diversa dal normale. I resort tra cui scegliere sono però quasi duecento: quale farà più al caso vostro? Stavolta si va sul sicuro; chi conosce Four Seasons sa bene qual è l’offerta del brand nel mondo e il verdetto va da sé.
Alle Maldive Four Seasons ha ben tre avamposti del piacere e dell’accoglienza senza pari: il Kuda Huraa, poco distante dall’aeroporto di Malé, dove provare la cucina indiana del celebre chef Hari Nayak; la PrivateIsland at Voavah, tutta per un unico cliente e fino a 21 (suoi) ospiti; e poi, il meraviglioso Landaa Giraavaru nella riserva naturale della biosfera UNESCO, il resort da capogiro incorniciato da sabbie bianche ed acqua cristallina da raggiungere a bordo del Flying Triggerfish, l’idrovolante di proprietà da soli otto fortunatissimi posti. È il luogo dove i bungalow e le ville offrono un accesso diretto all’oceano o alla spiaggia, oppure siedono sopra l’acqua turchese su palafitte regalando una sensazione di benessere e pace. Un sogno, eh?
Ma c’è di più: proprio nel Landaa Giraavaru l’esperienza si fa ancor più allettante grazie alla collaborazione con lo chef Trovato e il suo sapere condiviso con quella che è diventata ormai una famiglia maldiviana. I ristoranti all’interno del resort sono ben quattro (il Barakat, che offre una cucina con sapori del Libano, Marocco e Armeni; il Café Landaa, che serve specialità asiatiche e regionali; il Fuego Grill per un tripudio di carni), ma è nel Blu che con il supporto della brigata locale lo chef toscano propone una cucina ispirata ai piatti della sua regione e ai prodotti delle Maldive.
Gli ospiti di Four Seasons Resort Maldives at Landaa Giraavaru avranno la possibilità di incontrarlo in persona durante le sue due residency annuali, ma per il resto dell’anno quel tocco iconico che ha fatto brillare ulteriormente il resort continuerà comunque a sedurre i clienti attraverso la preparata e affiatata squadra locale, formata personalmente dallo chef e regolarmente aggiornata.
Un’esperienza per i viaggiatori, dunque, ma anche un progetto didattico e di formazione dove Trovato fa (come del resto ha sempre fatto) da mentore alla prossima generazione di chef internazionali. Con la prima stella Michelin conquistata a 25 anni, è molto fiero di incoraggiare i giovani professionisti “a trovare il loro modo unico e originale di esprimersi in cucina e nel mondo”, afferma. In questo caso gli ingredienti toscani si fondono con i prodotti delle Maldive, così come prende forma la condivisione di saperi, visioni ed esperienze. Abbiamo avuto l’onore di soggiornare in questo meraviglioso resort proprio durante la presenza di Trovato che con la sua brigata, in primis la figlia Alice a tenere il timone di organizzazione e sala, ha reso ancor più speciale l’esperienza a tratti ultraterrena. E con lui abbiamo fatto due chiacchiere.
Partiamo dal principio, come è nata questa collaborazione che ormai si può ritenere proficua e salda?
Jurgen Kulli, che è stato il mio sous chef in Arnolfo nel 2017 e 2018, dopo un paio di anni è andato via in punta di piedi; ho sempre pensato di dar spazio ai giovani e alle loro carriere, così ha preso le redini dell’offerta gastronomica qui al FS Landaa Giraavaru. Il general manager Armando Kraenzlin ha voluto una grande storia da portare nel resort, non solo una collaborazione momentanea, e confrontandosi con Jurgen -che è qui al comando dell’offerta dal 2019- ha preso forma questa bellissima collaborazione. Ogni anno 45 ragazzi maldiviani vengono assunti e fatti lavorare, oltre ad alcuni che sono stati anche nel nostro ristorante Arnolfo per approfondire ciò che poi avrebbero ritrovato nel Blu. È questo che intendo quando dico che si tratta di un progetto vero e proprio; vengo qui due volte l’anno e ad oggi siamo a cinque collaborazioni.
Hai ottenuto la tua prima stella a 25 anni, come vedevi il tuo futuro? Arrivare, per esempio, qui era tra i tuoi sogni e obiettivi, o ti eri prefissato altro?
In quel periodo non conoscevo molto la gastronomia, non era così blasonata. Ero appena rientrato da un master al Kulm di Saint Moritz, ho provato a fare un piccolo cambiamento nel ristorante di famiglia e non mi aspettavo un successo tale; ho sempre lavorato per migliorare l’offerta. Poi c’è stata una buona evoluzione ma non senza difficoltà, non è stato facile farmi capire soprattutto perché accoglievamo i clienti in un ristorante che era una casa, la nostra casa.
Come si organizza e gestisce una collaborazione di questo tipo? A volte i grandi chef si limitano a firmare i menù e il brand ne sfrutta l’immagine. Operazioni di questo tipo lasciano però un pò il tempo che trovano e in questo caso è evidentemente diverso. Qual è la vostra strategia messa in atto?
Ho accettato proprio perché non volevo una collaborazione del genere. In passato ho preferito esperienze brevi, ma in questo caso mi sembrava avesse senso qualcosa di approfondito e prolungato perché rispetta la mia filosofia, trasmettere alle nuove generazioni le skills per lavorare nell’alta cucina tramite format sartoriali e con lungimiranza. Valorizzare l’ingrediente dove c’è cura e attenzione -mi viene in mente la ormai famosa Laura Peri, che ha cominciato con otto polli e ora è una fucina importantissima nella mia zona; bisogna trasmettere quindi qualità, per esempio con un piccolo orto, con l’allevamento di galline, quaglie, oche che qui sono presenti. Creare e curare una rete di produttori, vedi lo zafferano di San Gimignano o il cioccolato Amedei di cui mi servo e che porto fin quaggiù, uscire dal solito schema e lavorare con prodotti di qualità e selezionati, aspetto impensabile alle Maldive se non per piccole coltivazioni nell’orto costituito con erbe aromatiche, tre tipi di basilico, menta, papaya, dragon fruit, timo, lemongrass o rucola selvatica.
Nella gestione di realtà ristorative di una certa rilevanza sei uno dei massimi esponenti, ma alle Maldive fila sempre tutto liscio? Quali sono i limiti e le difficoltà?
Limiti non ce ne sono, le difficoltà possono esserci ma bisogna andare avanti; essendo in contatto con la natura, secondo me il cibo deve essere riconoscibile ma anche accattivante. Secondo il giovane Kulli “i limiti non esistono e le difficoltà sono poche perché in questo caso la mia clientela ha una discreta cultura del cibo e quindi è più semplice andare d’accordo, mettiamola così. La logistica si, ogni tanto crea disagi ma che superi grazie alla forza del FS e all’organizzazione generale".
Quanto e cosa c’è di Arnolfo nel ristorante Blu, come si combina la cucina toscana con gli ingredienti maldiviani?
Dopo la settimana della residency vediamo i piatti che sono andati meglio per fare un menu degustazione più preciso e di successo; l’anima e i sapori di Arnolfo quindi continuano ad essere qui e anche dove non c’è la mia firma continuano a vivere ricette con sfumature e preparazioni che in qualche modo abbiamo creato insieme. Il piccione (petto con il filetto, crema di melograno, cime di rapa, raviolo di barbabietola con fegato e crocchetta di coscia…sublime) è il piatto più famoso del momento ed è l’unico che si è scelto di mantenere sempre fin dall’inizio (è sempre presente anche nel menu dell’Arnolfo), ma va alla grande anche l’aragosta Baa con limone siciliano e zafferano di San Gimignano, soprattutto perché locale e parla quindi di autenticità. Tutti disponibili nel Blu Beach Club, dove viene proposta un’esperienza esclusiva tramite due soli tavoli di massimo quattro commensali per serata e la prenotazione è indispensabile almeno il giorno prima.
Jurgen, e per te che sei qui ormai da quattro anni? Ci si abitua e ci si stanca anche di cotanta bellezza oppure no? Torneresti a lavorare in Italia?
Non mi sono mai stancato di tutto ciò, perché la giornata è sempre piena e non ho tempo di annoiarmi: gestire un team di 75 persone è un impegno grande e in più faccio anche la parte ospitalità, soprattutto con gli italiani al momento dell’arrivo. Ricordo quando chef Trovato, nelle serate in cui il ristorante non era pieno, restava comunque per accogliere i pochi clienti in arrivo, e lo stesso mood è qui presente da parte mia; un esempio delle diverse forme di preziosa eredità trasmessa. La filosofia della piccola casa come il resort FS è la stessa e le lega molto noi ai clienti.
Four Seasons Resort Maldives at Landaa Giraavaru, iconico resort immerso nella Riserva della Biosfera Unesco dell’Atollo di Baa e Colle di Val d’Elsa in Toscana hanno qualcosa in comune?
Si, l’attenzione per l’ospite, perché tutti si prendono cura in maniera maniacale di chi arriva. Questo sicuramente accomuna le due realtà, soprattutto il saluto. Sono due posti dove non vai per caso, ci arrivi perché qualcosa ti incuriosisce. Questo non è un successo è molto di più, sono i valori che riusciamo a trasmettere in due contesti diversi in grado di catturare la sensibilità dell’uomo.
Con questa collaborazione hai insegnato tanto e condiviso molto con i giovani del posto, ma tu cosa hai imparato?
Io imparo sempre, incamero sempre, mi ritengo una persona sensibile e curiosa oltre che precisa. I dettagli vengono sempre a galla, sono questi a farmi crescere e a darmi stimolo, fanno la differenza in tutte le cose, dalla mattina alla buonanotte. Un Four Seasons è sempre un Four Seasons, dormire in un uno di questi letti è una coccola senza pari, quindi tanti dettagli ogni volta, sono fondamentali.
Rimpianti?
Tutte le mie scelte sono ben ponderate, se prendo l’incarico le porto avanti con grande dedizione e passione. Ho sempre investito nel mio lavoro perché credo nel mio lavoro. Il segreto della longevità è il rinnovamento: mai fermarsi, altrimenti nessuno ti segue e crede in te. Io oggi ho come clienti i figli degli storici clienti.
Appuntamento alla prossima residency di Chef Gaetano Trovato dal 20 al 26 febbraio 2024.
Contatti
Four Seasons Resort Maldives di Landaa Giraavaru
Baa Atoll, Maldive