“Gli errori in cucina non sono un dramma, anzi, consentono di perfezionarsi”. Lo chef britannico Gordon Ramsay si racconta attraverso le pagine di un libro, spostando il focus sugli incidenti di percorso e di carriera. I giudizi negativi? Vanno messi in conto.
La notizia
Se qualche tempo fa Gordon Ramsay aveva dichiarato che i critici più severi dei suoi piatti sono i figli, ora -nei giorni in cui sta per uscire la terza stagione di Uncharted, il documentario di National Geographic in cui lo chef si avventura intorno al mondo per conoscere nuovi cibi e ingredienti- ribadisce l’importanza delle critiche per la crescita personale e professionale di ognuno. Lo chef più irriverente del pianeta, infatti, ha ammesso che gli insegnamenti più fruttuosi di questa esperienza sono arrivati proprio dalle persone che non hanno apprezzato i suoi piatti. “Deludere, sicuramente, mi ha reso più umile, soprattutto quando la gente del posto non ha amato particolarmente le pietanze che avevo preparato per l'occasione. Quest'esperienza mi ha aiutato a diventare uno chef migliore”.
Poco dopo l’uscita della terza stagione di Uncharted, Ramsay pubblicherà anche un libro in cui racconta proprio la scoperta di culture e ingredienti lontani e di come ami "uscire dalla cucina per sporcarsi le mani e integrarsi nelle comunità locali, facendosi ispirare. Uncharted mi ha davvero aiutato a creare piatti incredibili. Ho fatto tesoro dell'esperienza e l'ho usata nelle mie ricette e nei miei ristoranti in tutto il mondo”.
Nel libro, diario di viaggio dello chef, troviamo dunque piatti come aragosta alla griglia speziata con cocco e albero del pane delle Hawaii, pollo al pepe della giungla della Guyana, gamberetti alla griglia in stile New Orleans, bistecche con spezie e salsa pele pele dal Sud Africa e soprattutto il curry, che, a quanto pare, è stato il piatto a cui ha dovuto dedicare maggiore impegno. “Preparare il curry Pandi in India è stato davvero molto impegnativo. Nella mia carriera ne avevo realizzati molti, ma questo è davvero unico, poiché si usa la carne di maiale. In questa regione dell'India sono entrato in contatto con i fornitori locali. Ho imparato tanto preparando liquore al caffè e verdure piccanti in salamoia, ma la sfida più grande durante il viaggio è stata quella di togliermi dai capelli le formiche che abbiamo usato per il curry di formiche!", riferisce.
Nelle pagine del libro, Ramsay racconta anche dei suoi fallimenti e di come si sia sempre rialzato riuscendo a perfezionarsi attraverso i propri errori, perché “non sono un dramma quando si tratta di cucinare, anzi, danno modo di crescere. Quindi, se fallisci con una qualsiasi delle ricette che ha sperimentato, impara, adattati e continua a provare”. Tra le righe scritte dal celebrity chef britannico si intuisce come ogni singolo viaggio sia stata fonte di ispirazione e arricchimento e come la Tasmania, terra ai più sconosciuta, abbai lasciato dei ricordi memorabili nel suo cuore. “ La cultura del baratto e il pesce freschissimo mi hanno davvero aperto gli occhi sulle potenzialità dell'isola”.
La lezione più grande lasciata dall’esperienza di Uncharted? “Assicurarsi di acquistare solo ciò di cui abbiamo bisogno. Questo principio è molto simile a quello che adotto nei ristoranti: usa ciò di cui hai bisogno, prendi ciò di cui hai bisogno e non tradire la stagione”.
Foto di copertina: @Fox
Fonte: independent.co.uk
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