Tra storia, aneddoti, paesaggi ed arte, al TreVille va in scena ogni giorno la cucina dell’Executive Chef Vincenzo Castaldo, in quella che fu la fascinosa dimora di Franco Zeffirelli. Il futuro di un’icona dell’ospitalità di lusso conosciuta e apprezzata da tutto il mondo.
La storia
Quando turisti da tutto il mondo scelgono l’Italia lo fanno per giungere in posti come questi, unici e viventi soltanto lungo il nostro stivale. Ed è così che, se prima erano gli amici internazionali di Zeffirelli ad arrivare nella sua casa a Positano, ora sono gli amanti del bello e del buono a scegliere questa dimora senza tempo.
Nell’anno che celebra il centenario dalla nascita, Villa Treville, l’incredibile tenuta a Positano che il maestro trasformò nella sua residenza di charme e che oggi è uno degli indirizzi più ricercati di ospitalità sulla Costiera Amalfitana, si appresta ad inaugurare la stagione più emozionante di sempre. Tutto iniziò negli anni ’20 quando questo posto magico divenne indirizzo d’elezione per il gotha culturale e artistico internazionale: uno splendore unico nelle mani di un personaggio altrettanto unico, Zeffirelli, che affidò il progetto dei giardini terrazzati e degli scenografici saloni al celebre architetto pioniere della mise-en-scéne operistica Renzo Mongiardino. Oggi e da dieci anni la proprietà è nelle mani della famiglia Friedland e Villa Treville continua ad essere un’icona dell’ospitalità di lusso conosciuta e apprezzata da tutto il mondo.
Sorseggiare i cocktail del giovane bartender Mattia Polverino al Bianca Bar guardando il quadro ogni volta diverso della costiera amalfitana non ha davvero prezzo (se vorrete entrare per vivere l’esperienza della miscelazione, dovrete prevedere un ingresso di duecento euro). La mente viaggia e immagina cosa accadeva su queste terrazze durante le feste che il maestro del cinema organizzava con i suoi amici divi come Maria Callas, Elizabeth Taylor o Rudolf Nureyev, di certo qualcosa di molto gaudente. Decenni dopo l’aria di tempi andati che qui si respira è ancora parecchio tangibile, ma di gaudente non ci sono soltanto le sedici meravigliose camere di charme incastonate in una cornice paesaggistica mozzafiato; c’è una squadra giovane, autoctona, appassionata e valida.
Il ristorante
Lasciatevi andare ai piaceri della carne nel ristorante Maestro’s, ci pensa lo chef Vincenzo Castaldo (con la consulenza di Antonio Mellino, chef del bistellato Quattro Passi a Nerano, Massa Lubrense), sensibile, preciso, conoscitore della migliore Campania edibile, vero portento dal club sandwich ai ravioli di ossobuco e zafferano (non propriamente della zona, ma di grande godibilità), con quattordici anni di esperienza trascorsi insieme alla famiglia Iaccarino del Don Alfonso 1890.
L’f&b manager Dario Cilento, anche lui giovanissimo e preparato, vi delizierà con la sua cultura enogastronomica tra birre, tè, grandi bottiglie di vino e pozioni magiche che quotidianamente sperimenta nel botanical bar, un laboratorio dove i prodotti della tenuta entrano per uscire poi in forma liquida all’interno di una drink list del tutto identitaria e con cui Cilento (si) diverte parecchio. Per omaggiare la maestosità del suo passato e l’eredità storica di Zeffirelli, la valorosa squadra di Villa Treville ha messo in piedi una serie di iniziative che fino a dicembre permetteranno agli ospiti di vivere Positano in modo assolutamente unico, rievocando i fasti dell’era del maestro.
La proprietà ha infatti integrato la già esistente collezione d’arte che affianca opere di Calder a memorabilia e bozzetti originali realizzati da Zeffirelli per le sue scenografie più celebri. Ma anche la proposta enogastronomica, che vede protagonisti principali i prodotti vegetali coltivati all’interno della proprietà nei menu del ristorante e del suggestivo cocktail bar, sarà raccontata tramite piatti e drink ispirati alle opere e alle portate che Zeffirelli amava servire nei suoi celebri party.
L’offerta messa in scena da Castaldo promuove con merito la ricchezza della produzione regionale e prevede ingredienti coltivati negli orti estesi su cinque ettari tra il cuore della tenuta e i terrazzamenti vicino al confine occidentale, in un’area chiamata “Zeffirelli Land”; non mancano, poi, materie prime acquistate dall’Azienda Agricola Posaflora Bio della vicina Massa Lubrense. Principalmente peperoni, melanzane, zucchine, insalate, fave, piselli, fagiolini e zucche, oltre ai tanti limoni ed erbe aromatiche come stevia, melissa, rosmarino, elicriso e finocchio di mare. È altresì presente una piccola fattoria bio con galline che donano quotidianamente le uova per colazione e piatti, il 70% dei formaggi proposti è locale e l’80% degli ingredienti proviene da regioni italiane; insomma, un inno alla tipicità tricolore.
La cucina
“La nostra, per fortuna, è una clientela molto ben educata sotto il profilo enogastronomico che cerca sempre più una cucina fatta di gusto e tradizione. Così abbiamo studiato una proposta che si esprima attraverso menu pensati per accontentare esigenze diverse”, racconta lo chef. Compaiono quindi tre offerte principali: la proposta breakfast con un buffet preparato in cucina ed una carta molto variegata, dove traspare quel senso di casa che dà la possibilità di interagire direttamente con lo chef ed il pastry chef ordinando dolci, creme, marmellate, pane, tutti realizzati in loco; la all day dining, disponibile dalle 11.00 alle 19.00, con cui assaporare piatti della tradizione partenopea e non (insalate, sandwitch, paste, risotti, carni, pesce); infine, la fine dining del Maestro’s Restaurant and Terrace, disponibile solo per la cena e caratterizzata dallo stile mediterraneo, dal pescato locale e dalle carni campane.
È qui che compaiono nuovi formati di pasta fatta in casa come i tortelli a “varchetell” (barchetta), ingredienti meno comuni tra cui il finocchio di mare raccolto nella proprietà e l’integrazione delle estrazioni del Botanical Bar. “I piatti più legati alla terra sono le linguine alla Nerano, la piccola tarte di fragole e il pesce in crosta beccafico. Anche per il raviolo di ossobuco e spuma di zafferano, sebbene sembri geograficamente "lontano", va comunque considerato il fatto che la materia prima utilizzata è tutta meridionale (zafferano incluso) per cui io lo ritengo a tutti gli effetti un piatto del territorio. Inoltre, ha un significato importante a livello personale, perchè è una pietanza che mio padre preparava spesso in casa e di cui, quindi, conservo i piacevoli ricordi in famiglia”, conclude Castaldo.
Compare inoltre un menu degustazione vegetariano di dodici portate e a breve distanza dalla spiaggia dell’hotel, dove si trova il Treville Laurito Beach, vero e proprio ritiro da jet setter, si può optare per i piatti a base di pescato del giorno e pizze gourmet. Che vi emozioniate per le onde del mare che scalpitano di notte, bevendo un Cocktail Martini e brindando al tramonto della costiera Amalfitana, o per respirare nei salotti dove i fantasmi di quel jet set continuano a ballare, se avrete mai modo di soggiornare qui guardate sempre il cielo: la luna da Villa Treville è più bella. Un luogo selvaggio e di grazia, meravigliosamente struggente.
Foto dei piatti: @stekia
Indirizzo
Via Arienzo, 30, 84017 Positano SA
Telefono: 089 812 2401
Sito Web: https://villatreville.com/it
Email: contact@villatreville.com