Un’alternativa plant-based per chi non consuma derivati animali e un giovane gruppo di ricercatori di cui sentiremo parlare: Dreamfarm è la startup della mozzarella vegana che spopola da qualche mese fra gli amanti delle novità green. Ma cosa contiene e come si realizza?
La notizia
Con lo scoppio dell’estate e le temperature roventi, difficile trovare un piatto più confortante della caprese, incontro perfetto tra la succosità dei pomodori e la freschezza della mozzarella. Ma chi è vegano che alternative ha? Non necessariamente occorre rinunciare a questa combo esplosiva: da qualche tempo la soluzione esiste e si chiama Dreamfarm, una startup volta a “rivoluzionare il segmento delle alternative plant based al formaggio con prodotti iconici, buoni e sani: pochi ingredienti naturali, ottime caratteristiche nutrizionali e packaging sostenibile".
Perseguendo questo obiettivo, la società con sede a Parma (fondata da Mattia Sandei e Maddalena Zanoni con il supporto di Giovanni Mannozzi, da sempre impegnato nell’innovazione del mondo alimentare) è riuscita a introdurre nel mercato una mozzarella e un formaggio spalmabile a base di pasta di mandorle. "Dopo due anni di test siamo molto soddisfatti dei primi due prodotti da noi ideati; non è stato facile creare alternative plant based a due prodotti iconici italiani, mantenendo una texture simile: a differenza di altre proposte sul mercato, spesso a base di olio di cocco e amidi modificati, abbiamo deciso di partire dalla mandorla, che è reperibile naturalmente nell'area mediterranea", spiega Sandei, che cura lo sviluppo di Dreamfarm.
“La nostra è stata una scelta che non solo concilia un gusto eccellente con pochi grassi saturi, ma ci premette, anche, di perseguire al meglio la strada della sostenibilità, che è stata per noi centrale fin dall'inizio scegliendo di costituirci come società benefit e investendo molto impegno anche sul packaging riciclabile o biodegradabile", prosegue Maddalena, che segue la parte commerciale dell'azienda. Menozzi, che con la sua esperienza nel campo dell’innovazione alimentare ha il polso della situazione, commenta invece: "La risposta ricevuta dai nostri prodotti durante la prima uscita pubblica a Cibus ci ha dato la conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta ed ancora più energia per diventare una delle aziende più innovative in questo settore di frontiera al momento abbiamo avviato diverse discussioni con buyer della grande distribuzione organizzata, Horeca e grandi brand 'tradizionali' che hanno fame di conoscere ed ampliare la loro offerta di prodotti plant based per i quali la richiesta del consumatore continua a crescere".
I dati, infatti, parlano chiaro: più di un italiano su due acquista prodotti a base vegetale con regolarità e il 25% di chi non li ha ancora provati dice che lo farà presto. Un’analisi di AstraRicerche e del Gruppo prodotti di Unione Italiana Food ha rivelato, inoltre, che il 75,5% dei consumatori conosce molto bene questi prodotti e trova le loro etichette più chiare di quelli a base animale. Gli acquisti di questi prodotti hanno registrato un aumento del 9,9% nel 2021 e di quasi il 3% l'anno scorso; sicuramente, quindi, non può essere solo chi adotta un regime alimentare vegano o vegetariano (l'8,2% della popolazione) ad alimentarne il successo. A quando nuovi formaggi totalmente green?
Fonte: repubblica.it
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Foto: @Dreamfarm