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Vesta: il nuovo polo gourmet con un giovane chef campano a Milano

di:
Giovanni Angelucci
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copertina ristorante vesta

Il gruppo di ristorazione Triple Sea Food sta investendo nel centralissimo distretto di Via Fiori Chiari con un format ristorativo variegato e dedito alla qualità. Vesta è il primo ristorante, con la proposta food firmata da Giorgio Bresciani, ma sono in arrivo altre due insegne.

Vesta Milano

Il locale


Vi ritroverete in un dehors elegante e spazioso (progettato dalla suadente architettura di Stefano Belingardi Clusoni) in posizione rialzata rispetto al piano strada e arretrata rispetto alla cortina edilizia di via Fiori Chiari. Sarete arrivati da Vesta, il ristorante aperto a settembre 2022 e capofila di un più grande progetto con l’obiettivo di implementare l’offerta gastronomica di qualità in zona. In molti rimangono colpiti dal sontuoso ingresso e lo vivono in aperitivo soprattutto con la bella stagione, stando comodamente seduti sulla scalinata d’ingresso. Ma Vesta riserva diverse sorprese (o meglio, quattro esperienze nello stesso luogo) ed è impossibile non godersela.



Il dehors esterno, appunto, è il primo ambiente che si incontra, con i suoi cinquantasette coperti tra bar e ristorante - per molti già rinominato il nuovo salotto di Brera. Troviamo poi la sala principale, il cuore pulsante, dove sessanta commensali possono godere del bancone in posizione centrale e pranzare o cenare avvolti da grandi vetrate che danno sulla strada; la sala segreta, che si cela dietro una parete nascosta, nella parte opposta del ristorante rispetto alla sala principale, uno spazio privato in grado di accomodare un massimo di quattordici ospiti che vogliono organizzare piccoli eventi e business lunch al riparo da occhi indiscreti.



La sala al meno uno, il luogo più esclusivo per cene, dopocena ed eventi privati con dj set ed un altro cocktail bar che serve signature drink e grandi classici nelle mani del valente bar manager Francesco De Cristofaro. 


Insomma, ce n’è per tutti i gusti ed esigenze. Il focus principale rimane però la proposta gastronomica che accompagna tutti i momenti, affidata al giovane executive chef campano Giorgio Bresciani, con alle spalle importanti esperienze, tra cui l’ultima come sous chef nello stellato giapponese IyoLa proposta che ho scelto di portare a Vesta rende omaggio alla tradizione della cucina mediterranea, con piatti attuali che riprendono però le ricette classiche che hanno reso i sapori italiani famosi nel mondo”. Dunque, pochi, ma selezionatissimi ingredienti dove il mare è il protagonista con la sua prestigiosa materia prima.


I piatti


Si inizia con le entrate da condividere, gustose, giuste in quantità e complementari tra loro: pan brioche arrostito, burro montato, acciughe del Cantabrico e scorze di limoni, crostini di salmone sockeye, cream-cheese al limone e caviale affumicato, tempura di pesci, crostacei e molluschi con maionese agli agrumi e maionese al wasabi. Per gli amanti dei crudi ci sono scampi, dentice, gambero, tartare di tonno, ricci e ostriche.


Ma neanche i sapori prediletti dai carnivori non possono mancare, ed ecco quindi che Bresciani seleziona tre piatti studiati per accogliere i gusti dei numerosi viandanti, dal manzo Wagyu alla griglia con fondo alla senape e verdure dall’orto, al galletto ruspante BBQ con patate novelle arrostite e maionese al pomodoro affumicato fino alla guancia di vitello, fondo al vino rosso, tardivo all’aceto di ciliegie e polenta al saraceno. Valore aggiunto l’inserimento dell’agnello per il periodo pasquale.


Le paste sono un punto forte, tutte di valenti pastifici italiani che la cucina valorizza con ricette di sapore ed alta semplicità come i mezzi paccheri Gerardo di Nola all’astice, basilico e zeste di limoni o lo spaghetto alla chitarra, granchio blu (provenienza mediterraneo), datterini gialli, lime, panure al prezzemolo, bilanciato, ghiotto e in grado di racchiudere con sapienza i sapori e l’identità di un territorio.


Tra i secondi uno dei piatti che, nonostante i pochi mesi dall’apertura, ha già dimostrato il favore dei clienti, è la sogliola di Dover alla Mugnaia 1957 (Tributo a Pablo Picasso) dove il gusto è netto, leggero e invogliante, da condividere in due. Seguono il tataki di tonno rosso, finocchio arrostito, arancia, scarola riccia, aneto e il dentice alla plancia, patate silane, carciofi, salsa al vino bianco e olive nere.


Da una prima visita Vesta sembra essere in azione da molto più di sette mesi, dimostrazione non solo della preparazione della squadra, ma evidentemente di una quadra che il ristorante è riuscito a trovare e a far fruttare in una quotidianità dove uno dei quattro soci, Davide Ciancio, fa in modo con merito che tutto sia sempre sugli alti standard prefissati. C’è anche un Triple Sea Food Lab, sempre in via Fiori Chiari, uno spazio di 155 mq allestito per ospitare un fish corner dove avviene la lavorazione del pescato prima di passare nella cucina, un laboratorio di panificazione e uno stoccaggio della cantina.


Di più, per la diversificazione dell’offerta, il format prevede l’imminente apertura di un locale dedicato a pizza e cucina, proprio di fronte Vesta, dove il responsabile del progetto sarà Antonio Granata (alle attive esperienze al Dry Milano e God Save The Food) e della cucina lo chef napoletano Massimiliano Marfè, mentre al civico 32 prenderà vita Ciumbia, una trattoria milanese progettata da Dimore Studio, uno dei più importanti studi di architettura nella moda. Stay tuned.


Indirizzo


Vesta

Via Fiori Chiari 1A

Tel: +39 02 49500 590

Email: info@vestafiorichiari.com

Sito web

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