Collassa l’impero di locali di Gino D’Acampo: con un buco da 6 milioni di euro e diverse indagini in corso, si chiude il capitolo ristorazione per la star italiana più amata dagli inglesi. Come si reinventerà?
Gino D’Acampo, chef originario di Torre del Greco che da ormai trent’anni vive nel Regno Unito, si è cacciato di nuovo nei guai, ma a quanto pare ha già “aperto il paracadute”! Recentemente, infatti, la sua catena di ristoranti My Pasta e My Restaurant è stata messa in liquidazione dopo aver accumulato un debito di 5,4 milioni di sterline (6,3 milioni di euro), come riportato dal The Mirror. D'Acampo, tuttavia, sembra aver trovato un nuovo impiego: dal 21 al 23 luglio parteciperà al Yorkshire Dales Food And Drink Festival alla Funkirk Farm di Skipton, dove si esibirà in showcooking e talk con il pubblico.
Lo chef non è nuovo a “inversioni di rotta” nella sua carriera; il collasso della società, infatti, arriva a poche settimane dall’abbandono di “Gordon, Gino e Fred: Road Trip”, la docu-serie in cui i tre chef viaggiano in camper tra Italia, Scozia e Francia a ritmo di cibo, risate e imprevisti. Tutti cambiamenti repentini che hanno sconcertato pubblico e clienti. Era solo lo scorso anno, infatti, quando Gino e Jessica, sua moglie e socia, avevano dichiarato solvibile la loro attività e due amministratori, sottoscrivendo in seguito una dichiarazione in cui i due affermavano di non avere creditori. Lo scorso aprile, inoltre, in occasione del Talent Day Nord Sardegna organizzato dalla Fibe Confcommercio a Olbia, D’Acampo aveva dichiarato: “Sono almeno quattro o cinque anni che ho intenzione di aprire un ristorante in Sardegna, però sto cercando una struttura grande, centrale vicina al comune di Olbia, nella strada principale che è per me un posto fantastico".
Sempre lo stesso giorno, poi, nella sala conferenze del Museo Archeologico per incoraggiare i presenti giovani che si apprestavano a svolgere dei colloqui di lavoro con aziende del territorio lo chef aveva aggiunto: “Il consiglio che mi sento di dare ai ragazzi che vogliono lavorare nella ristorazione è quello di avere disciplina, quella che parecchi non hanno o non hanno capito. Nella ristorazione funziona tutto con la disciplina che va dalla pulizia, a come si cucina e ci si veste o si parla con il cliente. Se si ha una buona disciplina è difficile andare male con il ristorante. Ma i giovani d'oggi pensano che fare il cameriere non sia un impiego serio; pensano di farlo per un paio d'anni e poi dedicarsi ad altro. Dovrebbero invece iniziare a capire che il mestiere della ristorazione è una responsabilità che può dare tante soddisfazioni nonostante i sacrifici".
Dichiarazioni che poco si addicono al titolare di un’attività con un debito di 5,4 milioni di sterline, sottoposta ad un’indagine dal costo di 150.000 per far luce sulla condotta delle parti interessate e sulla scomparsa dei libri e dei registri aziendali.