Le focacce dell’Antico Vinaio spopolano in tutto il mondo, consacrando l’ascesa internazionale di Tommaso Mazzanti. La sua storia? Un paradigma di successo, dall’esordio come garzone di bottega all’impero dello street food di qualità.
All'Antico Vinaio: la storia di Tommaso Mazzanti
Sempre sotto l’ormai celebre grido “bada come la fuma” Tommaso Mazzanti, il toscano dop proprietario dell’Antico Vinaio, ha portato a termine l’ennesima impresa di successo in cui protagoniste sono le sue iconiche focacce: il pop up di due settimane all’interno del ristorante CHI SPACCA a West Hollywood, della famosa Nancy Silverton e della famiglia Bastianich, è perennemente sold out.Nei video pubblicati sui social della famosa “bottega di focacce” fiorentina si vedono code lunghissime di entusiasti clienti che per la prima volta nella West Coast hanno potuto gustare le prelibate creazioni della famiglia Mazzanti. Quella di Los Angeles è stata la tredicesima apertura dell’Antico Vinaio a livello internazionale.
La storia della semplice focaccia che ha conquistato mezzo mondo inizia nel 1989, quando la famiglia di Tommaso prende in gestione una piccola rosticceria in via dei Neri a Firenze. Solo nel 2006, però, quando il giovane Mazzanti inizia a lavorare nel locale dei genitori, l’attività si trasforma in “schiacciateria”. In men che non si dica l’Antico Vinaio diventa un punto di riferimento per Firenze e per gli amanti dello street food. “Mi sento un ragazzo qualunque che ha iniziato a lavorare prima come lavapiatti e poi come garzone nella bottega dei genitori, dove mi chiamavano vinaio all’età di 16 anni. Alla mia famiglia, cui devo tutto il mio successo, dicevo spesso di voler portare l’Antico Vinaio fuori dai confini toscani. È stato un passaggio graduale. Non vorrei dire una bischerata, ma credo di aver deciso di portare avanti il business di famiglia intorno ai 20 anni”, racconta con il suo inconfondibile accento toscano Tommaso.
L’imprenditore ha dimostrato di non voler scendere a compromessi, rifiutando persino una proposta di investimento negli Emirati Arabi. “L’offerta che mi era stata fatta mi ha reso certamente orgoglioso: si trattava di ben quattro aperture in un mercato che trovo molto interessante, ma quando ho visto il progetto che avevano in mente ho deciso di fare marcia indietro. Il DNA toscano non si tocca”, confida. Oltre all’indiscutibile qualità delle focacce e delle materie prime con cui vengono farcite non c’è dubbio che gran parte del successo dell’Antico Vinaio sia dovuto anche all’intelligente utilizzo di tutte le piattaforme social.
“Se qualche mese fa mi avessero chiesto chi segue la strategia social avrei sorriso, considerato che a gestirli eravamo io e mia moglie. Da agosto dello scorso anno abbiamo assunto però una risorsa dedicata e da qualche settimana ci segue uno studio di comunicazione. Guardando i numeri, 591 mila su Instagram e 462mila su Facebook, possiamo dire di essere nella giusta direzione. Oggi, i social sono il primo contatto che abbiamo con il cliente”, spiega Mazzanti. Del resto, fin dall’inizio la famiglia Mazzanti ha dimostrato grande sensibilità verso le varie piattaforme.
Già dal 2008, infatti, l’Antico Vinaio è su Tripadvisor e appena due anni dopo compariva tra i primi ristoranti a livello regionale per arrivare, poi, nel 2014 ad essere il locale più recensito al mondo. Oggi il locale di famiglia, di cui Tommaso è titolare dal 2016, conta 30mila recensioni e sicuramente tante ne seguiranno. “Se penso al business, il nostro approccio è cambiato tanto negli anni, ma la mia forza è sempre stata quella di credere nei miei dipendenti e renderli parte del progetto. A Milano, ad esempio, c’è un ragazzo che lavora al mio fianco da dieci anni. Condividere la stessa filosofia e cura del cliente è l’unico modo per rimanere competitivi sul mercato. Nel 2022 nonostante il Covid, siamo arrivati a 150 dipendenti”.
Fonte: forbes.it
Trovi qui l'articolo cliccabile
Foto: @All'Antico Vinaio