Dagli stellati alle pizzerie, passando per enoteche e bistrot, ecco l’elenco dei locali da provare almeno una volta.
I Ristoranti
Il panorama capitolino continua ad esser foriero di novità in ambito gastronomico: un numero sempre crescente di locali apre (ed a dirla tutta, un numero altrettanto numeroso chiude), arricchendo lo scenario romano di suggestivi bistrot, locali alla moda, pizzerie, wine bar. Come orientarsi in questa giungla di insegne? Forbes ha indicato 20 indirizzi da provare almeno una volta, un elenco traversale, che comprende differenti tipologie di proposte gastronomiche.Dai locali storici, in auge da anni, ad altre new entry che sono diventate rapidamente un riferimento per appassionati ed addetti ai lavori. Sapori tradizionali ed altri moderni, pizze alla romana ed altra ristorazione, non manca nulla nella Top20 di Forbes.
1. All'Oro
Il regno dello chef Riccardo Di Giacinto e sua moglie Ramona Anello, responsabile di Sala. Un luogo elegante e sofisticato, situato all’interno di una struttura alberghiera, i cui spazi sono caratterizzati da arredi di pregio. Il talento di Di Giacinto, completato da prestigiose esperienze nelle migliori cucine d’Italia e d’Europa, trova la sua espressione in piatti nei quali l’armonia tra tecnica e gusto raggiunge vette interessanti e sorprendenti, come nell’originale percorso di degustazione strutturato esclusivamente su piatti vegani.
2. Antica Fonderia
La nuova sfida di Alba Esteve Ruiz, la chef spagnola che si è fatta apprezzare nella capitale grazie agli anni trascorsi nella cucina di Marzapane. Gli spazi del ristorante situato in via del Pellegrino, in pieno centro, arredati con velluto e cromie d’orate, ospitano una grande griglia, elemento caratterizzante dei nuovi piatti della chef. Marinature ed affumicature completano le materie prime il cui valore viene esaltato dal passaggio sulle fiamme. Accanto alle carni ed ai piatti a base di pesce ci sono alcune storiche creazioni della Ruiz, come la sua oramai famosa Carbonara.
3. Café Colbert
La seicentesca Villa Medici, situata sopra Piazza di Spagna, con la sua invidiabile vista sulla capitale, è la dimora del Café Colbert, suggestiva realtà ristorativa. Piatti semplici per una veloce pausa, proposte gustose per vivere un momento in pieno relax, una carta dei vini da cui scegliere il calice da gustare all’aperto, nel meraviglioso giardino situato nella parte retrostante della struttura.
4. Chorus Café
In via della Conciliazione, a pochi passi dal Vaticano, l’Auditorium della Conciliazione ospita il Chorus Café, sfarzoso cocktail bar e ristorante, uno dei luoghi dove poter “bere bene” nella capitale. Le ampie vetrate consentono di giorno alla luce del sole di inondare gli eleganti spazi, il ristorante consente di provare le creazioni dello chef, da abbinare magari all’incredibile scelta di cocktail. Il tutto, in attesa, che la sera il Dj set di turno consenta di trasformare il Chorus Café in locale notturno tra i più in voga.
5. Clotilde
I tavoli all’aperto nella bella stagione, la stagionalità quale filo conduttore del menu, i prodotti Slow Food ad impreziosire l’offerta gastronomica del Clotilde, raffinato ristorante dove i sapori della cucina contadina e delle ricette rustiche diventano eleganti e raffinati grazie alla tecnica.
6. Enoteca La Torre a Villa Laetitia
La lussuosa Villa Laetitia, residenza della famiglia Fendi situata sul Luongotevere all’altezza del quartiere Prati, ospita il ristorante Enoteca La Torre. Premiato da alcuni anni con la stella Michelin, è guidato in cucina dal talentuoso Domenico Stile, ed in Sala da Rusy Travagli. Stile, dopo alcuni importanti esperienze (Di Costanzo, Cannavacciuolo, Bottura), esprime ora la sua creatività accompagnandola con una incredibile tecnica, mentre Travagli guida un gruppo di Sala affiatato ed appassionato. Piatti con un evidente richiamo alla tradizione culinaria campana (lo chef è originario di Gragnano) diventano equilibrati ed intensi allo stesso tempo, grazie ad un meticoloso lavoro di ricerca e sperimentazione.
7. Idylio by Apreda
Dopo aver dato vita ad uno dei sodalizi più rinomati della scena capitolina con il ristorante Imàgo dell’Hotel Hassler, lo chef Francesco Apreda ha intrapreso una nuova avventura professionale con il ristorante Idylio del Pantheon Iconic Hotel. Ai piatti iconici dello chef campano sono stati affiancati quelli della tradizione romana (con la necessaria rivisitazione) ed altri stagionali, per tre menu degustazione di grande impatto. La stella Michelin conseguita in pochi mesi ha confermato (ove ve ne fosse bisogno) l’incredibile talento di Apreda, che ha dato vita anche alla proposta gastronomica del Divinity, la splendida terrazza dell’albergo di lusso.
8. Jacopa
Nella cucina de Il Pagliaccio di Anthony Genovese, incredibile fucina di talenti, si sono formati Jacopo Ricci e Piero Drago, ora alla guida della cucina di Jacopa. Il ristorante, situato all’interno dell’Hotel San Francesco di Trastevere, richiamato il design e le atmosfere degli anni ’70 grazie al gioco di colori tra il nero, il verde ed il grigio, ed agli elementi d’arredo in stile vintage. Qui gli chef propongo una cucina di impatto, nella quale trovano spazio materie prime di pregio ed altre povere, tecniche moderne e cotture ancestrali. Un nuovo indirizzo che arricchisce la scena gastronomica di un quartiere troppo spesso caratterizzato da una ristorazione turistica.
9. La Regola
Tra ristoranti stellati e bistrot alla moda, merita una menzione anche una trattoria di recente apertura, La Regola. A dispetto della giovane età, nel menu trova spazio la cosiddetta “vecchia scuola” fatta di piatti della tradizione romana autentica, anche se non manca un tocco contemporaneo che rende estremamente attuali i sapori. A breve distanza da Campo dei Fiori troverete il luogo ideale per gustare la pasta fatta in casa, i vini del territorio e la tipica accoglienza di cui sono capaci i ristoratori romani.
10. Magazzino Scipioni
Un vecchio magazzino, uno spazio industriale trasformato per ospitare una enoteca ed un ristorante. Una incredibile selezione di bottiglie ad arredare le pareti, la possibilità di degustare i vini, provarli alla mescita ma anche acquistarli. La selezione di salumi e formaggi, insieme a piatti creativi, a completare una piacevole ed intrigante proposta gastronomica, da poter gustare praticamente durante tutto l’arco della giornata. Tutto questo, e molto altro, è Magazzino Scipioni, interessante insegna situata a pochi passi dai Musei Vaticani.
11. Per Me
Giulio Terrinoni, da anni uno degli chef più apprezzati nella capitale, ha dato vita a Per Me, ristorante situato in una tranquilla via nel centro di Roma. La cucina di pesce quale marchio di fabbrica e l’innata capacità di saper lavorare, esaltandone le caratteristiche, materie prime di pregio ed altre estremamente povere, gli consentono di dar vita a piatti originali, sorprendenti, appaganti. Molto interessante la formula d’assaggio dei “tappi”, una versione nostrana delle tapas in salsa gourmet.
12. Pipero
Alessandro Pipero è probabilmente l’uomo di Sala più conosciuto d’Italia. Il suo stile davvero unico gli consente d’accogliere gli ospiti con professionalità ed empatia, tenendoli idealmente per mano nel corso del percorso di degustazione. Il ristorante conosciuto per anni grazie alla famosa Carbonara di Luciano Monosilio, dopo aver cambiato sede, ha dato spazio al nuovo talentuoso chef, Ciro Scamardella. Di origine campana, lo chef ha portato in tavola i sapori della sua terra (e del suo mare) con una veste estremamente elegante.
13. Proloco Trastevere
Vincenzo Mancino, creatore del marchio DOL (Di Origine Laziale) è sicuramente uno dei più grandi appassionati e conoscitore di formaggi. La passione per i prodotti artigianali l’ha portato a dar vita ad una apprezzata realtà, quella di Proloco Trastevere, una trattoria e pizzeria che esalta l’intensità di sapori della tradizione culinaria laziale. La qualità delle materie prime, e la lavoro lavorazione e raccolta, è al centro di un progetto unico nel suo genere.
14. Reserva Restaurante
Una delle più sorprendenti apertura dello scorso anno: perché spesso dietro l’etichetta della cucina sudamericana si nascondono reinterpretazioni di scarso valore, sia per le materie prime che per l’esecuzione tecnica. Invece da Reserva Restaurante, oltre a trovare un ambiente arredato con gusto, troverete piatti autentici, una gamma di piatti che spazia dalla carne al pesce senza trascurare i vegetali, una atmosfera piacevole ed accogliente. Il tutto sotto la regia del proprietario che, dopo vent’anni trascorsi in uno dei locali che ha fatto la storia della ristorazione romana, ha deciso di dar voce alla sua passione per una terra ed i suoi sapori.
15. RetroVino
Gli infallibili Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, dopo aver dato vita al fenomeno RetroBottega (di cui sono proprietari e chef) ed aver consolidato il successo imprenditoriale in ambito gastronomico con RetroPasta, laboratorio della pasta fresca da poco divenuto anche locale nel quale poter provare piatti semplici e gustosi, hanno inaugurato la loro terza realtà ristorativa, RetroVino. Una enoteca di qualità, nella quale poter scegliere ed assaporare una selezione di vini studiata con cura ed intelligenza, a cui abbinare taglieri, piccole creazioni culinarie e prodotti di pregio.
16. Ristorante 1978
Un piccolo regno del gusto nel quartiere Nomentano, un locale intimo (con soli sette tavoli) dall’atmosfera unica grazie ad un particolare gioco di colori per quel che concerne gli arredi e gli spazi. La porta rossa d’entrata del Ristorante 1978 consente di scoprire la giocosa cucina di Valerio Braschi, chef conosciuto in quanto vincitore di una delle passate edizione del talent televisivo Masterchef. La cucina aperta permette di cenare osservando all’opera la brigata di cucina e di gustare piatti originali dal punto di vista cromatico e gustativo.
17. Sant'Isidoro: Pizza e Bolle
Da un po’ di tempo sembra che l’abbinamento tra pizza e bollicine sia divenuto un irrinunciabile must. Dal Prosecco al Franciacorta, passando naturalmente per lo Champagne, sono tante le possibilità di provare etichette di qualità con le varie tipologie di pizza. La pizzeria Sant’Isidoro, sorta nel quartiere Prati, propone pizza (alla napoletana) in versione gourmet, da provare con i più disparati abbinamenti, dai cocktail ai numerosi vini presenti in una carta che annovera anche champagne di nicchia e vini naturali.
18. Va.Do.
Il Pigneto è un quartiere che ha saputo negli anni rivalutarsi, passando da zona da evitare a posto da frequentare, soprattutto per la vivacità dell’offerta gastronomica e ristorativa. Qui si trovano eleganti bistrot, vermuterie di grande qualità e posti come Va.Do., locale con piatti dai sapori italiani ed internazionali, creati con l’obiettivo di proporre equilibri ed intensità distinguibili ed apprezzabili al palato. Un posto di personalità grazie all’armonia architettonica tra elementi di differente natura e che consente di scoprire il connubio tra le ricette romane e le contaminazioni d’Oriente.
19. Vittorio Spezie e Cucina
Non poteva che essere situato a Piazza Vittorio, teatro capitolino dell’incontro tra le varie culture del mondo grazie al suo mercato etnico, un cocktail bar e ristorante shabby-chic il cui arredamento ricorda le atmosfere marocchine. Da Vittorio Spezie e Cucina è possibile gustare ottimo cibo dal sapore italiano, come i classici fritti, le bruschette, la pasta e le pizze cotte nel forno a legna, in un ambiente unico nel suo genere grazie ai soffitti a volta e le pareti dipinte nelle tonalità del rosso, del giallo e del turchese.
20. 180 Grammi Pizzeria Romana
Altro quartiere della capitale che sta vivendo una vera e propria rinascita, non solo dal punto di vista gastronomico, è Centocelle. Qui è sorta un paio di anni fa la pizzeria 180 Grammi, divenuta una vera e propria portabandiera della pizza tonda alla romana. Una pizza sottile e croccante, il cui panetto del peso per l’appunto di 180 grammi, è steso al mattarello. Ambiente giovane e conviviale, una selezione di fritti davvero succulenta, la cucina a vista ed una carta delle pizze contraddistinta da alcuni immancabili classici ed altre proposte di rilievo grazie ad una accurata selezione delle materie prime e ad una sapiente opera di abbinamento dei sapori.