Lasciano Roma e si ritrovano a Copenhagen. Prima con un laboratorio di pasta fresca nell'area street food,ora con il nuovo ristorante Terra
La Storia
Nei prossimi giorni va in scena a Copenhagen
l’oramai tradizionale appuntamento del food festival cittadino (dal 24 agosto al 2 settembre), che in qualche modo chiude la stagione estiva e funge da grande contenitore di novità e idee per tutto il mondo, ormai piuttosto vasto, della cucina nordica. Ed è questa una buona occasione per tutti coloro che vanno alla ricerca delle curiosità e delle nuove tendenze della capitale danese per scorrazzare in giro per i quartieri e concedersi così un tuffo tra indirizzi recenti che dicono molto dell’ormai raggiunto status da parte di Copenhagen di città dal gusto global, soprattutto quando si vuole consumare un pasto.
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In mezzo a tante insegne interessanti, al punto che spesso è difficile operare una scelta, non potevano certo mancare quelle italiane, ma non quelle storiche di pizzerie e ristoranti presenti da generazioni sulla piazza, bensì quelle del nuovo e importante flusso di giovani cuochi e piccoli imprenditori del food che si sono mossi a queste latitudini solo negli ultimi tempi. Gli esempi certo non mancano, sia nel dietro le quinte, tra i fornelli, che in sala, con una nuova ondata di entusiasmo che in alcuni casi ha coinciso anche con le difficoltà di farsi strada e costruirsi un percorso professionale a casa propria, in Italia.
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Uno degli esempi più illuminanti e piacevoli da scoprire a Copenhagen è stato quello di Tèrra, il ristorante che la coppia di giovani formata da Valerio Serino e Lucia de Luca ha inaugurato poco meno di un anno fa, nel settembre del 2017, al 65 di Ryesgade, nel quartiere di Østerbro. Un vero e proprio upgrade per la coppia di giovani romani che in realtà il Grande Nord lo bazzicavano da un po’ di tempo.
Il Ristorante
Tèrra a Copenhagen
I due si sono incontrati a Roma, lui cuoco e lei designer, e subito è scoccata la passione per i paesi nordici. La prima a fare il grande passo è stata Lucia, che nel 2011 dopo la laurea in Design si trasferisce a Copenhagen per un master, e poi a distanza di un anno è la volta di Valerio, che transita prima da Kanalen (un bistrò davvero malandrino e capace di portare fortuna agli italiani visto che anche Francesca Parazzi, ora sous-chef dello stellato Marchal, è transitata da qui) e in seguito si concede un passaggio da Amass, prima di aprire, nel 2014 e con Lucia, Il Mattarello, ovvero un piccolo laboratorio di pasta italiana artigianale nell’area del Copenhagen Street Food.
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Un luogo, questo, di buon senso gastronomico all’italiana, con pasta di qualità, preparata partendo da materie prime eccellenti e con un taglio molto autentico pescando nella tradizione di molte regioni del Bel Paese, mantenendo una genuinità ben chiara ed evidente già nel nome scelto per il lab. Un‘idea vincente e con molti contenuti cari alle popolazioni nordiche, dalla sostenibilità alla materia prima organica, con un pizzico di attenzione per i prodotti Slow Food (Valerio e Lucia sono membri dell’associazione di Carlin Petrini) e un approccio decisamente salutista. Tutti aspetti che in qualche modo si sono amplificati con la nuova esperienza del ristorante Tèrra. Anche qui il nome mette in evidenza la voglia di mantenere un legame stretto con le proprie radici, e con la cultura italiana pur essendo lontani molti chilometri da casa.
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Il percorso degustativo vuole sempre creare continui rimandi a sensazioni, profumi e sapori che sono fortemente riconducibili all’Italia, ma vivono di sensazioni anche nordiche, magari più facili da osservare nell’estetica, nel design e nell’ambiente, per un binomio non banale di trattoria con contenuti urbani, dove ci si sente un po’ a casa, tra amici.
I Piatti
La cucina di Tèrra
vive di buon senso e qualche twist capace di rendere intrigante i piatti, oltretutto abbracciando le richieste di una clientela piuttosto ampia, che passa dai vegetariani e dai vegani, e arriva a incuriosire anche gli amanti dell’happy hour o, magari, della mixologia da dopo pasto, visto che il bar all’ingresso vede il simpatico Mirko cimentarsi tra cocktails e bevande più o meno alcoliche.
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Lo spazio è intimo e accogliente, con una cucina a vista e aperta, che piace e non lascia dubbi sulla qualità dei prodotti, e la coppia formata da Valerio e Lucia controlla ogni minimo dettaglio, forte anche del fatto che abita proprio nel palazzo che ospita il ristorante.
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I piatti invece giocano la carta della contrapposizione, come detto, tra sferzate di gusto italico (vedi lo Spaghetto di burro, alici e bottarga o i Rigatoni al sugo di coda serviti con formaggio Pecorino, dove esce tutta la romanità della coppia) e semplicità diretta e senza compromessi, dettata dai prodotti di stagione (Capesante e piselli, oppure la Pancia di maiale con purèe di carote).
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Mentre il pane, che qui è quasi religione ormai, in particolar modo sulle tavole dei ristoranti che contano, è ovviamente preparato in casa, organico e accompagnato da olio extra vergine italiano. Si diceva che c’è anche spazio per le esigenze dei vegani/vegetariani, così si può pescare nel menu tra una tartare di rapa rossa bio (con una maionese di lemongrass) e i tortelli con asparagi e ricotta.
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I dolci ripercorrono classicità italiane, dal tiramisù al sorbetto e al semifreddo (con parfait di cocco, mandorle e albicocche) e c’è perfino il piatto di formaggi, accompagnati da chutney e crackers. E i vini? Non una lista infinità ma qualche scelta ben oculata tra bottiglie tutte italiane che mettono in fila Prosecco, Franciacorta, una Chardonnay di Salina, Carignano, Amarone e Refosco, con etichette anche naturali. Come dicono Valerio e Lucia nella pagina introduttiva del menu che racconta la filosofia del ristorante, Enjoy The Journey!!
Indirizzo
Tèrra Restaurant
Ryesgade n 65 - 2100 Copenhagen
Tel. +45.28596417
Il sito web