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Anteprima guida Espresso 2019: ecco i premiati e le novità della nuova edizione

di:
Sara Favilla
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In un Ferragosto sconvolto dal tragico evento di Genova, cerchiamo di portare un po’ di sollievo con le attesissime anteprime della Guida de L’Espresso 2019

La Notizia

La fotografia di Enzo Vizzari


rivela quest’anno un’Italia in cui il nord viene premiato per il maggior numero di tavole di qualità, con Milano in testa per numero di cappelli, seguita da Veneto e Piemonte.

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La nuovissima apertura torinese di Condividere – il ristorante della Lavazza firmato Ferran Adriá con lo chef Federico Zanasi – conquista a pieno titolo il premio Innovazione.

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Foto di Lido Vannucchi
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Foto di Lido Vannucchi
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Un nord desideroso di crescere, con tante nuove aperture, tra cui la Novità dell’Anno che viene assegnata ex aequo a Dina, il ristorante di Gussago (BS) fortemente voluto dal suo chef e patron Alberto Gipponi, cuoco istrionico, amante del rock, della filosofia e del bello, folgorato dal pensiero e dalla mano di Bottura che gli hanno dato lo slancio per ideare il proprio ristorante, un luogo in cui lasciarsi sedurre dall’arte e dal cibo attraverso una narrazione totale che coinvolge tutti i sensi.

Gianluca gorini<
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L’altra Novità dell’Anno è Da Gorini a San Piero in Bagno, a nostro avviso una conferma, ché il talento dello chef Gianluca Gorini è cosa nota da anni, e si sta confermando eccellente anche come gestore di questo ristorante immerso nella quieta campagna romagnola, lontano dalle mode cittadine – proprio come aveva fatto il suo maestro Paolo Lopriore nella campagna toscana.  Il sud comunque non è da meno, grazie a una nuova incoraggiante generazione di chef che stanno riportando la ristorazione su altissimi livelli, forti di tradizioni e materie prime straordinarie, fiore all’occhiello di queste terre.

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E in nome di ciò, ecco che il premio Giovane dell’Anno viene assegnato da Vizzari allo chef Fabrizio Mellino del bistellato Quattro Passi di Nerano (NA), un ragazzo di 27 anni, figlio d’arte con un curriculum strabiliante che vanta una formazione all’Istituto Paul Bocuse di Lione e due esperienze professionali nei regni di Alain Ducasse e Quique Dacosta, senza dimenticare la lezione paterna che gli ha instillato la passione per la propria terra.

Il premio Maître dell’Anno va a Massimo Raugi, Restaurant Manager del bistellato Villa Crespi a Orto San Giulio (NO), mentre il premio Sommelier dell’Anno va finalmente a una donna, Valentina Bertini del Terrazza Gallia di Milano, rompendo definitivamente l’obsoleto pregiudizio che voleva la somellerie come ambito prettamente maschile – o maschilista – e che fa della Bertini la portabandiera di una schiera sempre più nutrita di donne del vino.

Diversamente da quanto osserva Enzo Vizzari, per cui il centro Italia non registra nuove scosse da estasi culinaria, in particolare in Toscana ed Emilia Romagna ma soprattutto in Liguria dove lamenta una stasi deludente, ci permettiamo di osservare che invece dei movimenti sono in atto, e non sono poi così carsici. la Liguria, in questo momento tanto provata, sta uscendo da un torpore ristorativo che l’ha ingessata per anni, grazie al lavoro di chef giovani e illuminati tra cui ci piace citare tra gli altri Enrico Marmo dei Balzi Rossi (Ventimiglia), Davide Cannavino del Meridiana (GE), Ivan Maniago di Impronta d’Acqua (Cavi Lavagna), Giorgio Servetto di Nove (SV), Andrea Sarri del Ristorante Sarri (IM), Manuel Marchetta del Ristorante Mimosa all’interno del Miramare the Palace Hotel (Sanremo), senza dimenticare i granitici Mauro Ricciardi della Locanda dell’Angelo (SP) e Caterina Lanteri Cravet del Ristorante San Giorgio (IM), per una rinascita ligure di cui c’è più che mai bisogno.

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