San valentino in una delle città più ambite dagli innamorati. Ecco gli hotel con ristoranti a Parigi consigliati dal critico enogastronomico di fama internazionale John Mariani.
I Ristoranti
San valentino si avvicina, e tra le città più ambite dagli innamorati c'è sicuramente Parigi. Dinamica, da sempre all’avanguardia in molti campi e con una particolare attenzione alla gastronomia. Se decidete di scegliere la prestigiosa zona centrale della città, potete seguire i consigli di John Mariani, esperto e riconosciuto critico enogastronomico di fama internazionale, autore di ben quindici libri, nella sua lunga carriera di ristoranti di hotel ne ha provati davvero tanti. Ecco le sue scelte lontane dai nomi più blasonati.Les Jardins de l’Espadon
“Les Jardins de l’Espadon” si trova all’interno del leggendario “Hotel Ritz Paris”. Il Ristorante “l’Espadon” e l’adiacente giardino d’inverno, dove si trova “Les Jardins de l’Espadon”, sono stati inaugurati nel 1956 da Charles Ritz. Il nome “L’Espadon” (Pesce Spada) primo in onore alla passione di Monsieur Ritz e dell’amico Ernest Hemingway per la pesca a mosca e per le acque profonde, secondo come tributo al romanzo e al film “Il vecchio e il Mare” di Hemingway.
L’hotel e i suoi ristoranti sono stati ristrutturati più volte nel corso del tempo: l’ultima volta il restauro è stato davvero imponente ed è arrivato a costare 400 milioni di dollari. “Les Jardins de l’Espadon” si trova in una serra-giardino. Una struttura leggera e luminosa, con archi metallici dal colore verde acqua che ricordano le bellissime stazioni ferroviarie parigine della Belle Époque. L’ambiente è molto elegante e raffinato. Tavoli rotondi con lunghe tovaglie bianche, sedie da giardino imbottite in stile art deco e grandi vasi con fiori e verdure che creano l’impressione di trovarsi davvero in un giardino.
In questa atmosfera così parigina, lo Chef Nicolas Sale esprime la sua cucina che è valsa una stella Michelin a “Les Jardins de l’Espadon” e ben due a “L’Espadon”. Chef Sale è un amante del terroir e ambasciatore di una cucina audace e autentica: “La mia cucina? Terroir in un guanto di velluto”, afferma. Sale coltiva nel suo essere un approccio istintivo, creativo, illuminato e ridotto all'essenziale spingendosi costantemente oltre la sua comfort zone. “Les Jardins” propone sia menu alla carta che degustazione. Il critico Mariani per assaporare in pieno l’essenza della cucina di chef Sale ha optato per uno dei menu degustazione ossia:
Cremosa terrina di foie gras con prugne gialle dolci e verbena;
Tortellini ripieni di cozze e carciofi che circondano un carnoso filetto di orata con una salsa
allo zafferano;
Polpa di granchio avvolta da una pasta croccante con una spuma di corallo e il sapore orientale del Curry;
Un salto nel Mediterraneo con stracciatella di pomodoro, crema di basilico e polvere di olive nere;
Piccione cucinato alla perfezione con barbabietole e salsa piccante all’aceto di lamponi.
Per finire le portate salate: chele di aragosta con una riduzione di marmellata di ciliegie,
zenzero e brodo di verbena.
Non meno eclettica è la pasticceria nelle mani di François Perret, nominato Best Hotel Pastry Chef da “Les Grandes Tables du Monde”.
Composta di Uva Einset e sorbetto con panna montata;
Tarte Tatin di prugne gialle.
Da ottimo ristorante francese la degustazione non poteva che concludersi con una vasta selezione di formaggi regionali.
Una cucina che non abbandona la tradizione francese, ma che lascia spazio a innovazione e slanci contemporanei, dove lo chef Sale, il pastry chef Perret e la sommelier Estelle Touzet condividono un’unica filosofia: come l’arte, la gastronomia rappresenta una continua ricerca. Come già detto “Les Jardins de l’Espadon” propone sia un menu à la carte sia quattro diversi menu degustazione: due portate a 95 €, tre a 115 €, quattro a 135€ e cinque a 150€.
Indirizzo: The Ritz Paris, 15 Place Vendome, 75001, Parigi
“V”
A pochi passi dagli Champs-Elysées si trova l’elegante “Hotel Vernet” e il suo ristorante “V” che concede una tregua dalla confusione e dal tumulto di una delle più affollate arterie parigine. Lo stabile dell’hotel risale all’epoca di Haussamann. Sua caratteristica peculiare è la monumentale cupola del maestro vetraio Charles Champigneulle progettata da Gustave Eiffel sotto cui sono collocati i tavoli del ristorante “V”. Una luce morbida e tipicamente parigina illumina l’arredamento moderno del ristorante. Divanetti e poltroncine dai colori sgargianti, dal verde acido all’azzurro, pareti a specchio, opere d’arte contemporanea alle pareti, un tappeto che ricorda lo stile di Matisse.
In questo ambiente davvero particolare, dietro una cucina a vista lo Chef Richard Robe, originario di Manchester, esprime la sua cucina in cui semplicità e precisione del gusto trovano perfetto equilibrio. “Sorprendi, sorprendi, stupisci le papille gustative con una combinazione unica di sapori e ingredienti puri. I ricordi dell’infanzia trascorsa in Normandia, con attenzione alla cucina contemporanea, senza dimenticare i classici della gastronomia francese” sono il credo dello Chef Robe.
Anche da “V”, John Mariani ha optato per il menu degustazione:
Scampo scozzese appena scottato con agrumi spagnoli, purea di avocado e frutto della passione e alghe;
Quaglia dalla pelle croccante, ma rosata all’interno, cotta con finocchio, pomodoro confit, pomodorini gialli caramellati e una vinaigrette acida all’arancia;
Triglie, ispirate a una ricetta del ristorante “La Taillevent”, dove Robe ha lavorato, servite con fiori di zucchina, ratatouille di melanzane, pomodoro dolce e cipolla, zuppetta di pesce profumata allo zafferano e una brulée in crosta di finocchi;
Coniglio in stile barbecue, servito con un tortino di rillettes di coniglio e quenelle di patate e funghi.
Chef Robe si cimenta anche nei dolci e in particolare nelle lavorazioni con il cioccolato:
Cannoli ripieni di ganache e accompagnati da un gelato al cioccolato;
Frutta di stagione condita da un sorbetto dal gusto molto deciso e saporito.
“V” propone sia un menu a la carte sia uno degustazione di sette portate a 95 €.
“Robe sta facendo un lavoro stupefacente, anche se alcuni piatti sono un po' troppo "complicati’ per essere un’unica portata. È uno chef da tenere d’occhio come un vero innovatore”, sono le parole di Mariani dopo aver provato la sua cucina.
Indirizzo: Hotel Vernet, 25 Rue Vernet, 75008, Parigi
Fonte: Forbes