Tanti professionisti e l’opportunità di mettersi in gioco, “testando” sulla pizza nuovi prodotti di livello. CHIC chiude In The Kitchen Tour nella pizzeria milanese del maestro Denis Lovatel, celebrando l’intesa fra chef e pizzaioli con un evento ad alto tasso di sperimentazione.
L'evento
A Milano, a due passi da via della Moscova, Denis Lovatel ha dato vita a un piccolo angolo della sua montagna, un locale che una volta lasciata all’esterno la frenesia della metropoli proietta i suoi ospiti in una baita accogliente. È qui che si è tenuta l’ultima tappa dell’anno di “In The Kitchen Tour 2022”, organizzata da CHIC, Charming Italian Chef. L’associazione tra cuochi (la prima e l’unica ad aver accolto tra i suoi membri anche pizzaioli, panificatori, pasticcieri e gelatieri) vive dal 2009 e conta oggi più di un centinaio di professionisti tra Italia ed Estero.CHIC è stata anche la prima associazione a impegnarsi in modo concreto sul fronte di un tema attualmente caldo come quello della sostenibilità creando Chic Respect, progetto, come si può leggere sul sito, “orientato alla definizione di linee guida per un consumo sostenibile delle risorse naturali da attuarsi attraverso: l’acquisto etico e responsabile di materie prime, la riduzione e il riutilizzo degli scarti di lavorazione, l’utilizzo di risorse naturali rinnovabili, il rispetto delle tradizioni locali, della salute, l’approccio sostenibile alla nutrizione umana”.
In The Kitchen Tour del 28 novembre ha visto radunarsi in particolare i pizzaioli dell’associazione insieme a qualche chef e naturalmente ai partner dell’associazione. Ma come funziona questo circuito B2B che CHIC, presieduta da Raffaele Geminiani, propone ormai da tempo con successo? Quel che accade non è una semplice riunione, perché i professionisti presenti hanno l’opportunità di mettersi in gioco anche in modo estemporaneo utilizzando i prodotti enogastronomici che ciascun partner mette a disposizione, si tratti di farine, vegetali, mozzarelle, carni o pesci, insomma ogni genere di ingrediente che si possa destinare ad elemento di un piatto o – come in questo caso – carattere della farcitura di una pizza, dolce oppure salata.
Si tratta di un’interazione libera tra i partecipanti, i quali scelgono i componenti e li assemblano creando una nuova ricetta. Un modo per testare sul campo e confrontarsi, dando vita a nuove idee da portare ‘a casa’. Così sono state preparate diverse pizze con l’ausilio degli chef presenti, i quali hanno interagito con i pizzaioli tra cucina e forni in piena armonia: è stato uno spettacolo vederli all’opera tutti insieme.
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Se non è mancata la mano del padrone di casa con il suo ormai leggendario ‘crunchy’ con base bianca di fiordilatte, salsiccia di fassona abbrustolita, misticanza con senape selvatica, zeste di limone e riduzione alla birra, si sono visti impasti differenti come quello di Raffaele Pizzoferro de La Lampara, arrivato da Udine, che ha accolto il topping del suo collega Rosario Giannattasio di Acqua e Farina di Vicenza creando ‘Casa Mia’, una pizza tutta a base di ingredienti campani: fior di fuscella e provola affumicata in cottura e fiori fuori forno, una misticanza condita con olio e colatura di alici, sgombro sott’olio, bottarga di tonno e una grattata di scorza di limone.
Ancora, l’interessante impasto all’aloe vera, farcito con fiordilatte sorrentino, sgombro, pesto di basilico, pomodoro di Pachino e zeste di limone, fino alla golosissima pizza dolce di Gianni di Lella de La Bufala di Maranello.